Seppur con gran ritardo, è partito il cantiere per i sottoservizi del centro storico dell'Aquila. L'area interessata in questi primi mesi di lavori è quella della zona di via Sallustio. Asse Centrale, la consortile che detiene l'importante appalto, sta scavando a terra, operazione propedeutica al montaggio dei tunnel sotterranei previsti dal progetto.
Nelle operazioni, come questo giornale ha scritto lo scorso anno, è necessaria la rimozione dei sampietrini, che già sono spariti su via Patini, via Marrelli, via Cavour, via Annunziata, via Roio, via dell'Arcivescovado, via San Marciano, in parte di via Sallustio e in qualche secondaria via limitrofa. Complessivamente, è prevista la rimozione di circa 60-70mila mq di sampietrini. Finora, ne sono stati rimossi, trasferiti e depositati circa 9mila mq. Superfici enormi, che danno l'idea del patrimonio in dote al Comune, considerando il valore (non solo simbolico) dei particolari selciati per la pavimentazione.
Ma dove finiscono le migliaia di sampietrini rimossi dal centro storico dell'Aquila? Nella zona artigianale di Pile, in un'area di proprietà del Comune (nella foto), sulla quale l'impresa trasferisce e deposita il materiale.
Che fine faranno? Parte dei sampietrini saranno riutilizzati sulle strade, incluse quelle dei centri storici delle frazioni. Ma la maggior parte, probabilmente, non saranno rimessi al loro posto. Secondo il progetto dei sottoservizi, infatti, Asse centrale ha l'obbligo di coprire il terreno scavato con asfalto provvisorio. Quest'ultimo sarà di fatto il pavimento di gran parte del centro storico cittadino per i prossimi anni, fino a quando la ricostruzione sarà ultimata. Non conviene, infatti, ripavimentare "di pregio", con i pochi cantieri attualmente aperti e un centro quasi interamente da ricostruire: i mezzi pesanti, è evidente, rovinerebbero la pavimentazione.
"I sampietrini depositati hanno un valore, che vogliamo conservare - sottolinea l'assessore comunale alla ricostruzione Pietro Di Stefano a NewsTown - la nostra idea è di dare un incarico di carattere storico e tecnico per produrre uno studio su come poter pavimentare e illuminare il centro storico: farà da premessa al progetto di ripavimentazione, che probabilmente sarà lavoro per la prossima amministrazione. Per le questioni importanti come questa non può valere il gusto o l'intuizione di un assessore, ma ci dev'essere il rigore della serietà".
I sampietrini sono tipici delle città storiche dell'Italia centrale e prendono il nome da piazza San Pietro in Vaticano. All'Aquila, i particolari blocchetti rappresentano da decenni un tratto distintivo del centro storico: su Corso Vittorio Emanuele, per esempio, apparvero negli anni Sessanta, dopo l'era dei selci a pietra bianca e quella dei cosiddetti "bastardoni", selci dalla forma irregolare.
Per la nuova pavimentazione qualcuno avanza l'ipotesi di lastroni in pietra locale, ma è ancora presto per avere certezze, anche perché mancano diversi mesi, se non anni, al momento in cui verranno affidati i lavori.
Di certo è che, nella eterna città di transizione che è L'Aquila post-sisma, avremo a che fare con un "asfalto provvisorio" ancora per un bel po'.