Il Consiglio regionale d’Abruzzo, d’intesa con il Comune dell’Aquila e la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per L’Aquila e cratere, si avvia alla realizzazione di un collegamento meccanizzato tra il terminal ‘Lorenzo Natali’ e viale Rendina.
L’intervento rientra nella più complessa opera di valorizzazione dell’area della villa comunale e della sede del Consiglio.
In sostanza, il progetto prevede l’installazione di due coppie di ascensori collegati tra loro da un tunnel servito da un tappeto mobile di circa 15 metri. Il primo ascensore sarà posto a pochi metri dall’accesso dell’esistente galleria che collega il termina a Piazza Duomo. Da qui, in circa 18-25 secondi, con una salita di 12 metri, si giungerà ad un pianoro che intercetta la seconda coppia di ascensori che condurrà a viale Rendina. In alternativa, anziché continuare per viale Rendina, sarà possibile accedere ai camminamenti lungo le mura urbiche per dirigersi verso Porta Tione o verso viale di Collemaggio.
Il costo totale dell’intervento sarà di 1 milione e 387 mila 770 euro, comprensivo di lavori e progettazione. Il finanziamento è assicurato da uno stanziamento di 1 milione di euro previsto dal Cipe con la delibera 48/2016 che sarà rimodulato per tenere conto del complessivo fabbisogno.
Il completamento dell’opera, dall’affidamento alla progettazione, è stimato in 600 giorni.
Alla presentazione del progetto hanno partecipato il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, gli assessori comunali Vittorio Fabrizi e Carla Mannetti, il consigliere regionale Americo Di Benedetto, il consigliere comunale e provinciale Luca Rocci, la soprintendente Alessandra Vittorini, il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione Salvo Provenzano, il presidente della Gran Sasso Acqua Fabrizio Ajraldi oltre al Direttore dell’Attività amministrativa di Regione Abruzzo Paolo Costanzi e all’architetto Maurizio Blair dell’ufficio tecnico del Consiglio regionale.
“E’ stato raggiunto un punto di equilibrio utile e atteso dalla città”, le parole di Lorenzo Sospiri; “si è dato finalmente impulso ad un’opera che la città discuteva da tempo e che il rinnovato Consiglio regionale e la Giunta Biondi hanno posto al centro dell’attenzione. Abbiamo dimostrato che le opere si possono fare contenendo la tutela dei beni architettonici. Il principale problema che, fino ad oggi, aveva bloccato il progetto era l’interferenza dello stesso con la dovuta tutela delle mura urbiche: ebbene, non è vero che la tutela dei beni storici e architettonici sia in contrasto con la funzionalizzazione della città, e lo stiamo dimostrando”.
Il punto di approdo odierno – ha aggiunto il sindaco Pierluigi Biondi – “è importante, innanzitutto, dal punto di vista del metodo: fino ad un certo punto, le diverse amministrazioni non si erano parlate; la necessità di conciliare gli stimoli della modernità con la salvaguardia dell’antico sembravano collidere. Al contrario, siamo arrivati ad un punto di equilibrio importante: la relazione inter istituzionale porta sempre buoni frutti”.
Biondi, ringraziando “le donne e gli uomini del Mibact per il lavoro che stanno svolgendo”, ha inteso sottolineare come il collegamento tra il terminal e viale Rendina sia uno snodo centrale del Pums, il piano urbano della mobilità sostenibile, “cui sta lavorando alacremente l’assessore Mannetti e assume valore alla luce dell’opera di riqualificazione che sta interessando il megaparcheggio. Abbiamo raggiunto l’accordo affinché il Comune sia soggetto attuatore dell’intervento di riattivazione del tapis roulant di collegamento con Piazza Duomo, a breve firmeremo la nuova convenzione ed una parte delle risorse sono state già anticipate dal Comune; oggi, aggiungiamo il secondo punto di approdo, quello su viale Rendina con la coppia di ascensori”.
Finalmente, ha aggiunto il sindaco dell’Aquila, con la realizzazione di quest’opera “si potrà procedere gradualmente col percorso di riduzione della presenza di automobili in centro storico, contemperando le esigenze di tutti. D’altra parte, una città che vuol dirsi moderna esige servizi di prossimità che alleggeriscano i luoghi di interesse storico e comunitario dalla presenza di autoveicoli”.
Ha aggiunto Alessandra Vittorini: “il contrasto tra la modernità e la tutela è strumentale più che reale, e sempre superabile. Si può fare, è questo il messaggio che lanciamo oggi. Lo abbiamo già dimostrato con l’Emiciclo, a dire il vero, allorquando abbiamo gestito in sintonia l’intralcio emerso all’improvviso in fase di cantiere, e cioè i locali interrati che potevano rappresentare un problema e che invece, con soluzioni tecniche innovative e capacità progettuale, abbiamo trasformato in uno degli interventi più interessanti della ricostruzione”.
Vittorini ha voluto chiarire che il concorso di idee che era stato lanciato per realizzare l’opera “non aveva saputo cogliere le valenze che pure insistono nella zona oggetto d’intervento: è per questo che le amministrazioni, tutte, hanno convenuto che nessuna delle ipotesi presentate fosse adeguata. Così, abbiamo avviato una riflessione che ci ha portato alla soluzione, saltata all’occhio nel corso di una riunione tecnica: da una sovrapposizione planimetrica, ci siamo accorti che il punto che si intendeva raggiungere, viale Rendina, era, di fatto, sovrapposto all’imbocco del tunnel del megaparcheggio. Ci è parso chiaro, dunque, che dovevamo utilizzare un unico punto di ingresso che, tra l’altro, oggi soffre per lo scarso utilizzo, così da raggiunge due punti diversi, piazza Duomo col tapis roulant e viale Rendina, appunto, con gli ascensori. In questo modo, non solo operiamo in interrato, non solo potenziamo il terminal, ma lo facciamo con una soluzione che non impatta affatto con le mura urbiche, anzi le valorizza: si consente, infatti, l’accesso in quota al percorso murario”.
Si può fare, insomma: “oltre la facile contrapposizione tra chi dice Sì e chi dice No, si può fare bene ed in modo compatibile con le esigenze della modernità ed il rispetto del patrimonio che stiamo riscoprendo giorno per giorno”.
“E’ un evidente segnale di quanto sia importante lavorare insieme”, ha tenuto a ribadire Americo Di Benedetto che, col vice presidente del Consiglio regionale Roberto Santangelo, ha preso “ai fianchi il presidente Sospiri, lavorando di concerto con la Commissione territorio del Consiglio comunale presieduta da Luca Rocci che ha dato nuovo stimolo all’azione dell’amministrazione comunale”, le parole del consigliere regionale.
Ad entrare nello specifico del progetto sono stati Paolo Costanzi e l’architetto Maurizio Blair. “Oggi presentiamo lo studio di fattibilità tecnica”, ha chiarito Costanzi; “ora avvieremo la gara per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva, progettazione vincolante rispetto alle soluzioni individuate. Dopo le approfondite riflessioni – condivise tra il Consiglio regionale e la Soprintendenza – che hanno portato al superamento delle precedenti ipotesi progettuali esito del concorso di idee, che prevedevano un collegamento in diagonale fortemente impattante, si è individuata una soluzione che prende le mosse dal sistema di connessione già esistente (il primo tratto del tunnel che dal parcheggio conduce a piazza Duomo, innestando su di esso una breve diramazione che consentirà, con un percorso verticale, interrato in due tratte, di raggiungere direttamente il terrapieno ai piedi delle mura e, successivamente, viale Rendina”.
Il punto di ‘sbarco’ in quota – ha aggiunto Costanzi – che permetterà di fruire del tratto recuperato verso Porta Tione e di quello ancora da completare che condurrà al viale di Collemaggio, “potrà inoltre giovarsi di una sistemazione a verde attrezzato, con percorsi e panchine, che potrà regalare alla città un nuovo, e suggestivo spazio panoramico, perfettamente accessibile e connesso al più ampio anello dei percorsi pedonali lungo le mura”.
Come detto, si stimano tempi di realizzazione valutati in circa 600 giorni: ci vorranno circa 200 giorni per l’affidamento e la realizzazione della progettazione definitiva ed esecutiva; altri 100 giorni per l’affidamento dei lavori con la gara d’appalto, sperando non vi siano ricorsi o altri problemi; 300 giorni circa per l’esecuzione dei lavori. Sui tempi, non inciderà la necessità di rimodulare il finanziamento coprendo i 300 mila euro circa mancanti: il titolare dell’Usra Salvo Provenzano, infatti, ha spiegato che l’intervento, restando di fatto lo stesso, “non necessiterà di un’altra delibera Cipe: basterà una informativa con l’addendum finanziario che recupereremo dalle economie maturate”.