Lunedì, 15 Maggio 2017 09:57

Call center, Lavoriamo per L'Aquila: Rai e Inps, due pesi e due misure

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Rai e Inps, due pesi e due misure.

Per garantire la continuazione dei rapporti di lavoro dei 560 dipendenti del call center Inps dell'Aquila sarebbe bastato che nel bando di gara per il rinnovo della commessa indetto dall'ente previdenziale fossero applicati gli stessi criteri inseriti in quello per il call center Rai.

A scriverlo, in una nota, è il presidente dell'associazione Lavoriamo per L'Aquila Venanzio Cretarola.

La nota completa

Avevamo ragione. Un primo risultato, ma ancora insufficiente, deriva dalla nostra richiesta di imitare il recente bando per il call center della Rai.

L’Inps ha inserito solo parzialmente la prima parte di quanto previsto dal bando Rai, senza esplicitare che la continuazione dei rapporti di lavoro deve essere riferita a tutti gli attuali addetti; l’Inps inoltre ne rinvia l’applicazione a modalità stabilite dalla contrattazione collettiva.

Resta irrisolto quindi il problema della garanzia occupazionale per “tutto il personale attualmente impegnato nel servizio” (bando Rai), senza licenziamento e successiva eventuale riassunzione.

L’Inps inoltre ignora totalmente la nostra richiesta di prescrivere requisiti minimi di professionalità ed esperienza pregressa del personale, condizione ovvia per la tutela della qualità del servizio pubblico.

Queste erano le condizioni, secondo noi insite nella legge, per garantire il mantenimento anche dell’attuale sede di lavoro ed evitare il peggioramento del trattamento contrattuale dei lavoratori.

Obiettivi che non potevano certo essere raggiunti con la richiesta fatta all’Inps dai sindacati nazionali di mantenere le sedi di lavoro “in Italia”.

Per Inps la “prosecuzione dei rapporti di lavoro in essere” (senza specificare quanti) è collegata alla contrattazione collettiva. La Rai invece aveva esplicitamente indicato quantità e incarico professionale di tutti gli addetti.

Purtroppo, nella nostra città, l’associazione Lavoriamo per L'Aquila è stata lasciata sola nella richiesta all’Inps di ispirarsi al recente bando del call center Rai, che ha chiarito esplicitamente la continuità del rapporto lavorativo di tutti gli attuali addetti.

Se l’Inps avesse accolto integralmente la nostra richiesta, fatta propria dalla commissione bicamerale di Vigilanza sugli Enti Previdenziali presieduta dall’onorevole Lello Di Gioia (intervenuto due volte alle nostre assemblee cittadine) forse oggi il problema sarebbe risolto.

Il vice presidente Lolli e la senatrice Pezzopane hanno espresso la nostra stessa preoccupazione, quella che 7 mesi fa ci ha spinto a mobilitarci.

Nei prossimi mesi occorreranno massima vigilanza e adeguate iniziative per esigere che l’Inps – sia nella gestione della gara che, soprattutto, nella procedura successiva all’aggiudicazione dell’appalto – garantisca l’integrale applicazione dello spirito e del contenuto della legge.

Sarà fondamentale a questo scopo la stipula di un accordo quadro territoriale applicativo della legge e dell’accordo sindacale nazionale di maggio 2017, proposto da Lavoriamo per L'Aquila fin da novembre 2016 e oggi rilanciato autorevolmente dal vice presidente Lolli.

Noi non molleremo di un centimetro sull’esigere che non un solo posto di lavoro si perda a L’Aquila e che si eviti qualunque riduzione del trattamento contrattuale dei lavoratori, come purtroppo avvenuto finora nei passaggi di commessa anche dopo l’emanazione della legge sulla clausola sociale obbligatoria per il settore dei call center.

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