Quarant’anni di storia dell’Aquila, dal 1980 a oggi, raccontati in 10mila scatti, che ora saranno radunati e catalogati in un archivio digitale.
Si chiamerà “Piccolo museo della fotografia” e, oltre a un database virtuale, sarà anche un luogo fisico e uno spazio espositivo.
E’ l’impresa in cui si è lanciato Roberto Grillo. Il fotografo aquilano l’ha presentata ieri nel suo nuovo studio situato dentro Palazzo Cipolloni-Cannella, su corso Vittorio Emanuele, che sarà anche la sede del museo.
Il progetto – realizzato in sinergia con l’associazione culturale “Scrivere con la luce” – prevede di raccogliere da fotografi o collezionisti privati ma anche da enti e istituzioni pubbliche contributi e documenti fotografici che andranno ad arricchire l’archivio personale di Grillo, che sarà la base di partenza ma non il punto di arrivo.
L’idea è quella di raccogliere quanto più materiale possibile, e andare a ritroso nel tempo anche oltre il 1980, risalendo attraverso gli anni il corso della storia dell’Aquila e dei suoi abitanti.
Lo studio-museo fungerà sia come punto di raccolta e catalogazione del materiale digitale sia come spazio espositivo in cui verranno stampate e esposte le foto più belle e rappresentative.
“Sarà un museo digitale con un cuore di carta” ha spiegato il fotografo, che ha presentato il progetto insieme a Paola Casciati dell’associazione Scrivere con la luce “Partendo dal nucleo principale delle mie foto, la nostra idea è di accedere anche ad altro materiale, quello che sarà possibile ottenere e scansionare, per creare una raccolta di fotografie della città da mettere a disposizione di tutti. Una parte di questo materiale sarà poi stampata perché la carta resiste al tempo e al mutare della tecnologia. Già abbiamo avuto delle adesioni ma lanciamo un invito a chiunque voglia mettere a disposizione il suo materiale a mettersi in contatto con noi. Ci vorrà tempo, perché è un lavoro che facciamo in forma volontaria”.
Finora il progetto ha potuto muovere i primi passi anche grazie a una campagna di sottoscrizione che ha fruttato circa 4 mila euro.
“Ringrazio le centinaia di persone che ci hanno aiutato” ha detto Grillo “Speriamo che anche l’amministrazione e la politica, se lo riterranno opportuno, possano darci una mano. Abbiamo lanciato anche una call a livello europeo per poter usufruire dei fondi comunitari”.
L’ambizione del museo, ha detto Grillo, è quello di diventare, col tempo, un atelier delle arti, un laboratorio multidisciplinare: “In una città in cui c’è carenza di spazi del genere, mettiamo a disposizione lo studio e anche il cortile del palazzo”. Abbinato al museo, ha poi aggiunto Grillo, c’è anche un altro progetto: quello della realizzazione di un portale web, che si chiamerà Virtualaq e che racconterà L’Aquila usando, come filo conduttore, i terremoti che ne hanno scandito la storia secolare.