Mercoledì, 11 Dicembre 2013 14:23

Speciale 'Ricostruzione Scuole': intervista ad Antonio Del Corvo / 2

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L'appuntamento è per domenica 15 dicembre, alle ore 11, al Ridotto del Teatro Comunale. A cinque anni dal terremoto, ActionAid - in collaborazione con la redazione di NewsTown - ha organizzato l'incontro "L'Aquila del Futuro. Quale prospettive per le scuole dell'Aquila?".

A L'Aquila e nel cratere, più di 6mila tra ragazze e ragazzi sono ancora costretti ad andare a scuola nei 36 Musp - Moduli ad uso scolastico provvisorio approntati per far fronte all'emergenza. Strutture moderne e costruite in breve tempo per permettere la ripresa dell’anno scolastico nell’autunno del 2009, ma che evidenziano tutte le criticità di soluzioni precarie in assenza di una prospettiva chiara sulle soluzioni future.

Per prepararci all'appuntamento, abbiamo incontrato alcuni ospiti del dibattito. Vi abbiamo proposto ieri l'intervista ad Antonio Morgante, con cui abbiamo fatto il punto sulla situazione dei finanziamenti, dal decreto 39 fino all'ultima delibera Cipe firmata dall'allora ministro Barca. Oggi incontriamo Antonio Del Corvo, presidente della Provincia dell'Aquila.

"Con la delibera Cipe del giugno 2009, sono stati stanziati 80milioni e 865mila euro per gli edifici scolastici ubicati nel cratere sismico e di competenza della Provincia dell'Aquila. Parliamo delle scuole superiori, ovviamente. E nel caso del cratere, sono tutte nel Comune dell'Aquila. Altri 45milioni e 873mila euro sono stati stanziati, invece, per le scuole fuori dal cratere sismico".

Il Commissario delegato alla ricostruzione, Gianni Chiodi, ha programmato gli interventi di messa in sicurezza delle scuole articolandoli in tre distinti piani stralcio, per un importo di 30.6milioni di euro, 30.99 milioni di euro e 164.831 milioni di euro. Con i 30.6milioni previsti nel primo stralcio si è lavorato alle scuole del cratere che non avevano subito particolari danni dal sisma. "Alla Provincia sono andati 9milioni, con cui sono state messe in sicurezza alcune delle scuole di nostra competenza che avevano subito meno danni. Con il secondo programma stralcio, invece, abbiamo messo in sicurezza le scuole superiori fuori cratere, in particolare a Sulmona e Avezzano".

La sorpresa, spiega Del Corvo, è arrivata con la rimodulazione approvata dall'allora ministro Barca nella delibera Cipe del marzo 2013: "Sono scomparsi, infatti, gli 80milioni stanziati nel giugno 2009 per la ricostruzione delle scuole superiori dell'Aquila. La riprogrammazione approvata da Barca è consistita nel toglierci i fondi per assegnarli ad altre Province".

In effetti, ecco la tabella aggiornata con l'ultima deliberazione:

  • 72milioni e 879mila euro per gli edifici scolastici ubicati nel cratere sismico (di cui 30 già spesi nel I programma stralcio e 42 stanziati con il decreto 49);
  • 153milioni e 614 mila euro per gli edifici scolastici ubicati fuori dal cratere.

In particolare, dei quasi 73milioni stanziati per il cratere:

  • 51milioni e 160mila euro vanno ai Comuni della Provincia dell'Aquila (di cui quasi 20 già spesi nel I programma stralcio e quasi 32 stanziati con il decreto 49);
  • 5milioni e 540mila euro ai Comuni della Provincia di Pescara;
  • 6milioni e 247mila euro ai Comuni della Provincia di Teramo;
  • 9milioni agli edifici scolastici di competenza dell'Amministrazione Provinciale di L'Aquila (già nel I programma stralcio);
  • 900mila euro agli edifici scolastici di competenza dell'Amministrazione Provinciale di Pescara.

"Il paradosso - spiega Del Corvo - è che avevamo già predisposto i progetti per il terzo stralcio. E il presidente della Regione Chiodi, al momento di render conto dei lavori eseguiti con i primi due programmi stralcio, aveva sottolineato come la Provincia fosse pronta ad intervenire anche con i lavori sulle scuole dell'Aquila. Dirò di più: 80milioni erano davvero troppi. Abbiamo bisogno di 20milioni di euro per concludere la messa in sicurezza delle scuole di nostra competenza, qui in città. Ed invece, con la delibera del marzo 2013, siamo rimasti senza soldi. Con i progetti predisposti e senza la possibilità di pianificare gli interventi. Siamo bloccati".

 

Leggi l'intervista ad Antonio Morgante

Ultima modifica il Mercoledì, 11 Dicembre 2013 14:38

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