Domenica, 24 Marzo 2013 14:52

Festa della non ricostruzione in tanti in Piazza

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"La ricostruzione in centro storico inizierà il 21 Marzo" aveva detto il Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca a Gennaio. E gli aquilani l'hanno preso sul serio tanto da scendere in Piazza ieri a festeggiarla, la (non) ricostruzione.

L'idea è arrivata in una delle assemblee del Comitato 3e32 che ha coinvolto poi molti altri comitati e associazioni, ossia tutto l'humus che ha dato vita alle proteste cittadine del 2010 a partire da quella delle carriole. Insomma dopo le recenti parole su di loro dell'"invitato speciale" Gianni Letta, i comitati hanno risposto che ci sono ancora e anzi, stando all'iniziativa di ieri, potrebbero ritornare protagonisti di una nuova stagione.

La manifestazione/performance che è partita dal primo pomeriggio ed è durata fino a notte fonda, ha avuto come primo evidente significato quello di far rivivere una Piazza altrimenti morta e lasciata a se stessa, come Piazza Palazzo. Il suo senso è stato simile a quello del movimento "occupy" nato lo scorso anno negli stati Uniti. Un "occupy Piazza Palazzo" che vuol dire stare dove non si può e cambiare di senso un luogo o una situazione con un significato politico: "Questa giornata per noi rappresenta l'inizio di una battaglia fatta di partecipazione, condivisione, proposte, ma anche di rabbia e di determinazione per la riappropriazione della nostra città, delle sue strade e delle sue piazze, ma anche e soprattutto dei nostri diritti e del nostro futuro -  hanno detto dal palco alcuni esponenti del 3e32 che hanno voluto fare anche un duro attacco al ministro della Coesione Territoriale inviato speciale dal Governo per la ricostruzione dell'Aquila - Lo diciamo con forza: Barca, se questa è la tua ricostruzione, e il tuo sponsor Gianni Letta, non sei più benvenuto a L'Aquila!" 

Ma è stata sopratutto l'ironia, il registro su cui si è basato il linguaggio dell'iniziativa di ieri per rispondere anche ai "diciassette figli della sfiducia" un pò provocatori, nominati da Barca. Un'ironia che si è dimostrata un'arma vincente, visto la risposta della popolazione in termini di partecipazione e coinvolgimento alla performance collettiva tramite le varie attività che si sono svolte.

ricostruzionea5Alle 16:00 si è partiti per una passeggiata collettiva dal nome suggestivo: "Una città chiamata L'Aquila, fotografa la ricostruzione" in cui un centinaio di persone hanno attraversato il centro fotografando lo stato della città e mettendo le foto in diretta su una pagina facebook e su twitter con l'hashtag #ricostruzione.
A seguire gli organizzatori si sono collegati con la manifestazione in Val di Susa: "risparmiare soldi per grandi opere inutili per utilizzarli per la messa in sicurezza del territorio nazionale", è stato il senso degli interventi reciproci in un'importante giornata che ha visto il Paese essere attraversato da svariate manifestazioni.
Poi, al calar della sera, un sindaco in trampoli al secolo Giulia Votta degli artisti aquilani -  con tanto di banda al seguito - ha proceduto ad inaugurare la nuova biblioteca, il nuovo mercato e la nuova "casa delle donne"(il video di mccm). Il tutto con taglio del nastro ufficiale, discorso delle "istituzioni" e ringraziamenti popolari. Strutture promesse e di cui, a quattro anni dal sisma, non si vede l'ombra in un centro ancora vuoto e disastrato.
Dopo, la notte è iniziata con Anna Barile, i Negroserio e l'orchestra popolare italiana di Ambrogio Sparagna.

Più tardi ancora, ad aprire i concerti rock alle 22:30 è stata "Miss Ricostruzione" ossia la Drag Queen Lady Vanesia: "Nel 1997, quando ero seria, vanesiami sono laureata in economia e commercio proprio qui a L'aquila". La sua ironia pungente ha divertito il pubblico della notte anche grazie al memorabile duetto con l'Ozzy Ousborne d'Abruzzo, Rocco n' Rollo altro special guest della giornata.
Infine la musica con i Khani Scjoti, gruppo storico hard-funk aquilano, e i "Terrorist bengala party" gruppo aquilano/romano di garage surf.
Alle 2:00 Piazza Palazzo non era buia e deserta. I suoi figli erano ancora lì, soddisfatti e pieni di fiducia in sé stessi.  

Ultima modifica il Lunedì, 25 Marzo 2013 15:40

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