Si è riunito stamane il Consiglio comunale in seduta straordinaria per discutere la vicenda della restituzione delle tasse, le agevolazioni fiscali e contributive sospese a seguito del terremoto del 6 aprile 2009 e chieste indietro a 320 imprese e persone fisiche, per un totale lordo stimato di oltre 75 milioni di euro.
L'assise, convocata dal presidente Roberto Tinari mesi dopo la richiesta inoltrata dai consiglieri d'opposizione, primo firmatario Stefano Albano (Pd), si è riunita con colpevole ritardo, stante l'interlocuzione col governo già avviata dal tavolo di partenariato istituito in Regione dal presidente vicario Giovanni Lolli col sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi; tuttavia, ha avuto il merito di aver rimesso al centro del dibattito politico cittadino una questione che, sottovalutata negli anni passati, rischia di mettere davvero in ginocchio il tessuto economico e produttivo del cratere, già sofferente, se non dovesse arrivare una soluzione.
Ai lavori hanno partecipato, tra gli altri, i parlamentari Stefania Pezzopane (Pd) e Luigi D'Eramo (Lega), assessore del Comune dell'Aquila, il coordinatore dei sindaci del cratere Francesco Di Paolo, il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, rappresentanti del mondo imprenditoriale, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria, ed in particolare Massimiliano Mari Fiamma (Apindustria e Confapiedil), Adolfo Cicchetti e Pierluigi Frezza (Ance L'Aquila), Ezio Rainaldi (Upi L'Aquila), oltre al presidente dell'Ordine dei commercialisti Ettore Perrotti.
In sostanza, è stato ribadito che il Governo - così è stato assicurato, almeno - tratterà le questioni legate al cratere 2009 e al nuovo cratere del centro Italia con un maxi emendamento alla Legge di Bilancio in discussione al Senato della Repubblica; "ci sono sei emendamenti 'segnalati' - ha spiegato il sindaco Pierluigi Biondi - ed uno, in particolare, con la proposta di proroga di un anno, al 31 dicembre 2019, del termine per la presentazione della documentazione richiesta alle imprese e alle persone fisiche chiamate a restituire le tasse sospese a seguito del terremoto. Ovviamente, mi auguro che l'emendamento passi" ha aggiunto Biondi.
Stante la volontà manifestata del sottosegretario con delega alla ricostruzione Vito Crimi - domani sarà a L'Aquila, tra l'altro, col sottosegretario Gianluca Vacca che ha la delega specifica alla ricostruzione dei Beni culturali - ad ottenere il risultato sperato, non dovrebbero esserci sorprese in fase di discussione. "Non è la soluzione", ha tenuto a ribadire il sindaco dell'Aquila; "tuttavia, ci consente di avviare l'interlocuzione con l'Unione Europea" che ha aperto la procedura d'infrazione per la violazione della normativa sugli 'aiuti di Stato'; una decisione, quella di Bruxelles, che è stata 'subita' dall'Italia, con gli esecutivi che si sono susseguiti in questi anni che non hanno avuto la forza, o la volontà, di affrontare la vicenda e fino al governo Gentiloni che sebbene abbia concesso una prima proroga si è posto nella posizione più penalizzante per il territorio, con la soglia del 'de minimis' fissata a 200mila euro sebbene all'epoca del provvedimento di sospensione delle tasse vigesse il così detto 'temporary framework' a 500mila euro.
Ora, "c'è l'impegno specifico del governo ad ottenere la proroga di un anno in Legge di Bilancio", ha garantito Luigi D'Eramo; "è vero che l'emendamento prossesso sulle vicende dei terremoti non è stato ancora presentato, è vero anche, però, che essendo una proposta di modifica portata in aula dal Governo vengono scavalcate le procedure che debbono seguire i semplici parlamentari e, dunque, il provvedimento può arrivare in aula anche un minuto prima dell'avvio dei lavori. Vi posso garantire, però, che c'è l'accordo pieno delle forze di maggioranza".
L'anno di proroga serve per cogliere due obiettivi, ha aggiunto D'Eramo: "il primo, tranquillizzare le imprese oggetto della procedura; il secondo, avviare l'interlocuzione con l'Europa che, non nascondiamocelo, è difficile, complessa stante una classe dirigente politica che non ha la voglia, la capacità e, forse, la sensibilità di comprendere il dramma che vive il territorio dal 2009". Staremo a vedere: di certo, in questi mesi il governo gialloverde, come gli altri che l'avevano preceduto, ha garantito soltanto una ulteriore proroga - si spera ne arrivi un'altra, la terza, come detto - ma non ha avviato alcuna interlocuzione con Bruxelles e, dunque, non c'è da stare tranquilli pure se dovesse arrivare un ulteriore spostamento in avanti dei termini d'avvio delle riscossioni.
D'altra parte, le imprese restano in una sorta di 'limbo', impossibilitate a programmare attività ed eventuali investimenti con un respiro temporale lungo stante la spada di Damocle che pende, da anni, sui loro bilanci.
Insomma, va strappata la proroga - è condizione assolutamente necessaria - e si spera il governo mantenga le promesse nelle prossime ore, e va avviata subito una interlocuzione con l'Europa che, è stato ribadito stamane, dovrà passare necessariamente dai parlamentari europei, sollecitando i rappresentanti italiani dei diversi partiti.
Sia chiaro, sebbene si tenterà di far passare il concetto che la sospensione dei versamenti non ha leso affatto il principio di libera concorrenza tra Stati membri, coinvolgendo aziende che avevano subito pesantissimi danni dal sisma, sarà difficile ottenere altri risultati se non l'innalzamento della soglia in 'de minimis' a 500mila euro, come abbiamo ripetuto spesso, che taglierebbe fuori dalla procedura la maggior parte delle imprese.
E si tratta di una richiesta di semplice buon senso. Ne scriviamo da tempo e la vicenda farebbe sorridere, se non fosse così tragica per l'economia del territorio: nel provvedimento è prevista l’esclusione del recupero nei limiti, appunto, del 'de minimis', e cioè per contributi inferiori ai 200mila euro. Nel periodo del sisma e per tutto il 2011, però, l’Europa applicò il 'temporary framework', alzò, in altre parole, la soglia a 500mila euro. La fase di sospensione delle imposte per il cratere (tra aprile 2009 e fine 2011) ricade esattamente in quel periodo; in effetti, il provvedimento legislativo che stabilì il recupero è del novembre 2011. Tuttavia, e qui sta la beffa, lo strumento legislativo adottato dal Governo fu la Legge di Bilancio i cui effetti si manifestarono dal 1° gennaio 2012, esattamente dal giorno in cui il 'temporary framework' cessò i suoi effetti. Come detto, il Governo Gentiloni - nel provvedimento di recupero, a valle della procedura d'infrazione - si è tenuto all’interpretazione più rigida, individuando come soglia quella dei 200mila euro: la Commissione Europea, però, non ha fatto alcun riferimento a questa scelta che è citata incidentalmente solo in una nota.
Sta qui la trattativa da condurre a Bruxelles.
L'ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale
A chiusura dei lavori, il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno, predisposto in sede di conferenza dei capigruppo.
Sulla base del documento si impegnano il sindaco e la giunta a "proporre al Governo il sostegno agli emendamenti che differiscono al 31 dicembre 2019 le attività di recupero delle agevolazioni, di cui al comma 28 dell'articolo 33 della legge 183/2011", facendosi altresì "portavoce, presso il Governo, affinché sia portata all'attenzione della Commissione europea la rivisitazione della decisione del 14 agosto 2015, nella parte in cui si stabilisce che le agevolazioni di cui sopra costituiscono aiuti di Stato" e a "istituire un tavolo tecnico con il Ministero dell'Economia e delle finanze e con l'Agenzia delle entrate per l'adeguamento procedurale dell'eventuale restituzione delle agevolazioni".
L'ordine del giorno verrà inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al ministro agli Affari europei, al presidente del Parlamento europeo, alla delegazione parlamentare italiana presso lo stesso e, per condivisione, alla Regione Abruzzo e ai sindaci dei Comuni ricompresi nel cratere sismico 2009.
Tinari: "Consiglio unanime e compatto su questione cruciale per l'economia del territorio"
"Il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno condiviso, predisposto in sede di conferenza dei capigruppo, sulle procedure di recupero degli aiuti conferiti alle imprese a seguito del sisma 2009. Sono orgoglioso, in qualità di Presidente, perché il Consiglio comunale risponde unanime e compatto ai problemi che interessano la città e la sua economia".
Così il presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari. "La restituzione delle agevolazioni fiscali e contributive, sospese a seguito del terremoto del 6 aprile 2009, riguarda circa 320 imprese, per un totale stimato di oltre 75 milioni di euro e migliaia di lavoratori. L'ordine del giorno prevede, tra le altre cose, l'istituzione di un tavolo tecnico con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e con l'Agenzia delle Entrate per l'adeguamento procedurale dell'eventuale restituzione delle agevolazioni fiscali".