Erano arrivati all'Aquila da diversi Paesi di cinque continenti diversi i poster e gli stickers, in seguito a una call internazionale dell'associazione Reacto. Mirko Bellucci, in arte Stelleconfuse, uno dei maggiori esponenti della poster art italiana, li aveva "incollati" sui muri di viale Gran Sasso, sulla via che porta allo stadio comunale, a fine settembre.
Ora, una parte di quelle installazioni artistiche è stata strappata da ignoti. L'opera di poster art, che ha coinvolto il grigio muro che porta al "Tommaso Fattori" rientrava nell'ambito della prima iniziativa del Re_Acto Fest #chapter1, organizzato dall'omonima associazione, la quale aveva anche realizzato le opere di street art nelle aree Case e nel centro storico dell'Aquila lo scorso anno. Nel corso del weekend del ReActo Fest era giunta in viale Gran Sasso anche una classe intera, accompagnata da un professore che voleva mostrare ai suoi alunni l'importanza della street art per la riqualificazione urbana di territori socialmente provati come quello aquilano.
A sfogarsi, su Facebook, è la giovane liceale Sofia Lawrence, che riportando le foto degli sfregi scrive: "Si fa tanto, nel piccolo, per ridare vita a questa città, mettere colore lì dove è grigio e poi succede questo. I murales e gli stickers del Re_Acto Fest su viale Gran Sasso hanno abbellito una zona prima triste e sporca, e l'opera compiuta rientra in quella 'rivalutazione degli spazi' che tanto sta a cuore agli aquilani. Viene da chiedersi se sia davvero così. Personalmente trovo questo sfregio grave quanto l'atto di chi brucia un sacchetto dell'immondizia su un palazzo restaurato o imbratta i portici".
Siamo amareggiati, noi che siamo, fin dalla nascita di NewsTown, a sostegno del Re_Acto Fest e della street art in generale. Perché ad essere distrutti, vituperati e strappati sono colore e la vitalità di quella zona di città.
L'arte di strada rappresenta, ancor più di altre forme espressive, il senso del riprendersi gli spazi: un paradigma che da anni ascoltiamo (spesso con parole retoriche, alle quali non seguono fatti) nel capoluogo abruzzese. In un territorio che fatica a ricostituirsi un tessuto sociale autentico.