Giovedì, 10 Novembre 2016 14:07

Accord Phoenix, l'azienda: "Colloqui con ex lavoratori riprenderanno, ma da Sindacati stillicidio continuo"

di  Redazione

Cominicato stampa un po' rassicuratorio, un po' al veleno per l'azienda Accord Phoenix. Dopo le polemiche sugli assunti, gli incontri e i relativi annnunci ("assumeremo 60 dipendenti dell'ex polo elettornico, gli altri dovranno aspettare") l'azienda alla cui presidenza del Consiglio d'amminstrazione siede Ravi Shankar, rende noto che "dalla prossima settimana l'Azienda Accord Phoenix, riprenderà i colloqui con i personale ricompreso nella lista di ex lavoratori Finmek, Intercompel, Fida e P&A Service".

"Si rende noto, altresì -continua la nota - che non si è proceduto finora per un unico motivo che è quello che vede impegnati noi tutti nella definizione degli utlimi importantissimi ed difficili momenti che precedono l'apertura di alcune linee operative della fabbrica e che stanno richiedendo il massimo sforzo da parte nostra. Ricordiamo, infatti, che non stiamo organizzando un'attività di modesta entità ma un'industria che si estende su circa 20mila metri quardati con una tecnologia all'avanguardia a livello internazionale. Attività che richiede il rispetto assoluto di tutte le norme di sicurezza da seguire secondo quanto dettato dagli Enti preposti al controllo".

Ma all'azienda, che ha beneficiato dei fondi pubblici della ricostruzione destinati alle attività produttive, sembra aver pesato non poco il recente scontro con i sindacati (e con una parte del mondo politico locale che ha sempre visto con scetticismo l'operazione), tanto da continuare la nota in maniera davvero piccata: 

"Vorremmo comunque sottolineare che avremmo proceduto ai colloqui indipendentemente da quanto sollecitato, anche attraverso la stampa, dai sindacati ai quali chiediamo di non esasperare con tali esternazioni immotivate, gli animi di coloro che da tempo attendono la nostra chiamata e di non disorientare i nostri contatti internazionali che, più di una volta, hanno rilevato un clima poco opportuno per fare all'Aquila nuovi investimenti. Uno stillicidio continuo ed improprio che arreca nocumento (SIC!) anche alla nostra attività e che non ha precedenti se rapportato ad altre attività industriali presenti a livello locale. Francamente non comprendiamo a chi possa giovare questo accanimento. A noi e a chi deve rientrare, non di sicuro".

 

Ultima modifica il Giovedì, 10 Novembre 2016 14:55

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