Abruzzo in bici sulla ferrovia dismessa. Due cicloamatori abruzzesi in viaggio sulla particolare "pista ciclabile", come fossero vagoni di un treno. Da San Vito (Chieti) a Castel di Sangro (L'Aquila), almeno era questa l'intenzione. In questi giorni, NewsTown vi ha raccontato il loro 'giro', con tanto di narrazione fotografica e tappe intermedie, a cura di Alessia Moretti. Siamo arrivati all'ultima puntata, con un finale aperto però.
Per raccontare l’ultima tappa del viaggio di #comeuntreno, la cosa migliore è ascoltare i due che ci hanno messo le gambe, Luca Frattura e Alessandro Giangiulio: “Domenica, ultimo giorno del nostro viaggio. Si riparte dal lago di Bomba e si attraversano le stazioni di Colledimezzo e Pietraferrazzana per arrivare alla stazione di Villa Santa Maria. Ci si ferma qui, lunedì si torna a fare altro. Non siamo arrivati a destinazione ma, a mano a mano che andavamo avanti, ci accorgevamo che non c'era destinazione: c'era la voglia di fare un viaggio divertente tra amici, sostenibile, per guardare una parte (bellissima) dell'Abruzzo con occhi e tempi diversi (i nostri tempi, talmente lenti nel viaggiare come nemmeno nel quindicesimo secolo), attraverso una tracciato ferroviario che per anni è stato importantissimo per mettere in contatto persone e luoghi dalla montagna al mare, in una valle unita dal fiume. Comunque lo rifaremo e, per chi volesse venire, tranquilli, stavolta seguiremo la corrente del fiume Sangro, in 'discesa'.
Ps: se avessimo pianificato qualcosa, non avessimo forato dodici volte, rotta la pompa, fatto chilometri con gomme a terra, rimbalzato sulla massicciata e sulle traversine, iniziato a pedalare all'alba invece che alle 11 del mattino, insomma, se ci avessimo capito qualcosa, probabilmente saremmo arrivati a Castel Di Sangro. O forse no, saremmo rimasti in qualche stazione, ad aspettare il treno. Grazie a tutti coloro che hanno seguito questa in-sostenibile impresa”.
di Alessia Moretti
Rileggi le altre tappe: #comeuntreno1, #comeuntreno2, #comeuntreno3, #comeuntreno4