Giovedì, 07 Maggio 2020 12:35

Restauro Basilica di Collemaggio vince Premio del Patrimonio Europeo

di 

Alla vigilia della celebrazione della Festa dell’Europa (9 maggio), la Commissione Europea ed Europa Nostra hanno annunciato i vincitori dell’edizione 2020 dei Premi del Patrimonio Europeo / Premi Europa Nostra.

Il più prestigioso riconoscimento nel campo della ricerca e della conservazione del patrimonio culturale a livello europeo è stato assegnato a 21 progetti pervenuti da 15 paesi: tra i vincitori di quest'anno c'è il progetto di restauro della Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila, l'unico premio italiano nella categoria Conservazione.

"E' un riconoscimento importantissimo che ci inorgoglisce", ha sottolineato la soprintendente Alessandra Vittorini che ha tenuto una conferenza stampa col sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi a Palazzo Fibbioni; "rispetto alla consuetudine, più che sottolineando la componente tecnica, abbiamo preparato il dossier ponento la Basilica di Collemaggio come intervento simbolo del processo di ricostruzione della città e sottolineando la cooperazione istituzionale, con 3 atenei coivonti sugli aspetti scientifico-disciplinari, e la partnership pubblico-privato arricchita dalla partecipazione della comunità che, ogni anno, ha potuto comunque fruire della Basilica in occasione della Perdonanza sebbene fossero in corso i lavori". 

Un messaggio che è stato colto dalla giuria di esperti internazionali che, assegnando il riconoscimento, ha evidenziato come "questo progetto rappresenti pienamente la rinascita della città; il senso profondo di spiritualità e la partecipazione della comunità al progetto devono essere considerati come parte integrante dell’impresa. L’intero progetto prende le mosse da un accordo pubblico-privato, e ha visto il coinvolgimento di tre università. È stato fondato su un esemplare studio scientifico della vulnerabilità sismica dell’edificio. L’approccio multidisciplinare utilizzato nella considerazione delle conseguenze del disastro naturale sull’edificio sul suo contesto è un vero e proprio modello. È inoltre da rimarcare la previsione di un programma di manutenzione e monitoraggio costante. Il progetto si impone come paradigma di buona pratica da seguire nella conservazione di siti gravemente danneggiati in tutto il mondo".

A sostegno della candidatura si sono mobilitati la direttrice della Scuola del Patrimonio Carla Di Francesco, il premio Oscar Nicola Piovani e la scultrice americana Beverly Pepper, scomparsa qualche mese fa, che ha creato e donato alla città il magnifico Amphisculpture al Parco del Sole.

"Questo premio - ha aggiunto Alessandra Vittorini - è la base di partenza per rimettere al centro dell’attenzione le buone pratiche di restauro sperimentate nel cantiere più grande d'Europa, che oggi ricevono un riconoscimento importantissimo".

Ora, gli appassionati e i sostenitori del patrimonio culturale in tutta Europa e nel resto del mondo potranno votare online per il loro progetto preferito, contribuendo a decidere a quale dei premiati andrà il Public Choice Award di quest’anno che verrà annunciato dopo l'estate. In questo periodo di isolamento e distanziamento sociale, la Commissione Europea ed Europa Nostra sperano di incoraggiare più persone possibili ad apprezzare i risultati dei progetti vincitori di quest’anno e di condividere i nominativi dei tre preferiti.

"Il Premio del Patrimonio Europeo fa il palio con il riconoscimento della Perdonanza come patrimonio immateriale dell'umanità e con la menzione ricevuta dall’intervento di Beverly Pepper", ha aggiunto il sindaco Pierluigi Biondi. "Attestazioni che andranno ad arricchire il dossier di candidatura dell'Aquila a Capitale Italiana della Cultura. Sono convinto che la cultura sia una forma di emancipazione individuale e comunitaria: è per questo che i premi non sono soltanto delle medaglie che la città si appende al petto ma elementi di sostegno al percorso di emancipazione che la città sta vivendo e che ci impone una rinnovata riflessione alla luce delle regole di comportamento che verranno fissate per i mesi a venire. D'altra parte, non possiamo permetterci di interrompere il percorso virtuoso che avevamo avviato per rimettere la cultura al centro della rinascita cittadina, non possiamo arrenderci all'idea che il virus possa distruggere l'arte".

L'Aquila non può permettersi di ripiombare all'anno zero, le parole di Biondi: "è chiaro che la fruzione dei monumenti, degli spettacoli culturali, non è facilmente codificabile in assoluto. In generale, non esiste un metodo assoluto di prevenzione del contagio, il rischio zero si avrà soltanto col vaccino; ci sono tre condizioni essenziali per ridurre al minimo le possibilità di contagio: distanziamento sociale, mascherine laddove non fosse possibile tenersi a distanza, igiene personale. Credo che a queste condizioni, implementando i piani di sicurezza, si dovrà cercare di ripartire".

Il restauro della Basilica di Santa Maria di Collemaggio

La restituzione della Basilica di Santa Maria di Collemaggio alla città dell’Aquila, avvenuta nel dicembre del 2017, ha segnato un momento di fondamentale importanza nel percorso di rinascita seguito al tragico terremoto del 6 aprile 2009. Da quel disastro, la Basilica si è confermata nel suo ruolo di luogo simbolo, uno spazio di condivisione, celebrazione e commemorazione per la cittadinanza.

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città dell'Aquila e i Comuni del Cratere ha curato la progettazione del restauro, con il supporto di esperti di tre università italiane (“Sapienza” Università di Roma, Politecnico di Milano e Università dell’Aquila), e la direzione dei lavori, conclusi in soli due anni.

L’intervento è nato da una efficace collaborazione istituzionale tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT), la Diocesi e il Comune dell’Aquila (proprietario della Basilica) che nel 2013 ha sottoscritto il protocollo ‘Ripartire da Collemaggio’ con ENI s.p.a., in qualità di sponsor.

I pilastri polilobati crollati sono stati ricostruiti, utilizzando i blocchi lapidei recuperati dalle macerie. I pilastri ottagonali della navata sono stati rinforzati smontando e riassemblando quelli irreparabilmente danneggiati, sostituendo solo i blocchi gravemente compromessi e inserendo, ove necessario, barre filettate di rinforzo. Gli archi, le pareti e la copertura del transetto crollati sono stati interamente ricostruiti. Il pavimento danneggiato dal crollo e dal peso dei detriti è stato accuratamente ricomposto. L’organo barocco, distrutto dal crollo del transetto, è stato restaurato e ricollocato al suo posto; gli affreschi, risalenti ai secoli XIII-XV, sono stati protetti e restaurati, come anche gli altari in marmo e gli stucchi barocchi delle cappelle laterali.

Il restauro della Basilica di Santa Maria di Collemaggio ha richiesto non solo l’applicazione delle più avanzate metodologie di conservazione del patrimonio architettonico, ma anche una considerazione costante del ruolo che questa occupa nel contesto della città dell’Aquila.

La ‘Perdonanza celestiniana’, iscritta nel 2019 nella lista del Patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO, si svolge ogni anno nella Basilica fin dal 1294 e il ‘Cammino del Perdono’ termina proprio a Collemaggio, testimoniando l’importanza che il monumento riveste per l’intera regione. 

Ultima modifica il Giovedì, 07 Maggio 2020 16:03

Articoli correlati (da tag)

Chiudi