Una lente sul passato per capire meglio il presente. E anche il futuro di una città che rinasce.
“L’Aquila, storia di una città” è il titolo di un incontro voluto dal Comune dell'Aquila e organizzato, nel pomeriggio di sabato 20 novembre (ore 17.30) all'Auditorium del Parco, dal Festival del Medioevo e dal mensile MedioEvo.
Il dialogo a tre voci, fra tre docenti dell'Università dell'Aquila e dedicato alle origini e allo sviluppo di una delle grandi capitali della storia italiana, sarà moderato da Federico Fioravanti, ideatore e direttore del Festival del Medioevo, l'appuntamento nazionale più importante sull'età medievale, centrato su lezioni di storia aperte al pubblico, che ogni anno a Gubbio, nell'ultima settimana di settembre, coinvolge i migliori medievisti d'Europa e migliaia di appassionati provenienti da tutte le regioni d'Italia (www.festivaldelmedioevo.it).
Protagonisti dell'evento sono tre studiosi dell'Università dell'Aquila: Amedeo Feniello, docente di Storia medievale ("Come nacque la Magnifica citade"), Alfonso Forgione, docente di Archeologia cristiana e medievale ("Dalle curtes ai castelli") e Silvia Mantini, docente di Storia moderna ("Il Rinascimento dell'Aquila").
Una città che più volte, nei secoli, è stata colpita da eventi sismici. Ma che è sempre stata capace di rinascere dalle proprie rovine. Una lunga storia. Partita da un privilegio, datato 1254, nel quale Corrado IV di Svevia stabilì che nascesse una nuova città, con uno scopo preciso, filoimperiale e antifeudale. I tanti castelli, i piccoli villaggi e gli insediamenti sparsi si aggregarono così in un unico e rilevante nucleo urbano che, nell’arco di pochi decenni, diventò lo snodo cruciale dei grandi percorsi della transumanza e il crocevia degli scambi commerciali tra il nord e il sud della penisola italiana. Terra di confine tra regno di Napoli e Stato Pontificio. Ponte tra Adriatico e Oriente. Tappa obbligata per mercanti e pellegrini che la attraversavano per il giubileo voluto da Celestino V, per la ricchezza della lana e la preziosità dello zafferano. Meta di grandi artisti. E incrocio vivo e pulsante di incontri e culture.
Da città del terremoto a città della rinascita. Come è accaduto molte altre volte nella storia. Come accadde dopo il devastante sisma del 1461 che impose una costosa e difficile ricostruzione. Ma che non arrestò il Rinascimento dell’Aquila.