Venerdì, 25 Marzo 2016 17:02

'The man in high castle', quel 1962 scritto da Dick e prodotto da Amazon in cui i nazisti hanno vinto

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Immaginate una serie Tv tratta da un romanzo storico ambientato nel 1962: tutti sono vestiti come in quell'epoca, parlano, pensano, si muovono insomma nel contesto del tempo.

Solo che nel caso della Serie 'The Man in the High Castle', quel 1962 è un 1962 alternativo, uno dei tanti possibili: non quello dello sbarco in Normandia, del processo di Norimberga e della bomba atomica su Nagasaki, ma quello, ucronico, in cui i nazisti, insieme ai loro alleati dell'impero giapponese, hanno vinto la guerra.

Quindi la bandiera americana è a strisce, ma al posto delle stelle c'è una svastica.

Le villette ed i vialetti in cui vive la middle class newyorkese sono le stesse, anche un certo spirito americano lo è, solo che nella serena vita della famiglia di John Smith ad esempio, uno dei protagonisti e spietato obergruppenführer che cerca di sgominare la resistenza, c'è qualche svastica in più dentro casa: sono gli americani nazisti, quelli che nel contesto fantapolitico della serie costituiscono una nuova antropologia dovuta all'inedito 'incrocio culturale', per così dire.

In questo 1962, gli Stati Uniti più precisamente sono divisi in due: la parte orientale è sotto la giurisdizione Tedesca (capitale New york) e quella occidentale in mano ai Giapponesi (capitale San Francisco). In mezzo, tra Gran Canion e montagne, i territori neutrali.

usaL'intatto Impero del sol levante teme però che i possibili successori, squali del moderato Hitler, possano sganciare una bomba sul Giappone per riprendere il controllo di tutto l'America.

Ovviamente tutto ciò esce direttamente dall'incredibile mente di Philip K. Dick, autore del medesimo romanzo da cui la serie è tratta, e che valse allo scrittore americano uno dei pochi riconoscimenti ricevuti in vita, quello del premio Hugò (non è così strano che a premiarlo furono i francesi tra i primi a non considerare la Fantascienza come un genere minore).

Questo suo romanzo - come dunque la serie - è quello che meglio sviluppa uno dei temi filosofici più presenti in Dick, quello delle possibili dimensioni del reale.
Lo fa non soltanto tramite il 1962 alternativo, ma anche attraverso l'I Ching, il libro cinesi degli oracoli. Nobosuke Tagomi, ministro del commercio dell'impero giapponese di stanza a San Francisco, vive seguendo quel libro e in questo modo prova segretamente a tessere insieme ad un ufficiale nazista, una trama di eventi politici per evitare il peggio dopo la successione del Fuhler.

Ovviamente c'è anche la resistenza caratterizzata dai personaggi principali di Juliana e Frank e dalla spia nazista Joe Black. I ribelli sono soliti consegnare dei filmati al misterioso uomo nell'alto castello, in cambio di informazioni sui nazisti che aiutano le azioni della resistenza. In questi filmati, ricercati dai giapponesi ma soprattutto dai nazisti e ritenuti pericolosissimi dal Fuhler, si vede un altro mondo: quello che sarebbe potuto essere con la vittoria degli alleati contro il nazi-fascismo.

La serie Tv "The man in the high castle" segna anche il ritorno di Riddley Scott sul lavoro di Dick dopo il noto Blade Runner (tratto dal libro di Dick "Do the androids dream of electhric ship?"). Scott è Scott, ed anche per questo il prodotto è riuscito, ma bisogna anche sottolineare che il regista americano continua a mettere in scena un Dick in cui poco emergere il lato ironico del rimpianto autore, con quella sua scrittura così particolare e complessa.
Insieme a Scott nel ruolo di produttore esecutivo c'è Frank Spotnitz già tra gli sceneggiatori del primo X-Files.

Nel marasma delle serie televisive attuali, che contano ormai un numero impressionante di ore prodotte, è sempre più complicato trovare qualcosa di qualità e di diverso. Caratteristiche che appartengono entrambe senza dubbio a "the man in high castle", prodotta da Amazon che dopo Trasparent, da casa madre della spedizione dei noti pacchi, si erge a coraggiosa casa di produzione di Sere Tv. Una nuova Hollywood sta prendendo forma?

Amazon ha lanciato l'episodio pilota della serie nel gennaio del 2015 che è risultato quello più visto in assoluto di quelli lanciati dalla casa di produzione. A novembre dello stesso anno è stata distribuita la prima stagione tutta insieme, modello Netflix per capirsi.
A dicembre Amazon ha comunicato che produrrà una seconda stagione.

Singolare quanto controversa, anche il modo in cui la serie è stata promossa. Le maggiori stazioni della metropolitana di New York, Manhattan e Time Square, sono state tappezzate sui sedili dalla bandiera statunitense-nazista.

Con prodotti come The Man in High Castle , le serie Tv confermano che, quando vogliono, possono davvero essere una nuova letteratura.

 

Ultima modifica il Venerdì, 25 Marzo 2016 19:19

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