Abruzzo in bici sulla ferrovia dismessa. Due cicloamatori abruzzesi in viaggio sulla particolare "pista ciclabile", come fossero vagoni di un treno. Da San Vito (Chieti) a Castel di Sangro (L'Aquila), NewsTown vi racconterà in questi giorni il loro 'giro', con tanto di narrazione fotografica e tappe intermedie, a cura di Alessia Moretti, giornalista e blogger di NewsTown.
Al secondo attacco del colle del Diavolo furono colti dai primi impercettibili sintomi da fatica: asfissia, occhi pallati, arresti cardiaci, lingue felpate, aurore boreali, miraggi!”, iniziamo con un omaggio fantozziano, autorizzato dai cicloamatori protagonisti dell’”impresa” #comeuntreno, il racconto della nuova tappa.
Il nuovo tratto di rotaie guadagnato pedalando copre la distanza tra la stazione di Lanciano e quella di San’Eusanio del Sangro.
Dopo la prima giornata si riprendono i binari dalla stazione di Lanciano.
Da Castel Frentano, pedalando tra gli oliveti su cui svetta la Maiella, si attraversa Marcianise verso Crocetta intravedendo, finalmente, la prima leggera pendenza. Ma pedalare sulle travesine di legno della ferrovia in discesa è un’esperienza che rischia di far saltare anche le capsule dei denti, figuriamoci le ruote di una bicicletta e infatti la foratura è in agguato e si manifesta poco prima di arrivare alla stazione di Crocetta.
Si esce da i binari per le riparazioni e ci si rientra poco dopo per guadagnare l’arrivo a Sant’Eusanio del Sangro, dove un gruppo di sostenitori ha atteso i due ciclisti. Le stazioni incontrate fino ad ora sono tutte in stato di abbandono (foto).
Oggi la tabella di marcia li darebbe di passaggio tra Casoli e il Lago di Bomba, sempre nella provincia di Chieti, le perplessità della coppia sulla riuscita dell’impresa sono fors’anche maggiori delle nostre e, come ha osservato qualche attento commentatore, sarebbe più cauto parlare di #comeunFreno, vista la pericolosa fascinazione dei nostri per le tappe alcoliche.
Leggi anche prima e seconda tappa.