Martedì, 10 Settembre 2019 14:51

'L'Aquila ringrazia' gli Stati che hanno contribuito alla ricostruzione

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"L'Aquila ringrazia non è solo il titolo che abbiamo voluto dare a questo evento ma l'espressione più compiuta, nella sua sintesi e immediatezza, del sentimento di profonda riconoscenza e di commossa gratitudine che la città tutta serberà in eterno nei confronti di quei Paesi stranieri che, all'indomani del sisma, hanno prontamente e concretamente attestato una solidarietà ed una vicinanza fondamentali per la ricostruzione del nostro patrimonio edilizio e monumentale nonché dello stesso tessuto connettivo della nostra comunità, in termini di apporto alla crescita culturale e di supporto alla dimensione sociale".

Con queste parole il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha accolto nella magnifica location di Palazzo Pica-Alfieri nove tra ambasciatori e alti rappresentanti diplomatici di altrettanti Stati esteri, giunti all'Aquila per ricevere la gratitudine per i contributi erogati ai fini della ricostruzione di importanti edifici della città, danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009, o comunque per gli aiuti forniti per la rinascita del tessuto sociale e culturale del territorio.

Accanto al primo cittadino, l'assessore ai Rapporti internazionali, Fabrizia Aquilio.

"Quella notte drammatica di dieci anni fa ha fatto scempio di vita e di memoria", ha ricordato Biondi; "ha cambiato per sempre le nostre esistenze, come singoli e come collettività, si è portata via 309 vittime innocenti, tra cui molti giovani e bambini, ha prodotto danni incalcolabili al patrimonio monumentale, all'edilizia pubblica, abitativa e scolastica, ha cancellato i luoghi di cultura e di ritrovo. Poteva essere la fine di tutto, poteva essere una notte senza più alba. Se abbiamo trovato la forza e il coraggio, direi, anche e soprattutto, la determinazione e la caparbietà di andare avanti, di ricostruire monumenti ed esistenze, di rimboccarci le maniche e adattarci a mille cambiamenti, trovando l'energia per vivere un presente che sembrava eternamente fluido e per affrontare un futuro pieno di incognite, è stato, in maniera determinante, grazie al fatto che la solidarietà giunta anche da molto lontano ha fatto sì che non ci sentissimo soli".

In platea, l'ambasciatore della Federazione di Russia Sergey Razov, l'ambasciatore della Repubblica d'Estonia Celia Kuningas-Saagpakk, l'ambasciatore francese Christian Masset, l'ambasciatore designato dallo Stato di Israele Dror Eydar, il vice ambasciatore del Giappone Akihiko Uchikawa, il vice ambasciatore del Commonwealth of Australia Christopher Chung, il primo consigliere dell'ambasciata del Kazakhstan Seit Nurpeissov, il ministro Consigliere Incaricato d'Affari del Canada Christopher Burton. La rappresentante diplomatica della Repubblica Federale di Germania non ha potuto partecipare alla cerimonia per un disguido dell'ultimo momento e, così, i rappresentanti dell'Argentina. Il Ministero degli Affari esteri ha inviato un suo rappresentante della Direzione generale Sistema Paese, il ministro plenipotenziario Stefano Queirolo Palmas.

"E’ un piacere e un onore essere qui, a dieci anni dal sisma e con l’idea di sottolineare quanto quella tragedia abbia dato vita ad una nobile gara di solidarietà tra alcuni Paesi stranieri", le parole di Queirolo Palmas; "una solidarietà che non bisogna dare per scontata, che non necessariamente si è manifestata in altre situazioni analoghe. La Farnesina è stata importante per incoraggiare le manifestazioni di solidarietà internazionale e per indirizzarle, facendo sì che i gesti si concretizzassero in strumenti amministrativi e operativi che arrivassero a beneficiare davvero il territorio. Fu il G8 la pietra angolare intorno alla quale si costruì questo complesso edificio".

Arrivando a L’Aquila - ha aggiunto il ministro plenipotenziario - "si vede un fantastico skyline di gru che, normalmente, si riscontra nei luoghi dove si percepisce energia protesa verso il futuro. La solidarietà internazionale, della quale dobbiamo essere davvero grati - e ringrazio ancora personalmente e in nome del paese i popoli he ne sono stati protagonisti - non ha avuto solo un aspetto pratico ma anche morale; certi legami intessuti sono ancora ben presenti. Ma la solidarietà internazionale ci deve far pensare anche a chi guarda a noi come ad un patrimonio dell’umanità indispensabile che deve essere valorizzato e preservato".

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"I Paesi i cui rappresentanti, oggi, ci onorano della loro presenza - ha proseguito Biondi - all'indomani di quei tragici eventi si impegnarono a contribuire alla rinascita della città, 'adottando' un monumento da ricostruire, supportando la crescita scientifica e culturale dei nostri giovani o dotando l'assetto urbano di strutture funzionali, moderne e sicure, in grado di assolvere a quella rilevante funzione sociale e aggregativa che costituisce l'architrave della ricostruzione stessa. Ricostruire, infatti - ha sottolineato il primo cittadino - è una parola vuota, e rischia di tradursi in un'azione tanto gravosa nello sforzo quanto improduttiva nei risultati se non è accompagnata da quella necessaria rigenerazione urbana posta alla base di un'autentica rinascita".

In questo quadro, il recupero dei luoghi identitari costituisce un tassello fondamentale. "Una città rinasce nel momento in cui può tornare ad offrire alla fruizione luoghi in cui riconoscersi e ritrovarsi, connessi al valore importantissimo della memoria individuale e collettiva, a sua volta costruito su quella linea invisibile ma indistruttibile che collega ricordi e tradizioni, appartenenza e legami. Grazie alla generosità concreta dei Vostri Paesi, cari Rappresentanti dei Governi, questa città ha potuto e potrà recuperare o ritrovare quei luoghi che fanno parte della nostra geografia emotiva, che ci fanno riconoscere come comunità, che generano affezione e senso di appartenenza. Non sono solo luoghi. Sono ponti verso il futuro".

Un passaggio fondamentale questo, "poiché, se nell'immediatezza affrontare la sfida della ricostruzione è stato un compito toccato alla nostra generazione, in prospettiva questo evento segnerà inevitabilmente le generazioni future. Ebbene, noi dobbiamo fare in modo che questo segno avvenga in positivo: come esempio di forza e determinazione, di responsabilità e coraggio, di amore verso la nostra terra e la nostra città, di attaccamento ai valori che costituiscono il dna della nostra comunità". 

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La vostra generosità, ha ribadito Biondi, "ha prodotto, inoltre, anche un importantissimo altro effetto, quello di costituire uno sprone ad andare avanti perché, in quei drammatici momenti, ricevere tali importanti attestazioni di solidarietà equivaleva a non sentirsi soli. Era il segnale che qualcuno credeva in noi, nella nostra forza di farcela, nella possibilità di costruire un futuro per i nostri giovani. Oggi, a dieci anni dal sisma, la città dell'Aquila si presenta con un volto profondamente diverso. Pur nella consapevolezza del cammino che ancora ci attende, e al quale, come istituzioni, lavoriamo quotidianamente con incessante impegno, oggi possiamo guardare al futuro con occhi diversi".

Le donazioni promosse dagli Stati stranieri ammontano a oltre 20 milioni di euro. Nella lista dei "donatori", c'è chi è stato più o meno generoso. Alcune donazioni sono state il frutto di impegni e accordi ufficiali tra Stati, altre sono state propiziate, organizzate e gestite dai governi anche se poi i soldi sono stati materialmente versati da privati. Alle donazioni in denaro - che hanno contribuito, in massima parte, alla realizzazione degli interventi di recupero di alcuni dei beni culturali danneggiati dal terremoto - vanno poi aggiunte anche le donazioni di mezzi, di progetti o altre forme di sostegno meno "visibili" e tangibili. Come quelle offerte dall'Argentina, che ha finanziato alcune borse di studio universitarie.

Una straordinaria gara di solidarietà internazionale.

La Russia ha contribuito complessivamente con 9 milioni di euro per la ricostruzione della chiesa di San Gregorio Magno, nella frazione di San Gregorio, prossima alla riapertura, e per palazzo Ardinghelli, candidato a diventare sede decentrata del Maxxi; il Kazakistan ha offerto 1 milione e 700 mila euro come cofinanziamento per la ricostruzione del complesso monumentale di San Giuseppe dei Minimi, riaperto da tempo. La Germania ha adottato la frazione più colpita dalla tragedia del sisma, Onna. In particolare il Governo tedesco ha donato 3 milioni di euro per la ricostruzione della chiesa di San Pietro Apostolo e ha coordinato la raccolta di 1 milione e 900mila euro di finanziamenti privati per la realizzazione di Casa Onna. Inoltre ha donato il masterplan della ricostruzione del paese e ha promosso la riparazione dell'asilo che è diventato anche un centro museale e culturale.

Centomila euro sono stati assegnati dall'Estonia quale contributo per il riacquisto di attrezzature mediche per l'ospedale San Salvatore e altrettanti da Israele, soldi con i quali si è contribuito a realizzare un centro polifunzionale, con una stanza dedicata al giovane arabo-israeliano, che studiava all'Aquila e che è stato purtroppo tra le vittime della notte del sisma. Il Canada è intervenuto con 3 milioni e 250mila euro per la costruzione, a Coppito, di un centro polifunzionale per gli studenti universitari, con una sala conferenze e una palestra. Nella zona sono stati inoltre piantati 53 aceri. Inoltre la comunità italiana in Canada ha raccolto 1 milione e 200mila euro per laboratori di ricerca di avanguardia dell'Università dell'Aquila.

La comunità italo australiana ha invece raccolto 1 milione e mezzo di dollari australiani e il Governo del Paese dell'Oceania ne ha stanziati altrettanti. I 3 milioni di dollari australiani (circa 2,7 milioni di euro) sono disponibili e dovranno finanziarie la realizzazione del teatro all'aperto nell'ambito del piano di riqualificazione dell'area di Piazza d'Armi. Il progetto di tale piano è rimasto fermo per questioni burocratiche, ma si sta lavorando perché venga avviato.

Come accennato, l'Argentina ha finanziato borse di studio per studenti della facoltà di Architettura di Buenos Aires che sono venuti in città e che, insieme gli studenti della stessa facoltà della Sapienza di Roma, hanno effettuato dei rilievi all'ex convento di Santa Maria dei Raccomandati, in pieno centro storico dell'Aquila, che verranno utilizzati dai progettisti della ricostruzione dell'edificio. Purtroppo la rappresentanza diplomatica in Italia del Paese sudamericano, per alcune difficoltà oggettive, non ha potuto inviare rappresentanti alla cerimonia di domani. Quanto alla Francia, come noto, ha finanziato con 3 milioni e 250mila euro il restauro della Chiesa di Santa Maria del Suffragio (nota anche con "Anime Sante), a piazza Duomo, riaperta il 6 dicembre 2018 con una cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il Giappone ha sostenuto con 600mila euro l'auditorium del Conservatorio, progettato dall'architetto Shigeru Ban e ha stanziato 6 milioni di euro per la realizzazione del Centro polifunzionale dello sport a Centi Colella.

Alla cerimonia di Palazzo Pica-Alfieri hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari, alcuni esponenti della Giunta comunale - il vice sindaco Raffaele Daniele, Carla Mannetti, Daniele Ferella, Maria Luisa Ianni, Raniero Fabrizi - i consiglieri comunali Marcello Dundee, Chiara Mancinelli, Leonardo ScimiaStefano Palumbo, Americo Di Benedetto, in veste anche di consigliere regionale, il presidente di Regione Abruzzo Marco Marsilio, la deputata Stefania Pezzopane, la Soprintendente Alessandra Vittorini, il rettore del GSSI Eugenio Coccia, il direttore del Munda Mauro Congeduti, il presidente di Ance L'Aquila Adolfo Cicchetti, il segretario generale della Fondazione Carispaq David Iagnemma.

A rappresentare la città, e le sue tradizioni identitarie, il Giovin Signore (Federico Vittorini) e la Dama della Bolla (Sara Luce Cruciani) del Corteo storico della 725esima Perdonanza celestiniana. Nella sala "Donna Evelina" di Palazzo Pica-Alfieri, messa a disposizione dal proprietario, Fabrizio Pica Alfieri, erano esposti anche i labari dei quattro quarti storici dell'Aquila, l'astuccio in cui per secoli è stata custodita la Bolla del Perdono di Papa Celestino V (1294), il ramo d'ulivo con cui il cardinale invitato dall'Arcivescovo dell'Aquila, ogni 28 agosto, tocca per tre volte la Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio per ordinarne l'apertura e dare il via al Giubileo aquilano, il più antico della storia.

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A seguito dei saluti del sindaco e dell'assessore Aquilio, sono interventi gli ambasciatori degli stati donanti cui sono stati consegnati la targa dell'amicizia, una copia del sigillo civico della comunità aquilana e della Bolla del Perdono di Papa Celestino V (L'Aquila, 1294), un segnalibro in tombolo e dello zafferanno di Navelli.

"In Russia si dice che ‘il dolore non può essere estraneo’", le parole dell'ambasciatore della Federazione di Russia Sergey Razov: "subito dopo il terremoto, la Russia ha immediatamente dato una mano all’Italia, inviando i suoi migliori soccorritori; in seguito, il governo ha stanziato 9 milioni di euro per la ricostruzione di Palazzo Ardinghelli e della Chiesa di San Gregorio Magno, quasi completamente devastati dal sisma. Apprezziamo impegno del Mibac, delle autorità regionali e locali, nonché degli esperti che si sono assunti la responsabilità di svolgere lavori eccezionalmente complessi. Come cittadino del mio stato, sono fiero che la Russia abbia dato il suo contributo. Stamane, abbiamo visitato Palazzo Ardinghelli, che presto ospiterà Munda, e la Chiesa di San Gregorio Magno, pronta ad accogliere di nuovo i parrocchiani. Siamo riconoscenti per l’invito a questa manifestazione, ennesimo esempio di amicizia vera tra i nostri popoli; d’altra parte, l’aiuto reciproco ha una lunga tradizione nei rapporti tra Russia e Italia. Ci fa davvero piacere vedere L’Aquila che sta rinascendo".

L'ambasciatore della Repubblica d'Estonia Celia Kuningas-Saagpakk ha aggiunto alcune parole di un noto compositore del suo Paese: "sarebbe di aiuto se fossimo capaci di sentire e percepire che tuo figlio è anche mio figlio, ovvero che siamo fratelli e sorelle e, dunque, parenti; è anche possibile che lo siamo davvero, dobbiamo cercare più lontano per trovare le nostre radici comuni. Il mondo non è che un solo organismo: se una sola persona soffre, soffre tutto il mondo".

"Siamo onorati e grati di questa cerimonia - ha sottolineato l'ambasciatore francese Christian Masset - un gesto davvero bellissimo da parte vostra, e abbiamo tutti un pensiero forte, vivo, per le vittime del terremoto. Per me è la quarta volta a L’Aquila, ed è sempre una grande emozione. Questa è una terra forte, antica, temprata, nobile, una terra che è stato punto d’incontro tra la storia dell’Italia e della Francia, da Tagliacozzo in poi. Questo palazzo ospitò Giuseppe Bonaparte. L’Aquila è una città bellissima, tra le più belle d’Europa: ogni volta vedo il progresso della sua rinascita. Conserviamo ricordo luminoso della bellissima cerimonia del 6 dicembre scorso, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la riconsegna alla città della Chiesa di Santa Maria del Suffragio, una impresa italo-francese. Si è trattato di un’opera congiunta, e abbiamo imparato molto: le due tradizioni di restauro si sono magnificamente combinate. Ora, però, si deve guardare al futuro e vogliamo continuare a sostenere L’Aquila. Qui c’è l’impianto straordinario di Thales Alenia Space, poco più in là l’impianto Sanofi: per le imprese francesi, L’Aquila rappresenta una opportunità fantastica per la presenza, in particolare, di una Università molto importante. Dunque, siamo disponibili a rinforzare le cooperazioni.

A chiusura della serata, il concerto del Quartetto dei Solisti Aquilani che ha allietato gli ospiti.

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Ultima modifica il Mercoledì, 11 Settembre 2019 13:50

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