È stato registrato nella giornata di ieri il decreto per l'istituzione della Zes Abruzzo, firmato dal ministro per il Sud Giuseppe Provenzano all'inizio di giugno.
"Grazie al grande lavoro da parte del Governo e in particolare del Ministro Provenzano, si concretizza quindi una grande occasione per la nostra Regione" le parole di Daniele Marinelli, responsabile economia e lavoro del Partito Democratico abruzzese.
Marinelli spiega: "Con la nascita della zona economica speciale, che ha quindi praticamente ultimato il suo complesso iter burocratico, si apre una stagione di importanti opportunità per l'Abruzzo, in particolare per quello che concerne la materia fiscale, con i crediti di imposta e le agevolazioni rivolte agli investimenti, e in materia amministrativa, con l'adozione di procedure di semplificazione in grado di accorciare i tempi e ridurre gli oneri burocratici per le imprese. Si realizza così un contesto estremamente favorevole alla realizzazione di nuovi investimenti, alla creazione di nuovi posti di lavoro e allo sviluppo economico dell'Abruzzo".
L'occasione dell'istituzione della Zes è particolarmente importante poiché coincide con la stagione di investimenti del recovery plan di matrice europea, "che canalizzerà oltre 200 miliardi di euro verso il nostro Paese e risorse molto significative anche verso la nostra Regione, in grado di aggiungere elementi di competitività al sistema economico e produttivo, in particolare per quello che concerne il potenziamento delle infrastrutture, delle reti, della tecnologia e dell'innovazione".
Il Governo aggiunge quindi un ulteriore tassello in grado di favorire per l'Abruzzo l'avvio di un percorso nuovo, conclude, "virtuoso, in termini di ripresa e di sviluppo economico, anche dopo le enormi difficoltà legate all'emergenza covid. Ci auguriamo che tutti gli attori coinvolti nella filiera istituzionale, a partire dalla Regione Abruzzo, dimostrino concretamente di essere pienamente consapevoli dell'impatto di questa svolta".
Le Zes sono previste dal DL 91/2017, il così detto Decreto Mezzogiorno, tra le misure finalizzate a richiamare nuovi investimenti nel Mezzogiorno permettendo così alle attività economiche ed imprenditoriali già operative e quelle che si insedieranno di beneficiare di speciali condizioni.
Poteva essere costituita autonomamente da una Regione solo se disponeva di un hub portuale nel quale transiti almeno un millesimo del traffico merci europeo e cioé 2.750.000 tonnellate (i porti abruzzesi nella loro totalità si fermano a 600.000); per questo, Regione Abruzzo si è associata all’area portuale di Ancona con cui è già collegata attraverso le reti TenT.
D'altra parte, avere porti che funzionano, collegati con le attività produttive su gomma e su ferro, è decisivo per lo sviluppo di un sistema industriale come quello abruzzese. Ecco il motivo per cui si è puntato con decisione sui porti di Ortona e Vasto, e di perimetratre i 1700 ettari di Zes assegnati alla nostra Regione a partire da lì, insistendo sulle zone retrostanti, laddove si è stratificato e consolidato il più grande agglomerato industriale regionale, quello del basso Sangro e del vastese che assicura il 70-80% dell'export regionale.
Una scelta strategica che, tuttavia, non significa che sia stata chiusa in un cassetto l’idea di un collegamento funzionale con Civitavecchia, agganciandosi all’asse che taglia l'Europa meridionale, dal Portogallo alla Spagna passando per l'Italia verso i Balcani e oltre: non a caso nella Zes sono stati inseriti anche l'aeroporto di Pescara, l'interporto di Manoppello, l'interporto di Avezzano, il nucleo industriale di Sulmona e quello di Carsoli-Oricola.