Mercoledì 10 ottobre alle ore 18,15 prenderà avvio la stagione autunnale dei Mercoledì della cultura, organizzati dall'Università dell'Aquila.
"La divulgazione presso i cittadini del sapere e dei risultati della ricerca" si legge in una nota dell'università "è un momento importante dell’attività universitaria. Per dare una nuova opportunità affinché la cittadinanza possa incontrare e dialogare con studiosi e ricercatori, l’Ateneo aquilano propone I mercoledì della cultura, presso l’osteria “Pantasima” (Via Garibaldi 55)".
"A partire dalla formula del caffè culturale, si illustreranno in forma divulgativa questioni, opere e idee legate alla ricerca universitaria; inoltre si racconteranno recenti eventi, scoperte, premi internazionali nei vari settori della cultura umanistica, scientifica e tecnologica".
"L’auspicio è di mettere al centro la cultura e la sua produzione in un linguaggio semplice ma non semplicistico, in un’atmosfera conviviale".
"L’ottava stagione dei mercoledì della cultura, nell’autunno 2018, vedrà gli interventi di:
- Emmanuele Jannini, docente di endocrinologia e sessuologia all'Università di Roma-Tor Vergata, sui progressi nella sessuologia, dei quali l’Università dell’Aquila è stata protagonista. La “fotografia” del Punto G, le cause dell’eiaculazione precoce, la biologia della bellezza, gli studi sull’omofobia hanno contribuito allo sviluppo della sessuologia e alla sua integrazione negli studi di medicina. Abbiamo compreso che "fare l'amore fa bene all'amore" non è solo un proverbio da cioccolatino ma la rappresentazione dell'effetto dell'attività sessuale sulla produzione di testosterone. Ripercorreremo le tappe di questa storia di successo attraverso la vicenda di due incredibili, e affascinanti, amanti di un'altra epoca (10 ottobre 2018).
- Leonardo Seghetti, docente di Chimica Agraria presso l'Istituto Tecnico Agrario "C. Ulpiani" di Ascoli Piceno, sulle colture di base della triade mediterranea. Dalla Itaca omerica al Mediterraneo del terzo millennio, la triade alimentare greca compie un viaggio emozionante che ci porta fino alle radici più profonde della cultura gastronomica che prenderà il nome di dieta mediterranea. Un racconto che parte da una società che chiama ‘madre’ la Terra e che riteneva sacri l’olio, il vino ed il pane, perché sono questi i doni della natura da cui dipende la sicurezza alimentare di un popolo, in quella splendida sintesi di semplicità ed essenzialità che dà sostanza all’essere umano, ed arriva alla nostra più recente dimensione culturale (14 novembre 2018).
- Matteo Guidotti, chimico all’Istituto di Scienze e Tecnologie Molecolari (CNR, Milano), sul ruolo della chimica nella Grande Guerra. La Prima Guerra Mondiale viene spesso ricordata come la “Guerra Chimica” per il triste primato dell’uso sul campo di battaglia di aggressivi chimici tossici su larga scala. In quegli anni però la Chimica contribuì allo “sforzo bellico” di entrambi i fronti, intervenendo in svariati ambiti. Dalla formulazione di carburanti per autotrazione, alla costruzione di lampade fotoelettriche, dalla sintesi di esplosivi sempre più potenti, alla produzione di idrogeno per dirigibili, pressoché tutte le più importanti scoperte scientifiche e tecniche dei primi anni del XX secolo sono state applicate, durante il conflitto, per scopi militari (12 dicembre).