Martedì, 26 Novembre 2013 15:15

Inail, 2 miliardi mai spesi per la ricostruzione: "Colpa della burocrazia"

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L'Aquila e la difficile ricostruzione tornano sulle pagine del Corriere della Sera. Stamane, il quotidiano di via Solferino ha intervistato Giuseppe Lucibello, direttore generale dell'Inail, che ha denunciato come, a 1700 giorni dal terremoto, nelle casse dell'Istituto per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro siano chiusi a chiave 2miliardi di euro messi a disposizione per ridare vita alla città. E mai spesi.

"La cosa fa una certa rabbia ma, purtroppo, quei fondi non sono stati nemmeno toccati", sottolinea Lucibello al giornalista Lorenzo Salvia. "Il tesoretto dell’Inail doveva essere utilizzato per cinque obiettivi", si legge sul Corriere: "recuperare il centro storico, rimettere a posto le strutture sanitarie, creare un nuovo campus universitario, oltre che per interventi mirati sui beni culturali e sul tessuto urbano. Ma quei soldi sono finiti in un labirinto burocratico, fatto di procedure complesse e di una riforma della protezione civile che si è 'dimenticata' di regolare la questione. E non ne sono usciti più".

Per capire cosa è successo, scrive Salvia, bisogna fare un passo indietro e tornare all’ottobre del 2011, quando l’Inail decide di dedicare all’Aquila una parte dei suoi 'risparmi'. "Solitamente - spiega il giornalista - i contributi incassati superano le indennità erogate e il surplus viene girato per legge al Tesoro che lo usa per tenere in equilibrio i conti pubblici. Dopo il terremoto dell’Aquila, però, si decide di fare un’eccezione e riservare una parte di quei soldi alla ricostruzione".

 

E poi? Si è pensato di erogare i fondi in forma indiretta. Il bando prima, le manifestazioni di interesse poi, infine la valutazione dei progetti da parte di un advisor con l'ultima parola ai ministeri vigilanti. Un percorso così tortuoso da essere subito abbandonato. Si è scelta, così, una forma diretta e gestita dalla presidenza del Consiglio e dalla Protezione civile. Purtroppo, con la riforma della Pc voluta dal governo Monti di questa funzione si sono perse le tracce."Il risultato - sottolinea al Corriere il direttore generale dell’Inail - è che a noi non è stato chiesto nemmeno un euro". E così, mentre si combatte a colpi di emendamenti per strappare qualche euro in più per la ricostruzione, ci sono 2miliardi che non si riescono a sbloccare e che darebbero respiro alle fatiche quotidiane del cratere. Anzi a fine anno 500 milioni andranno in 'perenzione', non più utilizzabili per quello scopo.

Ultima modifica il Martedì, 26 Novembre 2013 16:14

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