Sono passati cinque anni dal terremoto. A L'Aquila e nel cratere, ragazze e ragazzi sono ancora costretti ad andare a scuola nei Musp - Moduli ad uso scolastico provvisorio. Ce ne sono 36, ospitano 6000 studenti. Strutture moderne e costruite in breve tempo per permettere la ripresa dell’anno scolastico nell’autunno del 2009, ma che evidenziano tutte le criticità di soluzioni precarie in assenza di una prospettiva chiara sulle soluzioni future.
Per questo, ActionAid - in collaborazione con la redazione di NewsTown - ha organizzato un incontro al Ridotto del Teatro Comunale: "L’Aquila del Futuro. Quale prospettiva per le scuole dell’Aquila?". Appuntamento domenica 15 dicembre, alle ore 11: parteciperanno Marco De Ponte, Segretario Generale ActionAid Italia, Alfredo Moroni, Assessore alle Opere Pubbliche del Comune dell'Aquila, Antonio Del Corvo, Presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio Morgante, Segretario Generale della Presidenza della Regione Abruzzo, Giovanni Legnini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Chris Kinyahjui, Chief Executive ActionAid Internationale, Orietta Maria Varnelli, Presidente ActionAid Italia. Oltre ad insegnanti, studenti e cittadini dell'Aquila.
Insieme alle scuole e ai ragazzi dell’Aquila, agli enti istituzionali coinvolti (Regione Abruzzo, Provincia, Comune dell’Aquila e Governo nazionale), al Consiglio Direttivo internazionale e ai soci dell'assemblea italiana di ActionAid, avremo dunque la possibilità di analizzare lo stato dell’arte. E di capire quanti soldi sono stati stanziati per le scuole del cratere e quando inizieranno i lavori di ricostruzione.
Per prepararci all'appuntamento, abbiamo incontrato alcuni ospiti del dibattito. Da oggi e fino a giovedi, vi proporremo delle interviste ad Antonio Del Corvo, Alfredo Moroni e Antonio Morgante che, ai nostri microfoni, ricostruisce la vicenda dei fondi per la ricostruzione delle scuole del Cratere sin dal decreto 39 del 28 aprile 2009.
"Subito dopo il terremoto, è emersa la necessità di intervenire, il più velocemente possibile, per rendere sicuri ed agibili gli edifici scolastici. Tutte le statistiche, tutte le proiezioni, tutti i ragionamenti fatti evidenziavano il rischio fortissimo di spopolamento. Eravamo di fronte a 100mila sfollati e il pericolo era reale. Dunque, si decise di intervenire immediatamente per permettere ai ragazzi del cratere di tornare a scuola già in autunno. Così, con i fondi dell'emergenza, apprestammo i 'famosissimi' Musp, almeno per gli istituti scolastici che non era possibile mettere in sicurezza in breve tempo. Vennero spesi 100milioni di euro su tutto il cratere che hanno messo a disposizione dei ragazzi 36 moduli a tutt'oggi operativi e funzionanti. E che accolgono gli studenti nella massima sicurezza".
"Ovviamente - spiega Morgante - c'erano anche edifici scolastici che non avevano subito danni ingenti e che potevano essere oggetto di interventi di ristrutturazione veloce. Il decreto Abruzzo, dunque, ha previsto lo stanziamento di risorse - sulla dotazione generale di 1miliardo di euro per tutto il territorio nazionale - a favore della Regione Abruzzo, per gli edifici che hanno sede nella Regione Abruzzo. Convertito il Decreto 39 in Legge 77, nel giugno 2009, il Cipe ha poi quantificato le risorse in 226milioni di euro, il 22,6% di tutta la dotazione nazionale. Una somma di denaro assolutamente importante".
In effetti, con deliberazione del 26 giugno 2009, il Comitato Interministeriale per la Programmazione economica, ha deliberato 'l'assegnazione di 226milioni a favore della Regione Abruzzo, a valere sulla destinazione di 1miliardo di euro già disposta con la delibera del Comitato n.3/2009, al fine di sostenere la ricostruzione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici della Regione danneggiati dagli eventi sismici iniziati il 6 aprile 2009'. La programmazione delle risorse spetta all'allora Commissario delegato per la ricostruzione: il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. E non mancano le sorprese. Tenete a mente che le scuole di competenza delle Province sono le superiori. Al contrario, le scuole di competenza dei Comuni sono le medie e le elementari. Capito questo, iniziamo a far di conto.
I fondi Cipe vengono suddivisi così:
- 144milioni e 806mila euro per gli edifici scolastici ubicati nel cratere sismico;
- 81milioni e 614 mila euro per gli edifici scolastici ubicati fuori dal cratere.
In particolare, dei quasi 145milioni stanziati per il cratere:
- 62milioni e 972mila euro vanno ai Comuni della Provincia dell'Aquila;
- 690mila euro ai Comuni della Provincia di Pescara;
- 120mila euro ai Comuni della Provincia di Teramo;
- 80milioni e 864mila agli edifici scolastici di competenza dell'Amministrazione Provinciale di L'Aquila;
- 160mila euro agli edifici scolastici di competenza dell'Amministrazione Provinciale di Teramo.
Gli 81milioni e 614mila euro stanziati per gli edifici scolastici fuori cratere, invece, vengono suddivisi in questo modo:
- 30milioni e 600mila per i Comuni di tutte le Province;
- 45milioni e 873mila euro per l'Amministrazione Provinciale dell'Aquila;
- 1milione e 600mila euro per l'Amministrazione Provinciale di Pescara;
- 3milioni e 541mila euro per l'Amministrazione Provinciale di Teramo.
Se si riuscissero a spalmare i 226milioni stanziati dal Cipe su di una cartina della Regione Abruzzo, ci accorgeremmo che man mano che ci allontiamo dal comune dell'Aquila - epicentro del terremoto - i fondi assegnati aumentano. Infatti, dei quasi 63milioni previsti per i Comuni della Provincia dell'Aquila che rientrano nel cratere, solo 12milioni spettano al Comune dell'Aquila. In altre parole, dei 226milioni di euro previsti solo 12 vengono dirottati per la ricostruzione delle scuole della nostra città. Un paradosso, in effetti. Anche perché, come detto, la delibera Cipe spiegava chiaramente che i fondi dovevano sostenere la ricostruzione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici della Regione Abruzzo danneggiati dal sisma.
Spiega Morgante: "Dinanzi al Commissario, all'epoca, si poneva questo problema: come adoperare le risorse nella maniera più intelligente possibile? BIsogna considerare che i 226milioni di euro andavano a tutto l'Abruzzo e che il decreto 39, per la ricostruzione, aveva stanziato 4miliardi di euro per il cratere. Si fece questo ragionamento: siccome abbiamo attrezzato i Musp, i fondi che serviranno nei prossimi anni per ricostruire le scuole del cratere si andranno a prendere prevalentemente dai 4miliardi. Con i 226milioni di euro del Cipe, invece, mettiamo in sicurezza il patrimonio scolastico di tutta la Regione. Con priorità per gli edifici vulnerabili dal punto di vista sismico. Anche se poi sono stati stanziati comunque molti interventi anche nel cratere. Non potevamo concentrare tutti i fondi nel cratere altrimenti non sarebbe rimasto nulla per le altre scuole. Ed infatti, ad oggi, ci sono 41milioni a disposizione del Comune dell'Aquila. Ed abbiamo potuto approntare il 'Piano straordinario per l'edilizia scolastica'. Nei prossimi due o tre anni, dunque, in Abruzzo e, ovviamente, anche nel cratere avremo le scuole più sicure al mondo".
'Piano straordinario per l'edilizia scolastica': di che cosa si tratta? Successivamente all'adozione della delibera Cipe, il Commissario Chiodi ha programmato gli interventi di messa in sicurezza delle scuole articolandoli in tre distinti piani stralcio per un importo, rispettivamente, di 30.6milioni di euro, 30.99 milioni di euro e 164.831 milioni di euro.
Con i 30.6milioni previsti nel primo stralcio sono state messe in sicurezza le scuole del cratere che non avevano subito particolari danni dal sisma:
- 19milioni e 968mila euro sono andati a 28 scuole dei Comuni della Provincia dell'Aquila;
- 640mila euro per i Comuni della Provincia di Pescara;
- 960mila euro per i Comuni della Provincia di Teramo;
- 9 milioni per 7 scuole del cratere di competenza dell'Amministrazione Provinciale dell'Aquila.
Con i 30.99milioni previsti nel secondo stralcio, invece, si è lavorato per lo più alla messa in sicurezza delle scuole di pertinenza della Provincia dell'Aquila fuori cratere, in particolare a Sulmona e Avezzano perché hanno la maggiore popolazione scolastica:
- 29milioni e 390mila per le scuole fuori cratere della Provincia dell'Aquila;
- 1 milione e 600mila per le scuole di competenza dei Comuni della Provincia dell'Aquila.
A far di conto, come detto, restano 164.831milioni di euro. Il 27 dicembre 2011, il Commissario Chiodi approva, con proprio decreto numero 89, la lista definitiva degli interventi del terzo piano stralcio. E' il 'Piano straordinario per l'edilizia scolastica'.
"Con la differenza tra i 226milioni stanziati e i quasi 62milioni di euro già spesi con i due piani stralcio, sta partendo il Piano straordinario per l'edilizia scolastica", sottolinea Morgante. Che poi spiega come sono stati divisi i fondi del Piano:
- 125milioni e 134mila sono andati a favore di interventi su edifici della Provincia dell'Aquila;
- poco più di 7milioni alla Provincia di Chieti;
- 14milioni e 226mila euro alla Provincia di Pescara;
- 18milioni e 420mila euro alla Provincia di Teramo".
E' sulla base del III Programma stralcio approvato da Chiodi con il decreto 89 che, nel dicembre 2011, l'allora ministro per la Coesione e lo Sviluppo Territoriale, Fabrizio Barca, ha stabilito - con un'altra delibera Cipe, del marzo 2013 - la nuova programmazione delle risorse.
Vi proponiamo la tabella aggiornata con l'ultima deliberazione:
- 72milioni e 879mila euro per gli edifici scolastici ubicati nel cratere sismico (di cui 30 già spesi nel I programma stralcio e 42 stanziati con il decreto 49);
- 153milioni e 614 mila euro per gli edifici scolastici ubicati fuori dal cratere.
In particolare, dei quasi 73milioni stanziati per il cratere:
- 51milioni e 160mila euro vanno ai Comuni della Provincia dell'Aquila (di cui quasi 20 già spesi nel I programma stralcio e quasi 32 stanziati con il decreto 49);
- 5milioni e 540mila euro ai Comuni della Provincia di Pescara;
- 6milioni e 247mila euro ai Comuni della Provincia di Teramo;
- 9milioni agli edifici scolastici di competenza dell'Amministrazione Provinciale di L'Aquila;
- 900mila euro agli edifici scolastici di competenza dell'Amministrazione Provinciale di Pescara.
I 153milioni e mezzo di euro stanziati per gli edifici scolastici fuori cratere, invece, vengono suddivisi in questo modo:
- 75milioni e 876mila euro per i Comuni della Provincia dell'Aquila;
- 2milioni e 911mila euro per i Comuni della Provincia di Chieti;
- 7milioni e 648mila euro per i Comuni della Provincia di Pescara;
- 7milioni e 964mila euro per i Comuni della Provincia di Teramo;
- 47milioni e 456mila euro per l'Amministrazione Provinciale dell'Aquila;
- 4milioni e 138mila euro per l'Amministrazione Provinciale di Chieti;
- 778mila euro per l'Amministrazione Provinciale di Pescara;
- 5milioni e 168mila euro per l'Amministrazione Provinciale di Teramo.
Il totale è sempre lo stesso: 226milioni di euro. Confrontando la prima tabella con i fabbisogni stimati dalla delibera Cipe del 2009 e quest'ultima tabella approvata con delibera Cipe firmata dal ministro Barca, noterete che le differenze sono sostanziali.
Abbiamo tentato, a fatica, di ricostruire tutti i passaggi che hanno portato alla riprogrammazione del 2013 che stanzia, per le scuole medie ed elementari dei Comuni aquilani che rientrano nel cratere sismico, poco più di 51milioni di euro dei 226 assicurati, rispetto ai quasi 63 previsti nel 2009. Dei 51milioni, 12 vanno al Comune dell'Aquila. Per quel che riguarda le scuole di competenza della Provincia (le scuole superiori, per intenderci) nella città dell'Aquila, restano i 9 milioni già spesi con il I programma stralcio. Scomparsi, o meglio ripartiti su altre scuole, i 71milioni che restavano. Ne parleremo domani con il Presidente Antonio Del Corvo.
E allora, è vero quanto racconta Morgante? Da dove arrivano i 41milioni che il Segretario Generale della Presidenza della Regione Abruzzo sostiene essere disponibili per le scuole della nostra città? L'abbiamo chiesto al titolare dell'Ufficio speciale per la ricostruzione del cratere, Paolo Aielli. Che conferma come siano pronti più di 40milioni.
Aielli racconta come si siano trovati i soldi tra le pieghe della delibera Cipe numero 43 del 2010. Alcuni fondi non erano stati destinati e, dunque, 25milioni sono andati per la ricostruzione degli immobili Ater e 19milioni alle scuole del Comune dell'Aquila. Altri 6milioni e 385mila euro sono arrivati dalla Legge Mancia e ulteriori 6milioni e 400mila euro dalla delibera Cipe numero 135. Se sommiamo questi soldi ai 12milioni previsti dal Piano Scuole della Regione arriviamo, in effetti, a 44milioni di euro. E praticamente tutti di cassa: i 12milioni del Piano Scuole e i 19milioni della delibera 43 sono depositati sul conto dell'Usra alla Banca d'Italia. I 6milioni e 400mila euro della Legge Mancia sono al Provveditorato alle Opere pubbliche. Infine, i 6milioni e 400mila della delibera 135 verranno trasferiti nei prossimi giorni.
Dunque, abbiamo 44milioni rispetto ad un fabbisogno del Comune dell'Aquila di 45milioni. I soldi, in altre parole, ci sono. Quando inizieranno i lavori? Lo chiederemo giovedi all'assessore alle Opere pubbliche, Alfredo Moroni.