Dieci anni di reclusione per bancarotta fraudolenta.
E' la condanna inflitta dal Tribunale di Chieti all'ex re delle cliniche private abruzzesi, Vincenzo Angelini, per il crac di Villa Pini, una bancarotta che, stando all'accusa, sfiora i 300milioni di euro.
I giudici hanno accolto solo in parte le pesanti richieste avanzate dal procuratore Pietro Mennini e il sostitito Giuseppe Falasca. La pena richiesta per l'imprenditore della sanità privata era di 12 anni di reclusiona.
Cinque anni e cinque mesi sono stati inflitti, invece, alla moglie di Angelini, Annamaria Sollecito, quattro anni e cinque mesi alla figlia Chiara, amministratrice pro tempore del gruppo.
Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Patrizia Medica, ha assolto i tre ex componenti del collegio sindacale, perché il fatto non costituisce reato.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.
A seguito delle dichiarazioni di Vincenzo Angelini è scattata l'altra l'inchiesta della procura di Pescara che, nel 2008, ha portato agli arresti di Ottaviano Del Turco, all'epoca presidente di Regione Abruzzo, decapitando la Giunta di centrosinistra. Proprio in questi giorni si celebra il processo in Corte d'Appello all'Aquila: stamane le arringhe dei legali difensori dell'ex governatore.