Mercoledì, 26 Giugno 2019 21:25

Vivibilità del centro storico, servono soluzioni. Si cercano aree per i parcheggi provvisori, Mannetti propone viabilità alternativa per i mezzi pesanti. Ultimatum di De Matteis: "Vogliamo risposte in un mese"

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Poco meno di due mesi fa, il Consiglio comunale – riunito in seduta straordinaria – approvava all’unanimità un ordine del giorno che prevedeva interventi nel breve e nel medio periodo per affrontare le problematiche e proporre prospettive per il rilancio del centro storico. In particolare, il documento impegnava il sindaco e la giunta ad attuare misure di breve periodo che riguardavano, tra l'altro, la cura del decoro, la regolamentazione dell'orario di accesso in centro storico dei mezzi pesanti, la predisposizione di parcheggi con sosta oraria, l'incentivazione ad utilizzare il parcheggio di Collemaggio e l'accelerazione delle procedure per il riallaccio ai servizi negli aggregati in cui i lavori di ricostruzione sono terminati. Per il medio-lungo periodo, invece, l'impegno chiesto dal Consiglio riguardava l'attivazione di un tavolo di confronto con i venditori ambulanti per la ricollocazione del mercato storico a piazza Duomo, la realizzazione di spazi dedicati all'aggregazione sociale e alla produzione culturale, la costituzione di un tavolo istituzionale che vedesse coinvolti, oltre il Comune dell'Aquila, anche i rappresentanti dei Comuni del cratere, delle associazioni di categoria e del mondo sindacale, per discutere la programmazione relativa alle restanti risorse dei fondi Restart.

Sono passati 50 giorni e, nel pomeriggio, il presidente Luca Rocci ha convocato la Commissione Territorio cui era stato demandato, appunto, il controllo e il coordinamento delle attività; soltanto la prima di una serie di sedute di confronto con i soggetti interessati, residenti, commercianti e imprese della ricostruzione da cui si è partiti, con l’audizione del presidente dell’Ance Adolfo Cicchetti, del segretario generale di Apindustria Massimiliano Mari Fiamma, del rappresentante di Confindustria Paolo Gargano, del presidente della CNA Gianfranco Torrelli e del direttore Agostino Del Re.

Ebbene è emerso che passi in avanti, per il momento, non se ne sono fatti.

L’assessore Carla Mannetti ha spiegato ai commissari che, sul breve periodo, si stanno individuando delle aree provvisorie dove realizzare parcheggi così da fronteggiare l’emergenza. Sul lungo periodo, intanto, prosegue il lavoro sul Piano urbano della mobilità sostenibile dove verrà calato anche il piano dei parcheggi; evidentemente, ci vorranno anni dall’approvazione del documento alla realizzazione degli stalli a servizio del centro storico. Per questo, si stanno cercando delle aree dove collocare parcheggi in via provvisoria. Inoltre, si sta ragionando su una possibile viabilità alternativa a servizio dei mezzi pesanti delle imprese della ricostruzione: alcune aree del centro storico – ha spiegato Mannetti – possono essere raggiunte senza che sia attraversato l’asse centrale, individuando una viabilità alternativa ‘intorno’ al centro storico. Tuttavia, “siamo ancora ad uno stato embrionale della riflessione” ha aggiunto l’assessore, in attesa del “confronto dal basso con le associazioni di categoria, i residenti e i commercianti che, come previsto dall’ordine del giorno approvato in Consiglio comunale, deve avvenire nelle sedi consiliari, e ne siamo ben contenti”.

Tra l’altro, Mannetti ha fatto riferimento al mega parcheggio di Collemaggio, circa 700 posti al coperto che l’amministrazione spera di riprendere in mano dopo l’11 luglio, allorquando il Consiglio di Stato dovrà esprimersi, in via definitiva, sull’atto di revoca della concessione alla società ‘Mobilità & Parcheggi’: “il terminal è un punto di forza per le nostre strategie a medio e lungo termine: purtroppo, i ricorsi del gestore ci hanno bloccato ma speriamo che l’11 luglio si possa scrivere la parola fine sulla vicenda, così che ci si possa riappropriare della struttura applicando tariffe sociali per chi decida di parcheggiare a Collemaggio. Intanto, con i fondi del Masterplan interverremo comunque per rimettere in funzione il tapis roulant”. Anche sulla gestione del mega parcheggio, però, non sono chiare le strategie dell’amministrazione: pensare di affidarlo all’Ama, infatti, è rischioso per la società partecipata; i costi di gestione della struttura sono elevatissimi e, ad oggi, sono pochissimi i cittadini che posteggiano l’automobile al terminal. D’altra parte, il mega parcheggio avrebbe un senso se si vietasse la sosta selvaggia in centro storico, istituendo alcuni stalli a disco orario e altri a pagamento: ciò permetterebbe al soggetto gestore di incassare denari che consentirebbero di coprire le spese vive della struttura – oltre alle utenze, parliamo della vigilanza, delle strumentazioni e così via – e di rendere maggiormente attrattiva la possibilità di parcheggiare nel terminal a tariffe sociali. Altrimenti, come si terrebbero in equilibrio le entrate e le uscite?

A farla breve, è evidente la difficoltà dell’assessore – e dell’amministrazione tutta – nell’uscire dall’impasse, con la discussione che si è fatta accesa sulla difficile convivenza tra i cantieri della ricostruzione e le esigenze di chi in centro è tornato a vivere o ha deciso di aprirvi una attività commerciale.

I nodi stanno arrivando al pettine, e servono soluzioni.

Purtroppo, ad oltre dieci anni dal terremoto - per responsabilità della passata e dell’attuale amministrazione - la città dell’Aquila non ha ancora approvato il nuovo piano regolatore generale, e siamo ben lontani dal cogliere l’obiettivo, non ha un piano della mobilità, un piano dei parcheggi e un piano del commercio. Un vulnus drammatico per una città in ricostruzione che sconta, tra l’altro, la mancata pianificazione cantieristica più che mai necessaria e che andrebbe messa a punto una volta per tutte.

Intanto, l’assessore Mannetti ha mostrato ai commissari una cartina del centro storico che ‘fotografa’ la situazione attuale, lo stato della ricostruzione privata e pubblica, i cantieri conclusi, in corso o non ancora avviati, l’avanzamento del primo lotto dei sottoservizi, con le 29 strade su cui si deve ancora intervenire, le aree parcheggio esistenti, le attività commerciali che si sono insediate, gli uffici pubblici col numero di dipendenti impiegati. Un primo passo, sebbene si arrivi con colpevole ritardo a ‘mettere su carta’ una convivenza, quella tra il cantiere più grande d’Europa e la vita che è tornata a scorrere tra una gru e l’altra, che, fino ad oggi, non è stata gestita e che ora si prova a regolamentare. Con enormi difficoltà.

Difficoltà, tra l’altro, che si innestano in un clima di perenne belligeranza tra le forze di maggioranza, con il capogruppo di Forza Italia Giorgio De Matteis che ha lanciato un ultimatum chiarissimo all’assessore: “attendiamo risposte entro un mese”; Mannetti ha incassato, promettendo che le prime proposte arriveranno nel giro di 10 giorni. Ma è chiaro come De Matteis stia alzando il tiro: “lo spazio in politica è di chi lo occupa” le sue parole; “non è giustificabile che, in due anni, non si siano date ancora risposte e, per questo, il Consiglio comunale sta occupando lo spazio. Abbiamo ottenuto la Commissione speciale d’inchiesta sulla gestione del progetto Case e del 4% dei fondi per la ricostruzione destinati allo sviluppo economico, abbiamo approvato un ordine del giorno che, di fatto, ha messo intorno al tavolo i diversi assessori per una pianificazione complessiva della ricostruzione, ora avviamo il lavoro in Commissione Territorio per arrivare ad una gestione del centro storico che tenga conto degli interessi di tutti, delle imprese e così dei commercianti e dei residenti”.

Come a dire che il Consiglio comunale, di fatto, sta commissariando la Giunta su alcuni temi strategici per il futuro della città.

E in questo senso, il messaggio inviato da Roberto Junior Silveri alle imprese della ricostruzione è parso altrettanto deciso: “abbiamo assunto l’impegno di regolamentare la coesistenza di residenti, commercianti e cantieri in centro storico; purtroppo, laddove non esistono regole vale quella del più forte. Ecco il motivo per cui dobbiamo dare delle regole che mirino a migliorare la vivibilità della vita in centro. Servono coraggio e decisione per arrivare ad una soluzione che magari, almeno all’inizio, per qualcuno sarà difficile da digerire ma che dovremo mettere in campo per giungere ad una soluzione del problema”. E la bozza, ha lasciato intendere Silveri, è quella approvata in Consiglio comunale che prevede, tra l’altro, la regolamentazione dell’orario di accesso in centro storico dei mezzi pesanti e, appunto, una viabilità alternativa.

Un nodo spinoso, inviso alle associazioni di categoria. Lo hanno ribadito il presidente dell’Ance Adolfo Cicchetti e il segretario generale di Apindustria Massimiliano Mari Fiamma. “Ci siamo posti con spirito di collaborazione, di servizio, comprendendo le ragioni dei residenti e dei commercianti coinvolti, come noi, in questo difficile processo di ricostruzione. Tuttavia, un cambio di regole in corsa potrebbe inficiare la ricostruzione dei singoli aggregati nel complesso della ricostruzione”, ha spiegato Cicchetti. “Siamo disponibili a cercare soluzioni condivise, ma non possiamo permettere che piovano dal cielo decisioni che possano mettere a rischio i lavori, in un momento così complicato. E’ per questo che ci siamo espressi con contrarietà alla possibilità di una eccessiva rigidità, come l’imposizione di fasce orarie per l’accesso dei mezzi in centro storico: chi conosce l’edilizia sa che, di per sé, porta una serie di imprevisti quotidiani, momentanei, difficilmente prevedibili che possono inficiare il cronoprogramma dato”.

Cicchetti l’ha detto chiaramente: “siamo a disposizione per discutere di soluzioni a tutela di tutte le categorie, tenendo presente, però, che il centro storico, e ancora per molto, sarà pienamente un cantiere. Chi omette questo particolare non ha ben chiaro lo stato dell’arte in centro storico”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Massimiliano Mari Fiamma: “il centro storico non è ancora recuperato, anzi, e c’è da pensare al futuro, individuando una vocazione chiara; in questi mesi, sono state organizzate iniziative lodevoli, che hanno portato tanta gente nel cuore della città, tuttavia si tratta di eventi spot che ci danno l’illusione di una normalità che sarà garantita soltanto dalla possibilità di una presenza quotidiana. Purtroppo, siamo ancora in piena ricostruzione, un fenomeno complesso, e la priorità deve essere il completamento dei lavori ragionando, se possibile, su come accelerare i processi. Capisco le ragioni di tutti, ma vorrei sottolineare che i commercianti conoscevano benissimo la situazione, e c’è anche un rischio d’impresa di cui avranno tenuto conto”. Ha aggiunto Mari Fiamma: “Dobbiamo ragionare sul presente, intanto che progettiamo il futuro, e il presente è fatto di cantieri e di inevitabili disagi”.

Una posizione difesa a spada tratta dal consigliere di maggioranza Daniele D’Angelo, molto vicino al sindaco – “non possiamo permetterci di ostacolare la ricostruzione, anzi dobbiamo metterci a disposizione delle imprese: va trovato un punto d’incontro, per due anni non abbiamo affrontato il problema ed è arrivato il momento di farlo”, le sue parole – segno di visioni ancora dissonanti in seno alla maggioranza di centrodestra.

Non certo un segnale positivo per il futuro.

Ultima modifica il Martedì, 02 Luglio 2019 19:47

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