Mercoledì, 17 Febbraio 2016 16:52

L'Aquila, ecco "l'industria della ricostruzione": i primi progetti finanziati

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Cassa integrazione: in Abruzzo, si registra una contrazione media del 30%, nelle province di Chieti e Teramo la diminuzione del monte ore sfiora il 50%, in provincia dell'Aquila, al contrario, aumenta del 20%. Cassa integrazione straordinaria, quella che precede la mobilità e il licenziamento per intenderci: a livello regionale, la metà del monte ore è concentrato in provincia dell'Aquila. Dai dati forniti dal Centro per l'impiego sull'andamento della disoccupazione nel periodo di crisi, 2009-2015, si evince, inoltre, che in provincia dell'Aquila la disoccupazione è salita dal 16% al 28%.

A dipingere il quadro a tinte fosche è stato il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, che ha inteso aprire così il convegno "L'industria della ricostruzione", organizzato all'Auditorium del Parco per fare il punto sui progetti di sviluppo occupazionale e produttivo attivati con il 4% delle risorse della ricostruzione destinate allo scopo. 

Un passaggio importante, che potrebbe fornire all'Aquila e al comprensorio la spinta decisiva per il rilancio. "Su di un territorio già in difficoltà prima del 2009, si è abbattuta la grande crisi economica mondiale e il terremoto. Un combinato disposto che ha prodotto un serio rischio che dobbiamo, ora e qui, denunciare: il rischio che ricostruiremo la nostra città e i borghi del cratere senza che ci torni la vita, perché non ci sarà lavoro e non ci saranno attività. Per questo, si è reso necessario un intervento straordinario, chiesto in un primo momento da una piattaforma unitaria delle organizzazioni sindacali e datoriali della provincia e passato poi dal Parlamento, prima con l'emendamento che produssi quando ero parlamentare, accolto dall'allora delegato alla ricostruzione, il ministro Fabrizio Barca, che ha garantito i primi 100 milioni, quindi con l'impegno profuso dalla senatrice Stefania Pezzopane che ha fatto in modo venisse destinato alle attività produttive, per legge, il 4% dei fondi per la ricostruzione".

Oltre ai 100 milioni che, tra l'altro, devono ancora essere spesi del tutto, parliamo di 263 milioni di euro che, nei prossimi 6 anni, 'pioveranno' sul cratere. "Per darvi una idea - ha sottolineato Giovanni Lolli - l'intero fondo strutturale per l'Abruzzo, compresa la provincia dell'Aquila, ammonta a 120 milioni circa, per i prossimi sette anni".

In altre parole, il cratere potrà beneficiare di una somma importante per disegnare, con progetti e investimenti, le strategie di sviluppo. "Lo Stato pretende però, e giustamente - ha aggiunto il vice presidente della Giunta regionale - di controllarne il giusto utilizzo. Dunque, ha indicato quattro indirizzi di investimento: attività produttive in senso stretto, alta formazione, cultura e turismo. Inoltre, è stato stabilito per legge che a decidere la ripartizione dei fondi sia una cabina di regia partecipata dal Mise, con Invitalia che ne è strumento in house, da Giampiero Marchesi a rappresentare la struttura tecnica di missione della Presidenza del Consiglio, dai titolari degli Uffici speciali, dal sindaco dell'Aquila Massimo Cialente e da un sindaco del cratere, oltre che da Regione Abruzzo". 

E all'Auditorium del Parco c'erano proprio tutti: oltre a Giovanni Lolli, Massimo Cialente, Giampiero Marchesi, il direttore incentivi e innovazione di Invitalia Bernardo Mattarella, Paolo Esposito e Raniero Fabrizi, titolari rispettivamente dell'Usrc e dell'Usra, rimasti seduti tra il folto pubblico che ha riempito la struttura disegnata dalla matita di Renzo Piano. Ancora: la senatrice Stefania Pezzopane, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, la direttora generale di Regione Abruzzo, Cristina Gerardis, assessori e consiglieri del Comune dell'Aquila, il presidente della Gran Sasso Acqua Americo Di Benedetto, il presidente della Provincia dell'Aquila Antonio De Crescentiis, alcuni sindaci del cratere, imprenditori, commercialisti, dirigenti e persino Rinaldo Tordera, salutato da molti come prossimo direttore generale della Asl1.

"Oggi, non discutiamo dell'intera partita dei fondi destinati allo sviluppo economico", ha chiarito il vice presidente della Giunta regionale. "Anzi, nelle prossime settimane organizzeremo iniziative simili su turismo e cultura. E neppure affronteremo la questione che attiene alle attività produttive, in generale: oggi, presenteremo gli investimenti di grande dimensione. Conosciamo bene i problemi che soffrono le piccole e medie imprese del territorio: per loro, abbiamo istruito una commissione che sta lavorando a proposte specifiche sul credito, oltre che a incentivi destinati alle piccole imprese che decideranno di insediarsi nei centri storici del cratere".

Prima di presentare alla città i 10 progetti, nomi e cognomi delle aziende che entreranno in progetti di sviluppo e investimento e che hanno deciso di puntare ad un rilancio definitivo del territorio, Lolli ha voluto togliersi però qualche sassolino dalla scarpa.

"Dobbiamo metterci d'accordo su quale idea di sviluppo abbiamo, per la città e per il territorio. C'è un modo di intendere lo sviluppo, largamente maggioritario, che pensa di potersi affidare alla rendita fondiaria e che ha un'idea del lavoro legata solo al posto pubblico. E c'è poi una nuova categoria di pensiero, la così detta aquilanità, divenuta oramai un attributo che precede tutti gli altri: competenza, professionalità, capacità. Mi chiedo: che futuro avrà questo territorio se pensa di affidarsi al lavoro pubblico e alla rendita, chiudendosi all'interno delle mura che stiamo riportando all'antica bellezza? Credo che dovere di una classe dirigente non sia quello di assecondare, o cavalcare addirittura, tali atteggiamenti. Piuttosto, se ha il coraggio e, scusate, le palle, credo debba contrastarli, indicando un altro percorso. E noi siamo qui per dire questo: un altro percorso e un altro futuro è possibile, affidandoci alla qualità, alla conoscenza, alle tecnologie".

Qualità, "questa è la scelta" che dobbiamo fare, sottolinea Lolli, "con la consapevolezza forte che il nostro territorio può vantare una presenza industriale importante, una università formidabile, centri di ricerca straordinari: i laboratori del Gran Sasso e il Gran Sasso Science Institute".

Sulla nostra città, insistono investimenti per circa 270 milioni di euro: se le procedure verranno istruite correttamente, una parte verrà finanziata con fondi pubblici. "Non ci sono altri posti, in Italia, dove trovi concretezza una visibilità d'investimento simile". Che potrà garantire - "e la stima è assolutamente prudente" ha assicurato il vice presidente della Giunta regionale, più di 500 posti di lavoro di grande qualità, nei prossimi due anni. "Abbiamo lavorato alacremente perché volevamo dare un messaggio chiaro a questa comunità: si può fare, è possibile. Le risore ci sono. Per rendere il territorio davvero accogliente, però, ci dobbiamo attrezzare, a partire dalle aree industriali che vanno dotate di banda larga, depurazione adeguata e servizi essenziali, per finire con la massima semplificazione delle procedure".

Per questo, sotto l'egida di Invitalia, all'Aquila verrà aperto un ufficio dedicato a "spiegare, illustrare, a raccogliere e istruire le pratiche". Quindi, l'appello: "Chiedo a tutti voi di darci una mano per spiegare, all'Italia e al mondo, che qui si può venire ad investire, che si può fare alle migliori condizioni finanziarie e alle migliori condizioni di mercato e delle opportunità".

 

Nomi e cognomi delle aziende che entreranno in progetti di sviluppo e investimento 

Dunque, Lolli ha passato la parola alle imprese che hanno deciso di accogliere la sfida dando vita ai primi dieci progetti selezionati, "tra quelli che hanno un grado di maturazione nel percorso sufficientemente adeguato", ha tenuto a ribadire il vice presidente della Giunta regionale.

Ecco il progetto Dark Side 20k, quindi, presentato da Cristiano Galbiati della Princeton University, che vede coinvolta la prestigiosa università americana oltre che INFN, LNGS, GSSI, UnivAq, FBK e grandi imprese, insieme per studiare la materia oscura sviluppando rilevatori di fotoni in silicio, con possibili sviluppi mondiali in ambito medicale. Un progetto che vale più di 50milioni di euro, che avrà un impatto importantissimo anche in termini occupazionali se è vero che, nei 3 anni di realizzazione, verranno assunti 12 addetti specializzati per la nuova officina di Assergi e altri 12 per l'officina di Colledara che rafforzeranno, inoltre, la competitività dei Laboratori del Gran Sasso.

Poi, l'investimento assicurato da Dompé che beneficierà, nei prossimi anni, di 48milioni dal contratto di sviluppo già sottoscritto oltre che dei fondi garantiti nel Masterplan per l'Abruzzo per il progetto "Abruzzo, regione della vista". L'azienda farmaceutica investirà 24.1milioni nello sviluppo di applicazioni mediche di rhNGF e altri 24milioni per la focalizzazione del Plant dell'Aquila su formulazioni e brands strategici. Con l'idea di assumere almeno 37 persone.

C'é poi l'azienda 'Ste' che punta a realizzare 3 nuove linee manifatturiere e di ricerca in tema di Energia e Ambiente, Fuel Cell, trasformazione di RSU in CSS ed energia, con l'idea di realizzare innovativi sensori antinquinamento. E ancora, un progetto di cyber security presentato da Selex-Es e UnivAq per EDA, scelto dall’Agenzia di Difesa Europea e nche consiste di un Centro per la simulazione e risoluzione di cyber attack verso i dati sensibili gestiti dalle istituzioni.

Poco più di 20milioni valgono, invece, i progetti Brio Evc, per costruire, con un brevetto esclusivo, motori elettrici di nuova generazione e veicoli innovativi: l'imprenditore americano di origini abruzzesi, Don Panoz, ha parlato di 100 assunzioni che potranno diventare 350 nei prossimi 5 anni.

6 milioni basteranno per realizzare, a L'Aquila, un data center su progetto del Gran Sasso Science Institute, dell'Univaq e dell'Infn. L'Aquila digital significherà uno stimolo economico forte per il territorio, con interessanti prospettive occupazionali, e la possibilità che vengano attratti altri investimenti privati. Infine, il discusso progetto industriale di Accord Phoenix, ad un passo, almeno così si è detto, dall'insediarsi nei locali dell'ex polo elettronico. 

Ultima modifica il Giovedì, 18 Febbraio 2016 18:38

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