Mercoledì, 18 Settembre 2019 16:08

Commissione Oltre il Musp, dopo l'incontro con Mattarella al lavoro per vertice con Fioramonti. Ecco la lettera inviata al Presidente della Repubblica

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Dopo il grande risultato ottenuto lunedì scorso di aver incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Commissione oltre il M.U.S.P. torna al lavoro per preparare l’incontro di martedì 1 ottobre con il Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, presso il Ministero a Roma.

"Porteremo proposte concrete a sostegno dell’auspicato cambio di passo del percorso di ricostruzione scolastica", spiega la Commissione. D’altronde, "sono ormai 10 anni che lavoriamo in questo campo con la convinzione che solo conoscendo, interagendo e condividendo si possono ottenere risultati concreti, così come quello del confronto diretto con le massime Istituzioni".

Durante l’assemblea cittadina che la Commissione Oltre il Musp ha organizzato lo scorso venerdì 13 settembre, "abbiamo contribuito a rinsaldare le fila dei vari percorsi di cittadinanza attiva della nostra città, a fare fronte comune, a coinvolgere nuove associazioni, a porci accanto alle studentesse e agli studenti che hanno diritto ora ad avere edifici scolastici corrispondenti alle loro aspettative e sicuri al 100%. Sia il Presidente Mattarella che il Ministro Fioramonti hanno riconosciuto il mortificante immobilismo di questi 10 anni post sisma, stanno sostenendo a livello ministeriale questo nuovo impegno per sbloccare gli ingiustificati ritardi e saranno i nostri garanti per raggiungere risultati concreti nel rispetto di migliaia di studenti, studentesse, famiglie ed insegnanti che da subito hanno dimostrato la loro resilienza, resistenza e combattività".

Per raggiungere lo scopo di parlare direttamente con il Presidente, la Commissione Oltre il Musp aveva incontrato mercoledì 11 settembre, a Roma, Giovanna Boda, Direttore Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e tramite il Prefetto dell’Aquila aveva indirizzato a Mattarella una lettera che è stata letta nell’assemblea di venerdì scorso e che "ora condividiamo con la cittadinanza. Sulla nostra pagina fb troverete i materiali informativi relativi a 10 anni di lavoro a favore della ricostruzione delle nostre scuole e le indicazioni per contattarci nel caso in cui vogliate prendere parte a questo meraviglioso percorso di cittadinanza attiva che valorizza il ruolo che le scuole hanno all’interno di un progetto a favore dei processi di innovazione della nostra città e della nostra comunità".

Ecco il testo della lettera inviata a Mattarella

 

Egregio Signor Presidente della Repubblica Italiana,

nel ringraziarla per la sua sensibilità e per la disponibilità ad inaugurare il nuovo anno scolastico a L’Aquila, desideriamo darLe il benvenuto nella nostra città e parteciparLe quanto segue.

Siamo un gruppo di insegnanti, genitori, comuni cittadini e cittadine che condividono ormai da 10 anni un percorso di cittadinanza attiva a favore della ricostruzione scolastica nel cratere aquilano.

Abbiamo sostenuto tavoli partecipativi, riqualificazioni di contesti, ricerche in rete e progetti scolastici; abbiamo organizzato numerose assemblee cittadine, arrivando anche sotto le finestre di Montecitorio; abbiamo seguito il flusso di denaro (più di 45 milioni di euro) a disposizione per la ricostruzione delle scuole comunali a L’Aquila; abbiamo incontrato amministratori e amministratrici di Comune, Provincia e Regione; abbiamo collaborato alla stesura del masterplan del polo scolastico di Sassa, frazione cittadina; abbiamo creduto e abbiamo sperato, ma invano. Niente, non abbiamo ottenuto niente, anzi, siamo stati presi decisamente in giro.

Come è possibile, secondo Lei, che dopo 10 anni ancora non sia stata ricostruita neppure 1 scuola?

“Impicci burocratici”, ci hanno continuamente risposto : ma allora, come mai le 3 scuole private e cattoliche che hanno raggiunto l’obiettivo della ricostruzione non hanno incontrato gli stessi impicci?

“I M.U.S.P. (Moduli ad Uso Scolastico Provvisori) sono brutti ma sicuri”, hanno affermato recentemente!

Ma, secondo Lei, non è triste e vergognoso cercare di far passare questa visione riduttiva e mortificante, cercando di convincere i genitori ad accontentarsi e a non chiedere, invece, una ricostruzione dignitosa, moderna e in sicurezza? Certo che le mamme e i papà vogliono stare tranquilli, ma ciò è fattibile in scuole in muratura sicure al 100%. Certo che nel frattempo ci accontentiamo dei M.U.S.P., ma, contemporaneamente non dovrebbe cominciare (dopo 10 anni!!!) la costruzione di scuole moderne, sicure, competitive?

“Le insegnanti e gli insegnanti hanno adeguato la loro didattica ai M.U.S.P.”, si sono permessi di affermare recentemente, reputandosi competenti in materia!

Certo che il corpo docente aquilano ha saputo lavorare egregiamente sotto le tende, nelle tensostrutture, nei M.U.S.P., esprimendo una didattica sempre eccellente e corrispondente alle attese delle famiglie.

Ma, secondo Lei, le buone pratiche didattiche non passano anche attraverso le strutture scolastiche?

A parte l’ormai evidente precarietà di molti M.U.S.P. (probabilmente a Lei faranno visitare quelli che ancora non presentano rigurgiti di fogna, infiltrazioni, giunture sollevate, colonne imbullonate, ….), molti fra questi non hanno palestra, refettorio, biblioteca, laboratori, ….: come si può fare una buona scuola, senza avere una vera scuola?

Ma soprattutto, non si sta mancando di rispetto a migliaia di studenti e studentesse che vivono ormai da 10 anni in strutture provvisorie oppure in murature di cui non si conoscono gli indici di vulnerabilità sismica? Due anni fa, a seguito di verifiche, il comune predispose la chiusura di 2 scuole, a Preturo ed Arischia, inducendoci a rabbrividire pensando al rischio corso in 8 anni da alunni ed insegnanti dentro quelle strutture!!!

Vorremmo raccontarLe anche la storia dell’Istituto Superiore Cotugno (comprensivo di Liceo Classico, Scienze Umane, Liceo Linguistico, Liceo Musicale, Convitto): leggevamo che la Provincia gli ha assegnato 53 aule “diffuse” in 4 M.U.S.P. (!!!), costringendoli a recarsi altrove per l’educazione fisica ed altre attività. Ma, almeno, evitano i doppi turni … perché anche a questo sono stati costretti; e così, di nuovo, si induce all’accontentarsi.

Se sfogliamo il cronoprogramma della ricostruzione scolastica sia per conto del Comune che della Provincia (monitoraggio ricostruzione pubblica USRA online), emergono dei ritardi ormai ingiustificabili: pensi che ad oggi soltanto per 2 scuole sono iniziati i lavori di ricostruzione, a fronte dei 45 milioni di euro a disposizione per la ricostruzione scolastica comunale. E anche sul percorso partecipativo del masterplan del polo scolastico di Sassa ci sono inspiegabili silenzi e notevoli ritardi, così come quelli per le scuole superiori.

Durante questi lunghi 10 anni abbiamo rilevato un’oggettiva manifesta incapacità a gestire la ricostruzione scolastica, attraverso la quale doveva passare anche la ri-nascita della nostra città. E’ anche capitato che si riaccendessero i riflettori in occasione di eventi particolari, come quelli che hanno caratterizzato questo decennale, e allora si riparlasse di accordi tra le varie Istituzioni per accelerare la ricostruzione scolastica, che poi, invece, resta di nuovo, ancora tragicamente ferma.

Noi confidiamo che la Sua venuta a L’Aquila sia veramente un segnale di discontinuità con tutto ciò che abbiamo visto e sentito in questi lunghi 10 anni, quando sono passati dalle nostre parti personaggi illustri della politica e di varie istituzioni sociali e culturali. Cedendo ad attimi di amarcord, abbiamo risfogliato insieme il nostro ricco archivio di report, foto, verbali, interviste, mappe catastali, raccolta di materiale documentaristico e ci siamo interrogate sulla nostra evidente ingenuità .

Signor Presidente, possiamo invitarLa a visitare il nostro M.U.S.P. a Pagliare di Sassa ed ascoltare testimonianze dirette di alunni e alunne che non sono mai andati in una scuola vera, ma che hanno lavorato consapevolmente su percorsi di cittadinanza attiva sulla ricostruzione della loro scuola, anche con la partnership di importanti Onlus quali Save the Children e ActionAid? E magari, se il protocollo lo permetterà, incontrare proprio quelle docenti e quei genitori della Commissione Oltre il M.U.S.P. che da più di 10 anni sostengono percorsi partecipativi in contesti estremamente problematici? Questa nostra richiesta nasce dalla triste consapevolezza che l’inaugurazione dell’anno scolastico in un territorio che ricorda il decennale da quel disastroso terremoto del 2009, anche quest’anno NON avverrà all’interno di una scuola pubblica ricostruita.

Nel ringraziarLa per la Sua paziente lettura, La salutiamo cordialmente.

L’Aquila, 5.9.2019

                                                       La Commissione Oltre il M.U.S.P.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 18 Settembre 2019 16:24

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