I dipendenti delle sedi abruzzesi della Telecom hanno proclamato due giorni di sciopero per il 29 e il 30 novembre in segno di protesta contro la disdetta della contrattazione aziendale annunciata dai vertici della società lo scorso ottobre.
L'azzeramento, che scatterà dal 31 gennaio 2017, prevede decurtazioni salariali e tagli pesanti ai bonus di stipendio previsti dagli accordi integrativi, in particolar modo al premio di risultato, che attualmente ammonta a circa 2500 euro lordi annui.
Ma non solo: "C'è un attacco anche alla parte puù strettamente normativa" dice Piero Francazio, segretario generale della Uilcom-Uil L'Aquila "con pesanti conseguenze sull'orario di lavoro".
"Oggi" afferma Giuseppe Ledda, della Slc-Cgil dell'Emilia-Romagna "i dipendenti Telecom operano su un nastro di 38 ore e 10 minuti alla settimana pagate 40. L'azienda ne chiede 40 'vere' alla settimana e, in caso di mancato accordo, dall'1 febbraio del prossimo anno è orientata a pagare solo le ore effettivamente svolte nella settimana, cioè 38 e 10 minuti".
Lo sciopero della prossima settimana è una sorta di anticipazione dello sciopero generale nazionale di otto ore proclamato dai sindacati confederali per il 13 dicembre, che prevede anche una manifestazione a Roma sotto la sede della Telecom, su corso Italia. Era da più di vent'anni che i dipendenti Telecom (44 mila in tutta Italia) non scioperavano in modo unitario. La disdetta degli accordi integrativi, infatti, riguarda tutti gli addetti e i livelli contrattuali.
I circa 700 lavoratori abruzzesi dell'azienda, sparsi nelle varie sedi regionali, incroceranno le braccia per 90 minuti a fine turno sia il 29 che il 30 novembre. All'Aquila, dove i dipendenti sono all'incirca un centinaio, ci sarà anche un presidio unico dei sindacati che si terrà dalle 15:30 alle 17:00 fuori la sede di Tim a via Strinella.