Mercoledì, 12 Aprile 2017 18:08

Contact center Inps L'Aquila, i lavoratori: "Sindacati e istituzioni protestano per la Rai ma non per noi"

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"Givanni Lolli, Stefania Pezzopane e sindacati protestano per il call center della Rai ma non per il contact center Inps dell'Aquila. Siamo molto preoccupati".

Tornano a farsi sentire i dipendenti del contact center Inps dell'Aquila - riunitisi in un'associazione, Lavori@mo per L'Aquila - preoccupati perché l'ente previdenziale non ha ancora dato risposte sul bando con cui sarà affidata la nuova commessa (quella attuale scade a giugno). In ballo ci sono 560 posti di lavoro.

Di seguito, la nota scritta dal presidente di Lavori@mo per L'Aquila Venanzio Cretarola

A 6 mesi dall’inizio della mobilitazione per il rispetto delle norme di tutela dell’occupazione dei 560 lavoratori nessuna risposta da parte dell’Inps e delle istituzioni locali.

Per questo l’associazione Lavori@mo per L’Aquila si è rivolta anche al Prefetto dell’Aquila.

Sembra che istituzioni e organizzazioni sindacali, che si sono in passato mobilitati, giustamente, per problemi occupazionali molto meno pesanti, non abbiano pari interesse al futuro di 560 lavoratori.

Nel frattempo però il vice presidente della Regione Lolli, la senatrice Pezzopane e i sindacati provinciali protestano contro un bando di gara per il call center della Rai che non applicherebbe correttamente la clausola sociale per i suoi 20 addetti, promuovendo un ricorso legale ed una interrogazione parlamentare e proponendo una protesta davanti alla sede Rai di Roma.

Quindi si vuole protestare a Roma per 20 lavoratori (di Roma) ma non si è andati negli ultimi 6 mesi davanti all’Inps che continua a tacere sulla richiesta di applicazione della legge per i 560 dell’Aquila e invia lettere inaccettabili alla senatrice Pezzopane e al Prefetto!

Noi abbiamo letto il bando della Rai che però contiene un articolo che corrisponde perfettamente a ciò che noi chiediamo da mesi.

Testualmente (art. 16 pag. 31 del capitolato):

L’aggiudicatario è tenuto all’espletamento delle procedure finalizzate a garantire la prosecuzione del rapporto di lavoro con il personale attualmente impiegato nel servizio, secondo quanto previsto dall’art. 1, comma 10, della Legge 28 gennaio 2016, n. 11 e dalla regolamentazione ivi richiamata. A tal fine si segnala che allo stato attuale sono impiegati nell’esecuzione dell’appalto 4 team Leader, 2 Supervisori, 14 operatori di call center a tempo indeterminato.

Cioè: il rapporto di lavoro prosegue (senza licenziamento e successiva riassunzione) con tutto il personale attualmente in servizio (specificandone anche l’attuale inquadramento professionale).

Quindi avevamo ragione noi.

Cosa si aspetta a rivolgersi al Governo e al Ministro del Lavoro che detengono le funzioni di indirizzo e controllo sull’Inps?

Cosa si aspetta ad esigere dall’Inps di comunicare come intende scrivere il bando per applicare le leggi della Repubblica?

Perché solo noi continuiamo a chiedere ai sindacati locali e nazionali di coordinare tutte le 10 sedi nazionali del contact center Inps?

Ripetiamo infine la domanda: ma cosa sta accadendo all’Aquila?

 

Tinari (Forza Italia): "Silenzio delle Istituzioni è imbarazzante"

"E' imbarazzante il perdurante silenzio delle istituzioni riguardo la delicata situazione del Call Center Inps-Inail-Equitalia"; è quanto si legge in una nota a firma di Roberto Tinari, vice presidente del consiglio comunale aquilano.

"Il futuro lavorativo di oltre 500 famiglie è appeso ad un filo, tra l'indifferenza del Governo e della sinistra locale, evidentemente occupata ad organizzare la prossima tornata elettorale", incalza Tinari. "Gli aquilani vivono una situazione occupazionale disastrosa, nonostante gli ingenti fondi per lo sviluppo da tempo stanziati: ci troviamo a vivere una realtà cittadina fatta non di crescita e sicurezza nel futuro, ma caratterizzata da incertezze ed ambiguità. In queste condizioni, non solo non ritengo possibile trincerarsi dietro un colpevole silenzio, ma torno a ribadire la necessità di attivarsi in tal senso".

"Non si può rimanere indifferenti al grido di aiuto che proviene da tante famiglie aquilane: è necessario un cambiamento di rotta ed un maggiore interessamento alle questioni cittadine", il consigliere forzista.

 

Ultima modifica il Giovedì, 13 Aprile 2017 15:51

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