Mercoledì, 19 Febbraio 2014 14:42

Ricostruzione, Di Stefano: "Con fondi certi, asse centrale entro il 2017"

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"E' la conferenza stampa della fiducia e dei dati veri". Con queste parole l'assessore Pietro Di Stefano ha introdotto la conferenza stampa organizzata - stamane - per chiarire lo stato di attuazione, la programmazione, le strategie d'intervento nella ricostruzione del centro storico dell'Aquila. Accanto a lui Vittorio Fabrizi, dirigente del settore ricostruzione, e Paolo Aielli, titolare dell'ufficio speciale.

"I dati - ha sottolineato Di Stefano - delineano scenari assai meno tetri di quelli che vengono evocati da certa stampa nazionale. Ci riferiamo al centro storico e, più significativamente, all'asse centrale. Innanzitutto, sono stati approvati i progetti del Mibac. Poi, sono state presentate tutte le schede parametriche. Dunque, abbiamo un quadro chiaro della situazione. Con una sorpresa: se con la vecchia procedura voluta dalla struttura di missione si prevedeva una spesa di 1miliardo e 312milioni - e su queste basi è stato articolato il Piano di Ricostruzione -, con l'adozione della parametrica abbiamo ora la certezza della spesa, pari a 812milioni di euro. Mezzo miliardo in meno".

aielli 1Come si evince dalla slide a lato - in effetti - sono stati rilasciati contributi pari a 311milioni e 846mila euro. Resta da completare l'istruttoria per pratiche pari a 500milioni e 562mila euro. "Abbiamo suddiviso l'asse centrale in dieci sub-ambiti di cantierizzazione: di ogni sub-ambito sappiamo il numero degli edifici, delle unità immobiliari, delle abitazioni classificate 'A', degli studi e uffici privati e degli uffici pubblici. Conosciamo il numero di negozi e la loro categoria. Sappiamo quanti residenti vivono nel sub-ambito, quante pratiche sono state presentate, quante rilasciate, in istruttoria o non assegnate".

 

Nell'immagine a destra, a titolo di esempio, lo stato della ricostruzione del comparto 1 [clicca sull'immagine per ingrandire].

"In altre parole, sappiamo esattamente quanto stiamo spendendo, con una progettazione chiara. Dimostrando - tra l'altro - che a L'Aquila non si sta giocando con le risorse. Anzi: siamo ben al di sotto di quanto inizialmente programmato con un una procedura che - sin dall'inizio - abbiamo fortemente combattuto".

Come si procede, dunque? "Tra qualche giorno, in accordo con l'Ufficio speciale per la ricostruzione, inizieremo a chiedere il 'Progetto Parte Seconda', come da disposizioni. I progettisti avranno un termine per presentare il progetto di ricostruzione che sarà valutato da una commissione pareri, a mò di conferenza di servizi. Poi, verrà erogato il contributo. Dovranno presentare, inoltre, un piano di cantierizzazione che sarà posto in coordinamento con gli altri piani per ridurre al minimo le criticità. Se arriva il miliardo che ci serve, con questa programmazione, ad inizio 2017 l'asse centrale sarà ricostruito. Se non completamente, mancherà davvero pochissimo. Con le aree a brevi di Santa Maria di Farfa, della Villa Comunale e di Santa Giusta, avremo ricostruito - in pochi anni - una buona fetta di centro storico".

aielli 2A complicare i piani, evidentemente, potrebbe essere il mancato trasferimento di risorse certe. A far di conto è il dirigente del settore ricostruzione, Vittorio Fabrizi: "Per l'annualità 2014, abbiamo tre fonti di finanziamento: l'annualità della delibera Cipe numero 135, 167 milioni già impegnati nel 2013 grazie al frazionamento dei cantieri 'di peso' su 2-3 anni; abbiamo poi i primi 114milioni della delibera Cipe numero 50 e i primi 142milioni della Legge di Stabilità. Con l'ottavo elenco contributi - che verrà pubblicato domani sul sito internet del Comune dell'Aquila - arriveremo ad impegnare complessivamente i 114milioni della Cipe numero 50 e 98milioni dei 142 stanziati con Legge di Stabilità. Non solo. Per le annualità successive della delibera Cipe numero 50 - che ha un orizzonte triennale -, abbiamo già impegnato 60milioni sul 2016 e 28milioni sul 2015".

Cliccando qui e qui, potete scaricare il prospetto fornito da Fabrizi.

In altre parole, all'attuale ritmo di istruzione delle pratiche, a breve - entro la fine di aprile, probabilmente - saranno state impegnate tutte le risorse.

"Frutti evidenti della tanto contestata parametrica, che compie oggi 1 anno", sottolinea Paolo Aielli. "La nuova procedura ha permesso di risparmiare molte risorse rispetto alle stime iniziali, ha dato trasparenza al processo di valutazione e possibilità di programmazione".

Aielli non manca di chiarire come "le prime risorse espressamente destinate al centro storico siano arrivate nell'aprile del 2013. Dal maggio, sono stati autorizzati cantieri per quasi 1miliardo di euro. Dire - come fanno in molti - che la ricostruzione è congelata, è assolutamente fuori dalla realtà. A dimostrarlo, l'esperienza oculare e i numeri che vi stiamo presentando".

Nei dodici mesi dell'anno passato - incalza Di Stefano - "abbiamo impegnato, tra centro storico e periferie, quasi 1miliardo e mezzo. Con le procedure imposte dalla struttura commissariale, sono stati spesi 2miliardi (per le abitazioni di periferia classificate 'B' e 'C') in tre anni".

Il titolare dell'Ufficio speciale sottolinea anche il pronunciamento del Tar che, il 12 febbraio, ha rigettato il ricorso presentato dall'azienda rimasta esclusa dall'aggiudicazione dell'appalto sui sottoservizi, vinto a settembre 2013 dall'Ati (Associazione temporanea di imprese) formata dalla capofila Acmar (Associazione cooperativa muratori e affini di Ravenna) e dalle aziende aquilane Taddei Spa e Edlfrair. Dando, così, il definitivo via libera ai lavori: "Abbiamo sempre detto che non sarebbe stato sufficiente, seppur fondamentale, ristrutturare e ricostruire", spiega Aielli. "Senza una infrastruttura tecnologica in grado di fornire servizi ai cittadini, in centro storico sarebbero tornati in pochi. Di certo, non le nuove generazioni".

Poi, le risorse: "Non si può trascurare la decisione del Governo che ha permesso l'anticipazione di risorse già assegnate per anni successivi. E' segno che stiamo impegnando i finanziamenti in maniera trasparente e coerente con le disposizioni dell'esecutivo. Dirò di più: probabilmente, la ricostruzione dell'Aquila, sarà la prima opera pubblica - in Italia - che costerà meno del previsto".

Ultima battuta su di un argomento di cui molto si sta discutendo, in queste settimane: offrire alle imprese che ne facciano richiesta, la possibilità di anticipare il contributo di ricostruzione così da iniziare subito i lavori. "Stiamo studiando il meccanismo, ci stiamo lavorando", spiega Di Stefano. "Abbiamo 330milioni, per il 2017-2018-2019, del decreto 43 sulle emergenze ambientali. Finanziamenti che non sono stati ancora anticipati: vorremmo provare a impegnari così. Permettendo alle imprese di iniziare i lavori, con la massima sicurezza per i cittadini. Non dobbiamo lasciarli scoperti: se l'impresa scommette sull'anticipazione e poi i soldi non arrivano, evidentemente non può rivalersi sui committenti. Certo, i finanziamenti del decreto 43 sono certi, arriveranno. Insomma, è una questione di metodo: ci stiamo lavorando".

Sulla presunta contrarietà dell'Ance al meccanismo dell'anticipazione, Di Stefano è lapidario: "Non credo l'Ance sia contraria. Anche perché la scelta sarebbe assolutamente facoltativa. Se c'è una ditta che vuole iniziare in anticipazione, offrendo precise garanzie, perché impedirlo. Per ora stiamo ragionando come Pubblica amministrazione: se troveremo dei meccanismi che ci convincono, apriremo un tavolo di trattativa".
Aielli è chiaro: "Non è automatico il diritto al contributo per chi sceglie di anticipare. Se una impresa si dichiara disponibile, i nostri uffici analizzeranno l'istruttoria con priorità. Con gli stessi criteri però, al millimento, di ogni altra istruttoria. Spiegando chiaramente che i soldi verranno trasferiti nel 2017".

Ultima modifica il Giovedì, 20 Febbraio 2014 14:20

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