Martedì, 01 Ottobre 2019 09:42

Ricostruzione delle scuole, oggi incontro con Fioramonti a Roma. Ecco il documento che associazioni e comitati consegneranno al Ministro

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Ne scriviamo da anni: la mancata ricostruzione delle scuole è il 'buco nero' del così detto 'modello L'Aquila', una ferita ancora aperta nel tessuto vivo della comunità. Se il 'decennale' ha avuto un pregio, è stato quello di aver riacceso i riflettori sull'edilizia scolastica, dando luce al lavoro meritorio che, da anni, stanno conducendo sul territorio associazioni e comitati, studenti, genitori, insegnanti, presidi che, pur assicurando una scuola di qualità, il vero perno su cui si è potuto rifondare il senso di comunità, la scommessa vinta che ha permesso alla città di non spopolarsi, non mancano di denunciare le difficoltà che vivono quotidianamente, di lottare caparbiamente per pretendere la ricostruzione di scuole sicure.

Una battaglia arrivata fino al Presidente della Repubblica che, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico tenuta a L'Aquila, ha voluto incontrare le associazioni, i comitati e la rappresentanza degli studenti, ed in particolare Massimo Prosperococco e Silvia Colacicchi del Comitato Scuole sicure, Silvia Frezza della commissione Oltre il Musp, Tommaso Cotellessa rappresentante degli studenti del Cotugno e Valeria Baccante delle Mamme per L'Aquila.

Saranno loro, oggi pomeriggio, ad incontrare il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, alle 15 a Roma, con gli Enti politici e amministrativi coinvolti nel problema della mancata ricostruzione delle scuole, ed in particolare il presidente della Regione Marco Marsilio, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, il presidente della Provincia Angelo Caruso, il vicepresidente della Provincia con delega all'edilizia scolastica Vincenzo Calvisi.

"Vogliamo credere che l'incontro rappresenti un deciso cambio di rotta rispetto a 10 anni di ingiustificato immobilismo - l'auspicio di Silvia Frezza - e che il confronto risulti proficuo per agire concretamente, velocemente e finalmente con la ricostruzione delle scuole: sicure al 100%, punti di riferimento per il territorio e talmente 'belle' da consentire una didattica progressista finalizzata a quel successo formativo che passa anche attraverso laboratori, biblioteche, palestre, aule magne, arredi, ma soprattutto praticando rispetto e senso di responsabilità nei confronti dei nostri alunni e delle nostre alunne che hanno il vivo desiderio di esercitare il loro diritto all'istruzione".

Al tavolo, verrà portata la richiesta di "totale trasparenza di tutti gli atti, i procedimenti, i decreti che riguardano la ricostruzione delle scuole a L'Aquila, di ogni ordine e grado"; si chiederà, altresì, "di avviare immediatamente la costruzione di quelle scuole per le quali ci sono già i progetti pronti e di far partire, senza ulteriori indugi, la progettazione di altre scuole". Verrà proposto, inoltre, "di considerare un proficuo 'sblocca-scuole' per allineare il cratere 2009 alla operatività di altri territori che stanno ricostruendo gli edifici scolastici dopo gli ultimi eventi sismici". Infine, si pretenderà "di conoscere gli indici di vulnerabilità di tutti gli edifici scolastici del comune dell'Aquila". 

Non solo.

Al ministro Fioramonti verrà consegnato un dossier, un documento sintetico e propositivo al quale hanno contribuito i relatori di un convegno internazionale sulla sicurezza delle scuole che si è tenuto a L'Aquila lo scorso luglio; il documento porta la firma di Lucia Patrizio Gunning, University College London, Paola Rizzi, professore DICEAA dell'Università degli Studi dell’Aquila, Alessandro Vaccarelli, professore Dipartimento di Scienze Umane dell'Università degli Studi dell’Aquila, David Alexander, professore all'Institute for Risk and Disaster, University College London, dell'architetto Barnaby Gunning, ideatore dei progetti L’Aquila 3D/Noi L’Aquila/Come Facciamo, Massimo Prosperococco e Silvia Colacicchi del Comitato Scuole Sicure dell’Aquila.

Ve lo proponiamo integralmente.

I nostri figli, le nostre scuole, il nostro futuro: la scuola del futuro parte dall’Aquila 

La scuola è luogo di cittadinanza, soprattutto in una città che ha bisogno di cittadini “nuovi”, consapevoli del passato e portatori di futuro. Le nuove generazioni hanno il diritto di formarsi in spazi sicuri e ben organizzati, che consentano lo sviluppo dei migliori processi di apprendimento ed insegnamento, di partecipazione, di socializzazione e di acquisizione di sensibilità, valori da spendere positivamente nella costruzione della città futura.

Le scuole sono dunque, il punto di connessione fondamentale tra i cittadini e la città. 

All’Aquila ci sono generazioni che sono state private del senso civico di appartenenza e del diritto di godere delle stesse possibilità dei loro coetanei. La ricostruzione delle scuole deve prendere atto del bisogno di incorporare la pianificazione di emergenza nel processo di ricostruzione.

Nel libro del Professor David AlexanderHow to Write an Emergency Plan, si spiega che la pianificazione dell’emergenza negli edifici scolastici non é una cosa semplice e lineare. Essa richiede bensì che si pensi ai pericoli circostanti, alle vie di accesso, all’ubicazione dei rifugi, ecc.

Il non aver risolto questi problemi ha tolto la vita a migliaia di ragazzi cinesi (Wenchuan 2008) e centinaia di ragazzi giapponesi (Tohoku 2011) che potevano essere salvati.

In Italia il 10% delle scuole sono ad altissimo rischio sismico, eppure la programmazione della pianificazione di emergenza sembra essere migliore (almeno sulla carta) in Pakistan. 

Se le scuole fossero veramente sicure – cioè, costruite come edifici strategici – potrebbero diventare, non soltanto centri di e per la comunità locale, ma anche rifugi in tempi di attività sismica o di disastro di altro tipo.

Le scuole all’Aquila, con l’alto rischio di sismicità della zona, devono essere progettate e pensate come il posto più sicuro. Come il luogo della sicurezza.

In questa ottica, esse possono quindi diventare il posto della evacuazione dove la popolazione si rifugia e si ritrova in caso di situazioni di emergenza. Possono avere una funzione polivalente che sia allo stesso tempo educativa, di socializzazione nelle ore del doposcuola, e di ritrovo e rifugio nell’emergenza. Il luogo dove la comunità si incontra e si sente protetta, serena ed al sicuro.

Le nuove scuole dell’Aquila dovranno essere pensate e progettate con questa ottica, e quindi essere antisismiche ed adattabili.

Si segnala tuttavia al momento la mancanza di un piano strategico e di un piano di coordinamento della ricostruzione degli edifici scolastici, come si è evidenziato durante la tavola rotonda sulle scuole tenutasi nell’ambito del convegno “Ricostruzione Recupero e Resilienza di Città Storiche e Società” tenutasi presso l’Università degli Studi all’Aquila il 12 Luglio 2019. In quell’ambito si è discusso a lungo delle problematiche (es.: i soldi ci sono ma noi gestiamo solo le scuole superiori, oppure, noi abbiamo già avviato il piano lavori ma siamo bloccati dalla burocrazia, oppure, noi dipendiamo dal Comune, noi dalla Provincia, e via dicendo) e si è evidenziata la necessità di dover superare le divisioni e coinvolgere i cittadini nel processo di ricostruzione delle scuole.

Guardando avanti, si deve garantire la trasparenza dei processi (anti-corruzione anti mafia ecc.) ma allo stesso tempo c’è la necessità di fare in fretta. La mancanza della ricostruzione delle scuole è diventata la criticità più forte a dieci anni dal terremoto.

Si segnala quindi la necessità di fare dei decreti che esonerino gli appalti scuole dalle procedure attuali che sono troppo lunghe. Si deve snellire al massimo la procedura e permettere di fare appalti con tempi di realizzazione certi e forti penalità.

Con questi brevi concetti in mente, abbiamo raccolto alcuni suggerimenti sotto un unico documento che aiuti a chiarire i punti da afrontare e tenere in considerazione nel processo di ricostruzione delle scuole all’Aquila. Questo intende essere una sorta di manifesto di chi vuole che la scuola a L'Aquila sia l'occasione per ripensare ad educazione ed apprendimento, e costruire l'ambiente migliore per il "ritorno".

Pianificazione 

Effettuare una pianificazione della ricostruzione delle scuole. Coordinata tra Provincia e Comune. Dove, come, perché. Coordinando la circolazione cittadina ed i trasporti pubblici. Questo documento di pianificazione va condiviso con i cittadini.

Dove si trovavano le scuole prima del terremoto e come la loro posizione geografica serviva i cittadini ed influenzava la circolazione ed il trafco su strada? Abbiamo preparato una mappa delle scuole dell’Aquila. Questo può essere arricchito da una lista delle scuole all’Aquila e dintorni che includa le scuole attualmente funzionanti ed attive, le scuole dismesse e le strutture temporanee.

A questo si può quindi accompagnare una mappa di dove erano le scuole e dove dovrebbero o potrebbero essere e come la loro eventuale posizione influenzerà il traffico cittadino. Come esse possano servire da rifugio per i cittadini dei quartieri circostanti e quali attività extra scolastiche possono essere servite dalla costruzione dei nuovi edifici.

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Trasporti e scuole 

Quale sono i tragitti dei mezzi pubblici attuali e come si rapportano alle scuole? Ci sono connessioni dirette ed estese o per portare i ragazzi e bambini a scuola si fa afdamento sui mezzi privati? Con il terremoto il trafco all’Aquila è diventato quasi ingestibile, perchè la dispersione della popolazione insieme ad una mancata pianificazione delle comunicazioni da e per la città, ha portato all’aumento dell’uso di mezzi privati per spostarsi, con il conseguente aumento di macchine su strada e notevole rallentamento del trafco cittadino.

Come arrivano le persone a scuola e da dove arrivano/partono?

Dove vanno dopo la scuola?

Come si rapporta la scuola alle attività dei ragazzi dopo scuola? C’è continuità o connessione o le loro attività sono al di fuori del polo scolastico?

In caso di emergenza, quali tragitti saranno quelli da fare per raggiungere le scuole? 

Condivisione del processo 

Si può creare un questionario online via Facebook per capire cosa si aspettano persone e studenti dalle loro scuole.

Questo può far sentire i cittadini inclusi nel processo di progettazione. Partecipare non significa far decidere, ma coinvolgere i cittadini nel processo di ripensamento del futuro della città. Studenti, insegnanti e famiglie, dovranno essere coinvolti, rendendo questo un percorso condiviso.

Bisogna infatti comprendere che il ricostruire gli spazi dell'apprendimento influenzerà modi e tipi di cittadinanza.

Abbiamo la possibilità di attivare sinergie virtuose con le ricerche che anche l'ateneo ha attivato nell'area educativa e pedagogica. Sinergia per la progettazione ed il ripensamento degli spazi ed edifici scuola, può essere attivata anche con gli autori di questo documento.

Dobbiamo capire che tutto ciò sembra retorica ma non lo è: costruire il futuro è vuoto slogan se non si provvede ad un'ambiente dove si possa pensare che c'è un futuro davanti.

Progettazione

La progettazione si immagina essere creativa ed innovativa. Le strutture nuove dovranno essere leggere, sicure ed adattabili a possibili diverse esigenze educative, ricettive, comunitarie e di emergenza. La scuola diventa quindi un luogo polivalente che si trasforma facilmente e velocemente a seconda delle attività educative o ricettive, a seconda delle necessità del momento.

Il processo di progettazione deve essere trasparente e partecipato e ridare fiducia al cittadino sul futuro della città e delle sue infrastrutture.

Le nuove scuole dovranno avere spazi ricreativi che possano essere usati anche durante il doposcuola e per attività extracurricolari. Palestre, campi di calcio e rugby, parchi gioco, laboratori scientifici ed artistici, informatici e creativi.

Il centro della città può ridiventare il polo scolastico, in modo da riportare velocemente la vita in centro. Si possono in tal senso individuare aree dove costruire scuole nuove, moderne, sicure, con spazi dove i giovani e le famiglie possano ritrovarsi e passare tempo, e rifugiarsi in caso di emergenza. Il tutto con percorsi di raggiungimento pre-studiati in caso di emergenza. 

Si prestano alla creazione di nuovi edifici con infrastrutture ed aree ricreative le aree di:

  • San Bernardino, zona ex militare a ridosso di Porta Leone;
  • Ex Ospedale di Collemaggio;
  • Viale Giovanni XXIII;
  • Ex Caserma Rossi;
  • Villa Gioia.

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Ultima modifica il Martedì, 01 Ottobre 2019 10:28

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