Dal 22 al 25 agosto, a Campo di Giove (AQ), nel Parco nazionale della Majella, si terrà la seconda edizione del campeggio No Snam - No Hub del Gas organizzato dai volontari del Coordinamento No Hub del Gas.
Quattro giorni di incontri, trekking, musica, presentazioni di libri e incontri con attivisti e esperti di altre regioni della campagna "Per il Clima, Fuori dal Fossile" per, si legge in una nota degli organizzatori, "ribadire il NO di tutte le popolazioni interessate dal progetto SNAM Rete Adriatica, dalla centrale di Sulmona al gasdotto Sulmona-Foligno, e più in generale dal progetto dell'Hub del Gas, la trasformazione del nostro paese in una piattaforma logistica internazionale per le fonti fossili".
Dichiara Giorgia Mazzotta, del Coordinamento No Hub del gas: "In piena emergenza climatica è letteralmente una follia puntare su gasdotti, pozzi e centrali a fossili. L'Italia e l'Abruzzo sono particolarmente vulnerabili: la costa diventerebbe in parte inabitabile a causa dell'innalzamento dei mari, l'agricoltura già ora sta subendo danni che rischiano di diventare irreparabili nell'immediato futuro, fiumi e sorgenti avrebbero meno acqua con conseguenze anche sull'approvvigionamento di acqua potabile e molte specie uniche della biodiversità dei nostri parchi rischierebbero l'estinzione. Per evitare tutto ciò tutti i cittadini e le istituzioni dovrebbero impegnarsi come stiamo facendo: è il principale problema che l'umanità si trova ad affrontare. Il campeggio è un'occasione per dare il proprio contributo fattivo".
Aggiunge Mario Pizzola, storico attivista della battaglia No Snam: "Dopo dieci anni di lotta siamo ancora qui a sostenere le nostre ragioni davanti ai grandi interessi che vogliono schiacciare quelli dei cittadini. I gasdotti italiani esistenti possono trasportare quasi il doppio della quantità di gas che consumiamo, 140 miliardi di mc di gas contro i 74-75 che utilizziamo. Gli stoccaggi sotterranei sono tra i più capienti d'Europa e anch'essi sono assolutamente sufficienti e sicuri, come afferma il consorzio delle autorità dell'energia dei paesi del Mediterraneo. Tra l'altro dobbiamo assolutamente abbandonare le fossili diminuendo in fretta i consumi con l'efficienza energetica che possiamo ottenere con le tecnologie già disponibili e con le fonti rinnovabili di energia. Lo stesso Piano Clima-Energia del Governo dimissionario, ora in fase di Valutazione Ambientale Strategica, seppur assai deludente rispetto alle sfide che abbiamo di fronte, parla di ulteriore riduzione del consumo di gas entro il 2030. In questo quadro dovremmo pensare ad un piano di dismissione di gasdotti e centrali, non certo a costruirne di nuovi che dovrebbero funzionare addirittura fino al 2070, visto che il ciclo di vita di un metanodotto è di 50 anni. Per quella data secondo gli scienziati dovremmo aver abbandonato le fossili da un pezzo se non vogliamo rendere inabitabile il nostro Pianeta. In realtà finora i governanti stanno perseguendo solo un obiettivo: garantire grandi profitti a petrolieri ed affini caricandoli nelle bollette degli italiani mentre a chiacchiere continuano a dire di voler fermare i cambiamenti climatici. Il caso del TAP è paradigmatico. Qui bisogna passare dalle dichiarazioni ai fatti se si ha a cuore l'interesse generale".
Info: 3479887930 - 3478859019