"Prendiamoci cura del mondo!". Questo lo slogan del presidio convocato dalla Rete 8 Marzo L'Aquila per giovedì 16 luglio alle 18 in Piazza Duomo.
"Questa emergenza - spiegano le organizzatrici in una nota - ha fatto pagare un prezzo molto alto alle donne: in gran parte occupate in lavori precari e informali, non hanno ricevuto alcun aiuto economico per la perdita del reddito e spesso del lavoro; costrette a casa hanno dovuto sperimentare una nuova organizzazione del tempo, tra lavoro a domicilio assai poco smart, cura della casa e dei familiari, nuovo ruolo di insegnanti di supporto per la scuola a distanza, rinunciando anche al poco tempo che riuscivano a dedicare a se stesse; impiegate in maggioranza nei lavori essenziali e non comprimibili (infermiere, cassiere, addette alle pulizie, addette all'agricoltura e alle imprese alimentari ecc.) sono state costrette a rischiare la loro salute e quella delle loro famiglie; chiuse in casa anche quando erano costrette a convivere con uomini violenti hanno subito soprusi fisici e psichici".
"Tuttavia l’epidemia ha svelato anche la dipendenza della società dal riproduttivo che è insieme lavoro di cura delle persone, dell'ambiente, della memoria e lavoro necessario alla sopravvivenza umana. Questa consapevolezza ci spinge a rifiutare l’illusione che sia possibile uscire dalla crisi ripristinando il modello di produzione e consumo preesistente. Siamo convinte invece che si debba investire sulla salute ed il benessere delle persone e quindi sulla salute del pianeta su cui viviamo e che è la nostra casa comune".
"Sappiamo di essere depositarie di un sapere e di un'esperienza sul lavoro di cura che ci viene dalla nostra vita quotidiana - sottolineano le attiviste - Pensiamo il nostro lavoro debba essere riconosciuto e vogliamo essere protagoniste, a partire dalla nostra città e dalla nostra regione, nella costruzione di un nuovo modello di welfare per ribaltare il rapporto tra lavoro produttivo e riproduttivo - ad oggi del tutto sbilanciato in favore del primo - e permettere una vita libera e felice a donne e uomini, giovani e anziani, bambine e bambini".
"In questa ottica - concludono le attiviste - sono per noi prioritari: un sistema di servizi adeguato e di qualità per l'infanzia; scuole sicure con spazi appropriati;nun sistema di sorveglianza sanitaria territoriale capace di rispondere al bisogno di salute delle cittadine e dei cittadini; manutenzione e messa in sicurezza del territorio. Non ci interessa essere “angeli”, tanto meno del focolare! Vogliamo prenderci cura del mondo!"