Mercoledì, 05 Dicembre 2018 10:34

Mattarella alla riapertura delle Anime Sante, Biondi: "Città mostra sua rinascita"

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A quattro mesi dal decimo anniversario del terremoto del 6 aprile 2009, L'Aquila ha festeggiato la riconsegna e riapertura della Chiesta di Santa Maria del Suffragio in piazza Duomo, le 'Anime Sante' per i cittadini del capoluogo. 

A presenziare alla solenne cerimonia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accolto in città da 1.100 bambine e bambini delle scuole elementari, nati nel 2009 e nel 2010; la loro presenza è stata fortemente voluta dal Comitato Organizzatore "come forte e reale segno di fecondità e di speranza nel futuro, con bambini nati nell’anno del sisma e in quello successivo, che rappresentano la generazione della Rinascita". Su esplicita richiesta del Cerimoniale del Quirinale, 40 piccoli nati nel 2009 sono saliti sul palco, dove si sono alternate le Autorità per i loro interventi.

mattarellaI bambini e i loro insegnanti sono confluiti in piazza Duomo con i mezzi pubblici messi a disposizione dall’Amministrazione comunale. Attraverso i maxi schermi, i piccoli ospiti hanno potuto assistere all’accensione, mediante input elettronico, dell’albero di Natale più grande d’Abruzzo, disegnato con linee luminose sulla 'Collina della Croce' a Cesaproba, frazione del comune di Montereale. Il pulsante d’accensione è stato affidato ad una bambina nata alle 3:32 del 6 aprile 2009. L'albero rappresenta "un segno di fratellanza fra i territori colpiti dai catastrofici sismi del 2009 e del 2016-2017, e fra le loro giovani generazioni, speranza per il futuro". I bambini hanno accompagnato il momento con il rilascio di palloncini neri e verdi, "macchiando" il cielo del centro storico con i colori della città, adottati dopo il sisma del 1703: il nero, per non dimenticare il lutto, accompagnato al verde della speranza nel futuro.

La Chiesa di Santa Maria del Suffragio, gravemente danneggiata dal sisma e divenuta uno dei simboli della tragedia per via del crollo in diretta televisiva della cupola il 7 aprile 2009, è tornata a nuova vita grazie ad un finanziamento congiunto dei Governi italiano e francese.

Per questo, il Capo dello Stato è arrivato nel capoluogo con una delegazione del Governo francese guidata dal Ministro degli Affari esteri, incaricata per l’Europa, Nathalie Loiseau, che tra gli altri sarà accompagnata dall’Ambasciatore francese in Italia, Christian Masset e, in rappresentanza del Governo Italiano, dal ministro dei Beni e le attività culturali Alberto Bonisoli e dal sottosegretario con delega alla ricostruzione dei Beni culturali, Gianluca Vacca.

Sono stati accolti dal sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi, dal presidente vicario di Regione Abruzzo Giovanni Lolli, dal presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, dal presidente della provincia Angelo Caruso e dall'Arcivescovo Metropolita dell'Aquila, il Cardinale Giuseppe Petrocchi.

Biondi: "L’Aquila è questo: speranza, innovazione, sapienza, storia, arte e architettura"

"Signor Presidente della Repubblica, Signor Ministro francese per gli Affari Europei, Signor Ministro per i Beni e le attività culturali, Signor Ambasciatore di Francia in Italia, Signor Sottosegretario ai Beni culturali, Sua Eminenza Arcivescovo Metropolita, autorità tutte, cari colleghe e colleghi Sindaci, gentili ospiti, cittadine e cittadini presenti.

L’inaugurazione della Chiesa di Santa Maria del Suffragio ha un significato di straordinaria importanza per tutta la nostra comunità. Nella drammatica notte del 6 aprile 2009, la Città dell’Aquila fu colpita al cuore. Furono 309 le vittime dell’immane tragedia, quasi centomila gli sfollati e incalcolabili i danni al patrimonio artistico. Tra i principali monumenti devastati dalla violenza del sisma figurava uno dei simboli del capoluogo: la Chiesa di Santa Maria del Suffragio. Emblema di resurrezione e, al contempo, monito perenne e omaggio alle vittime dell’altro, devastante terremoto, che, nel 1703, distrusse la Città dell’Aquila, provocando migliaia di morti. Tutti abbiamo ancora davanti agli occhi le immagini drammatiche di quei giorni, con il crollo, quasi in diretta televisiva, della pregevolissima cupola. Da quel giorno, L’Aquila è molto cambiata: sta ritrovando se stessa, si sta riappropriando delle sue radici e sta scoprendo un nuovo modo di essere città, tutti noi stiamo sperimentando un nuovo modo di essere comunità. Che ha a che fare con il dolore, ma anche con il coraggio, con la distruzione, ma anche con la rinascita.

Stiamo entrando nel 2019, attraversando una terra che non vuol più piangere, orgogliosa, una terra che con i bambini oggi presenti, nati tra il 2009 e il 2010, testimonia tenacia, coraggio e intelligenza. Loro sono i nostri figli. Sono i figli di chi ha scelto di investire, di tornare, di chi ha voluto restare, di chi qui vuol crescere. L’Aquila è questo: speranza, innovazione, sapienza, storia, arte e architettura. Speranza perché oggi, grazie all’inaugurazione delle Anime Sante, luogo di culto, di preghiera, di memoria e di arte, andiamo a scrivere, tutti insieme, una delle più belle pagine di solidarietà da parte della comunità internazionale. Il Governo francese, infatti, volle contribuire attraverso un segnale tangibile, che resterà scritto nella storia universale e nella nostra memoria, individuale e collettiva. Arte e architettura perché grazie a questo gesto straordinario di amicizia tra i popoli e di amore verso il patrimonio artistico, oggi ritroviamo un capolavoro e, al contempo, un luogo che ricorda come, nel corso della sua storia, più volte sia stato chiamato a rialzarsi, con sacrificio e dignità, ricostruendo vite e monumenti, quotidianità e identità.

Solo un anno fa, il 20 dicembre, tornava all’Aquila la Basilica di Collemaggio, grazie al sostegno di Eni, mentre nei prossimi mesi vedrà la luce Palazzo Ardinghelli, ristrutturato grazie al Governo russo, che ospiterà una sede distaccata del museo MAXXI di Roma. Per ogni pezzo che torna al suo posto, recuperato, c’è un pezzo rinnovato. Una strada illuminata, una vetrina ammirata, una finestra accesa. Ancora speranza. Se oggi la Chiesa di Santa Maria del Suffragio torna all’antico splendore è, dunque, grazie a tale, incredibile aiuto e anche grazie a una importante, efficace ed innovativa opera di ricostruzione, curata dal Mibac attraverso i suoi uffici territoriali.

Per questo risultato e per il fondamentale contributo che stanno dando alla ricostruzione, un ringraziamento particolare va quindi al Segretariato generale Mibac, alla Soprintendenza per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Aquila e del Cratere e a tutti i tecnici, gli storici dell’arte, i restauratori e le ditte che, con il loro lavoro quotidiano, eseguito con passione e competenza, stanno riportando a nuova vita i gioielli che testimoniano la lunga e gloriosa storia della Città.

In una tragedia che è costata la vita a tante vittime innocenti, L’Aquila è stata sottratta allo sfinimento dall’ingegno e dal lavoro delle donne e degli uomini che operano quotidianamente, fin dai primi, drammatici momenti seguiti alla scossa, spesso in situazioni di pericolo, per mettere in sicurezza, ricostruire e valorizzare i beni monumentali. Questa è la nostra sapienza. Il terremoto ha fatto scempio di vite e di memoria, di progetti ed esistenze, ci ha disperso e poi riunito, ci ha insegnato la perdita e la precarietà, dei luoghi e delle esistenze. Ha messo a dura prova l’economia del territorio e le sue principali risorse. Ma oggi siamo il centro di una vivacità inaspettata. Probabilmente, dieci anni fa, ancora frastornati e impolverati e con gli occhi velati, non avremmo saputo immaginare domani più franco, magico e pieno di promesse. Partendo da una situazione obiettivamente critica, abbiamo messo in campo il coraggio di puntare sulle sfide del futuro, mantenendo al contempo ben salde le radici.

In questi anni, abbiamo dovuto ripensare le nostre strategie di sviluppo facendo leva su un percorso di ricostruzione, non solo fisica, orientato all’innovazione, grazie anche alla presenza di istituzioni di prestigio internazionale che mettono a disposizione le loro competenze per l’ideazione e la realizzazione di progetti complementari dedicati alla città nuova. L’obiettivo è dotarci di infrastrutture fisiche ed immateriali capaci di promuovere un laboratorio permanente centrato sul cittadino, basato su logiche di innovazione continua. L’innovazione che convive di una bellezza sorprendente con la storia.

smf11Oggi la Città dell’Aquila può mostrare al mondo la sua rinascita.

Le note dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese testimonieranno la vitalità di un comparto culturale, e di una tradizione musicale, che la pongono in una posizione di primo piano nel nostro Paese. I bambini che lasceranno andare verso il cielo i palloncini con i colori della speranza e della memoria di quanto accaduto, sono, da oggi, non più figli del terremoto, ma della rinascita. Il mio ringraziamento va ai cittadini, perché non era scontato arrivare a questo traguardo. La bellezza di questo luogo, care Aquilane e cari Aquilani, è il premio per chi ha creduto, per chi è restato, per chi non si è arreso, per chi ha scelto di regalare una nuova speranza ai nostri figli. A tutti dico: avete fatto bene. Perché voi, noi, siamo testimoni privilegiati del più grande progetto di rigenerazione che la storia recente della nostra Patria conosca.

scuole

Lo striscione dei bambini: "Noi aspettiamo di inaugurare le scuole"

Alcuni dei bambini presenti, accompagnati dai loro insegnanti, hanno colto l'occasione per sottolineare come la 'rinascita', richiamata nel promuovere l'iniziativa, passa, anche e soprattutto, da loro, e dai luoghi che frequentano quotidianamente, le scuole, determinanti per la loro formazione. "Noi aspettiamo di inaugurare le scuole, altro segno di rinascita", hanno scritto su uno striscione con i colori delle bandiere di Italia e Francia.

A quasi dieci anni dal terremoto, come denunciamo da tempo, la ricostruzione delle scuole di competenza comunale è praticamente al palo, sebbene le risorse siano in cassa dal 2013; si pensi che non è stato ancora inaugurato neanche un edificio. 

mattarella1Lolli: "Santa Maria del Suffragio non è un monumento come gli altri"

"Grazie a tutti voi, grazie al Presidente della Repubblica ed agli esponenti del Governo Francese; grazie, in questi anni ci siete stati vicino, ci avete aiutato, ci avete sostenuto, e sappiamo continuerete a sostenerci. Il cammino compiuto fin qui ci ricorda che c’è ancora tanta strada da fare: grazie per aver voluto condividere con noi questa giornata, davvero speciale".

Così il presidente vicario di Regione Abruzzo, Giovanni Lolli. "Per noi, è speciale ogni giorno – e per fortuna ce ne sono stati parecchi – in cui la città si riappropria di un monumento, di una Chiesa, di un palazzo: il terremoto ci ha tolto non solo i nostri cari, non solo le case, ha rischiato di toglierci l’identità di aquilani, costruita su queste pietre, su questi monumenti, su questa storia. Ogni volta che ci riappropriamo di un monumento è come se ci ricongiungessimo ad un pezzo della nostra identità".

E’ sempre speciale inaugurare un monumento, ma la Chiesa di Santa Maria del Suffragio è più speciale degli altri per la sua storia. "Le Anime Sante, a L’Aquila così è conosciuta, ci ricorda un momento drammatico, il devastante terremoto del 1703: la Chiesta fu edificata dopo il sisma, a ricordo delle tante vittime e a monito per le generazioni future. Ecco perché rappresenta una sorta di macchina del tempo che ci ricorda che viviamo in un posto bellissimo ma fragile, come bellissimo e fragile è il nostro Paese e dobbiamo prendercene cura, trattandolo con attenzione. Purtroppo, questi discorsi li facciamo sempre dopo una tragedia, dovremmo farli ogni giorno e questo è il monito che ci lascia la Chiesa di Santa Maria del Suffragio. Ci ricorda anche altro: vede Presidente, nel 1700 – dopo il terremoto – cambiarono i colori della bandiera della città che, prima del sisma, erano il bianco e il rosso, i colori di monumenti importantissimi, la Basilica di Collemaggio e la Fontana delle 99 Cannelle, e sono d’altra parte i colori che prende la roccia del Gran Sasso a seconda della sua inclinazione. I colori furono cambiati e diventarono nero e verde: nero per il lutto, verde per la speranza e la tenacia degli aquilani che non mollarono, si rimisero in piedi e ricostruirono la città così come stanno facendo gli aquilani di oggi, che non molleranno, non stanno mollando e col vostro aiuto potranno andare avanti. Grazie davvero".

smf1Il saluto dell'Arcivescovo metropolita dell'Aquila, il Cardinale Giuseppe Petrocchi

"Saluto, con deferenza cordiale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; il Ministro degli affari esteri e incaricata per l'Europa della Repubblica francese, Sig.ra Nathalie Loiseau, l'Ambasciatore francese in Italia, Christian Masset; in rappresentanza del Governo italiano, il Sig. Ministro per i beni e le attività culturali, on. Alberto Bonisoli, accompagnato dal sottosegretario, Gianluca Vacca. Saluto tutte le Autorità civili e militari.

Con un affetto speciale, saluto voi, carissimi bambini: vi abbraccio tutti e uno ad uno. Questa piazza oggi appare come un grande giardino, di cui siete i bellissimi fiori.

Quando si passa la porta che immette in questa chiesa, magnificamente restaurata e riportata al suo antico splendore, si resta affascinati dalla sua solennità e bellezza. ​Si rimane subito avvolti in spazi maestosi ma al tempo stesso raccolti, in cui è possibile concentrarsi e pregare. Tutto è essenziale, ben curato e collegato con gusto collaudato. Si avverte pure che il coro degli elementi architettonici e decorativi canta lo stesso inno, alla centralità di Dio e al mistero salvifico della liturgia. Secondo la filosofia classica la bellezza esprime la compiutezza della forma, che coniuga, in unità, la misurata concordanza delle parti. Infatti, in modo analogo a quanto avviene nella musica, anche nell'ambito architettonico gioca un ruolo centrale la categoria dell'"accordo", che compone in armonia note diverse. S. Tommaso d'Aquino parla dello "splendor formae" (cfr. I-II, q. 145, a.2) come caratteristica espressiva del bello. Tre, infatti, sono, a suo avviso, gli elementi costitutivi della bellezza: l'integrità, la proporzione e la chiarezza. Tale profonda riflessione trova in questo edificio un'avvincente conferma e un'ammirevole attuazione.

Anche la fine composizione e l'accurato dosaggio dei colori rende questo edificio un capolavoro cromatico, da esplorare con cura e contemplare con intimo compiacimento. Infatti, ogni bellezza autentica – che salda il bene con la verità – è come uno specchio che riflette i raggi della gloria di Dio (cfr. Sap13,3). Inoltre, trattandosi di una chiesa, abbiamo a che fare con "arte sacra", in cui è essenziale il rinvio all'Assoluto e risuona intensa la sollecitazione a varcare la soglia di prospettive solo mondane per inoltrarsi negli orizzonti infiniti della Trascendenza.

In particolare, questa chiesa parla della Pasqua del Signore, perché dedicata - allora come oggi - al "Suffragio" delle vittime di tutti i terremoti, che hanno tragicamente colpito la storia di questa Città. Anche il tempo, che si materializza in questa struttura, è scandito nei suoi tre ritmi: passato, presente e futuro. L'inaugurazione del "nuovo", infatti, non ci spinge a lasciarci il passato alle spalle, con il suo carico di sofferenza. L'eredità storica e culturale, custodita in questo edificio, la portiamo con noi: e ne facciamo costante memoria, sul versante cristiano umano. Infatti, «la memoria storica – scrive Giovanni Paolo II - narra il futuro. Non archeologicamente, ma creativamente, per far sorgere nuove forze per un rinnovamento globale sul piano spirituale, morale e politico».

Siamo partecipi di un evento importante, che rimarrà scritto a caratteri indelebili negli annali dell'Aquila. Zone della città devastate e "occupate" dallo "spettro" del terremoto, con il suo potere di morte, sono state liberate e restituite alla vita. Così è stato dato "scacco matto" al terribile sisma, che si è abbattuto su L'Aquila nel 2009: non solo ricostruendo dove ha prodotto rovine, ma traendo vantaggio proprio dai danni che esso ha arrecato.

A restauro finito, infatti, la fisionomia di questo chiesa - che appartiene al tesoro identitario di L'Aquila - risulta migliore e più imponente: compare un "oltre" rispetto alla versione precedente, e un "di più" rispetto alla pienezza raggiunta nel recente passato. In tale dimensione l'inaugurazione di questa chiesa, diventata simbolo del terremoto, supera il semplice perimetro del "recupero edilizio" e rende l'evento segno profetico di una "vittoria" sulla furia distruttiva del sisma, aprendo importanti varchi di speranza nel futuro della Città e nel suo sistema architettonico-urbanistico. Ecco perché questa chiesa è un monumento alla tenacia e all'amore che sa risorgere: più forte di ogni spinta angosciante e disgregativa.

Queste mura raccontano una ricostruzione svolta in sinergia e con fattiva collaborazione. Impegno coniugato al plurale: avendo polarizzato sulla stessa meta molteplicità di competenze e di risorse. Nelle visite precedenti – in corso d'opera – ho notato cantieri nel cantiere: sperimentazioni di tecniche innovative nel restauro e nella ingegneria strutturale. Impresa, questa, che richiede creatività, coordinamento e perseveranza intelligente. Per anni il cantiere è stato avvolto da un laborioso silenzio: pochi i rumori di polemiche o di corrosive contrapposizioni. Oggi quel silenzio ha parlato, e la sua voce è stata più forte del tuono.

Purtroppo, il pensiero non può non andare alla Cattedrale di San Massimo. Nonostante l'apprezzabile volontà di "riscatto architettonico", espressa da vari Soggetti pubblici, si vede - con dolore - che la ricostruzione del Duomo non è ancora partita. Tuttavia, recenti segnalazioni hanno alimentato l'attesa che i progetti di restauro vengano rapidamente messi in opera.

Il felice evento, che oggi celebriamo, parla italiano e parla francese: ma in realtà, proprio per questo, parla "europeo". La Sua presenza, Presidente, la partecipazione di prestigiose Cariche della Repubblica Francese, come anche l'intervento di Rappresentanti del Governo e di Istituzioni a livello regionale, provinciale e municipale, testimoniano che l'odierna inaugurazione assume un alto profilo valoriale anche nell'ambito delle relazioni internazionali, poiché viene ulteriormente siglata l'intesa fattiva che unisce i nostri Popoli.

Un grazie cordiale va a quanti hanno consentito il raggiungimento di questo prestigioso traguardo: Dirigenti, Funzionari, Maestranze. Lo stesso grazie è rivolto a coloro che, formando oggi questa assemblea (specialmente i bambini), fanno da vivace corona alla festa che stiamo vivendo. Anche a nome della Comunità ecclesiale aquilana, mi si consenta di esprimere una speciale riconoscenza agli Amici francesi che con sollecitudine generosa hanno contribuito alla riapertura di questo edificio sacro.

Il messaggio, che oggi si innalza da questa piazza, è destinato a superare i confini della nostra Città e testimonia che solo la fratellanza tra le Nazioni consente di vincere le sfide, spesso drammatiche, che attraversano la nostra storia e apre, per il futuro, vie sicure di solidarietà, di giustizia e di pace.

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Gli eventi culturali

La cerimonia è culminata con l'esecuzione del Te Deum di Marc-Antoine Charpentier da parte dell'Orchestra Sinfonica Abruzzese e del Coro "Giuseppe Verdi" di Roma, formazione lirica guidata dal direttore artistico Maestro Marco Tartaglia. "Il Te Deum di Charpentier, inno di ringraziamento, si esegue di norma il 31 dicembre a ringraziamento dell'anno passato. Oggi, invece, ha simboleggiato la fine di un percorso e la rinascita di una Chiesa, tra le più importanti dell'Aquila, riconsegnata alla città dopo 10 anni", ha spiegato Giada Santoro, direttore artistico del comitato 'Festa della Rinascita'. "Si tratta di un brano barocco, come è barocca la Chiesa delle Anime Sante. Inoltre, essendo un brano francese, celebre per essere divenuto la sigla dell'Eurovisione, ha omaggiato non solo la Francia, che ha messo a disposizione il 50% del finanziamento per il restauro, ma anche l'Europa".

mattarella2 copiaL'Orchestra Sinfonica Abruzzese che, per l'occasione, ha visto la partecipazione di Ettore Pellegrino (direttore artistico Osa) in qualità di violino di spalla, è stata diretta dal Maestro Bruno Santori. Ad accompagnare l'Osa e il il Coro "Giuseppe Verdi", che si è esibito sotto la direzione di Anna Elena Masini, i solisti Sabrina Cortese, soprano; Diana Di Giuseppe, soprano; Chiara Guglielmi, mezzo soprano; Romolo Tisano, tenore; Fabrizio Pica Alfieri, baritono.

Gli eventi culturali proseguiranno nel pomeriggio al Palazzo dell'Emicilo dell'Aquila, dove si terrà un light lunch che vedrà l'esibizione dei Bandierai dei Quattro Quarti.

smf15La 'Festa della Rinascita', però, non si limiterà agli appuntamenti del 6 dicembre. Domani, venerdì 7 dicembre, la Corale Novantanove diretta dal maestro Ettore Maria Del Romano con la partecipazione del soprano Giada Santoro eseguirà musiche sacre legate alla liturgia dal repertorio gregoriano ed altri brani di compositori francesi ed italiani; sabato 8 dicembre, invece, il Maestro Filippo Sorcinelli, uno degli organisti di Notre Dame a Parigi, terrà il concerto di inaugurazione dell'organo monumentale Inzoli, appena restaurato.

smf5La chiesa di Santa Maria del Suffragio è anche in rete. Dalle ore 16 del 5 dicembre 2018, il luogo di culto è 'raggiungibile' online all’indirizzo www.santamariadelsuffragio.it. Coloro che aggiungeranno il sito alla homepage del proprio smartphone lo potranno utilizzare come una vera e propria app. Inoltre, è attiva da oggi anche la pagina twitter, facebook, instagram e youtube.

La diretta di laQtv

Ultima modifica il Venerdì, 07 Dicembre 2018 13:10

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