Lunedì, 08 Settembre 2014 22:13

Restituzione tasse, incontro a Roma. Lolli: "Ampia disponibilità dal Governo"

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"Il Governo ha dimostrato ampia disponibilità ad ascoltare gli argomenti che abbiamo portato, e cioé che in questa trattativa con l'Europa si deve far valere non semplicemente, impresa per impresa, il rapporto danno e compensazione, ma si deve valutare il danno del sistema nel senso che le imprese aquilane hanno subito dal terremoto uno stravolgimento completo del mercato e della concorrenza che non ha paragoni rispetto al mercato e alla concorrenza delle altre imprese europee che hanno operato in quel periodo in condizioni di normalità".

Parole del vice presidente della Giunta Regionale, nonché assessore alle attività produttive, Giovanni Lolli, a margine dell'incontro di stamane, a Roma, con il sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega agli affari europei, Sandro Gozi. Sul tavolo, l'istruttoria che l'Unione europea ha avviato per capire se i benefici accordati alle imprese rientranti nell'area del Cratere - la decurtazione del 60% dei versamenti dovuti e la loro restituzione in 120 rate a partire dal gennaio 2012 - siano configurabili o no come aiuti di Stato e se siano stati proporzionali ai danni subiti.

Lolli ha aggiunto che è stato "molto significativo l'aspetto, sul quale c'è stata la convergenza del sottosegretario, del come si misura l'eventuale danno, chiedendo chiaramente di evitare perizie giurate che andrebbero ad aggravare ulteriormente il procedimento. Dal canto nostro, noi abbiamo insistito sull'assurdità e sull'ingiustizia della richiesta e sugli effetti fortemente negativi che avrebbe sull'intero tessuto economico del cratere. Abbiamo ribadito, inoltre, la necessità che la vicenda si chiuda riducendo a zero questo problema, anche se il Governo ritiene che questa sarà una strada difficilmente percorribile".

A breve verranno riconvocate le imprese aquilane interessate, che si sono già riunite ieri, "per costruire insieme a loro tutte le risposte necessarie sia sul piano politico sia sul piano tecnico".

All'incontro romano hanno partecipato anche il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente e l'assessore alla ricostruzione Pietro Di Stefano, oltre al sottosegretario all'economia con delega al 'cratere' Giovanni Legnini e alla senatrice Stefania Pezzopane. 

 

L'indagine della Ue nasce perché, in base al Trattato comunitario, tutti gli aiuti di Stato devono essere preventivamente notificati a Bruxelles. Nel caso del terremoto dell'Aquila, il Governo italiano concesse le agevolazioni fiscali con una legge, la 183, approvata nel 2011 ma le notificò alla Commissione soltanto nel luglio 2012. Una "svista" - attribuibile a qualche funzionario della nomenclatura ministeriale poco solerte - in seguito alla quale lo stesso Governo è stato chiamato a chiarire e a quantificare i fondi erogati e i benefici concessi.

Di qui la lettera spedita alla Regione lo scorso 4 agosto con la richiesta della documentazione contabile di aziende e privati con partita Iva relativa ai danni subiti e alle altre compensazioni ricevute.

Se la Commissione europea deciderà che gli aiuti sono illegali (non notificati) e incompatibili (oltre il danno subito), lo Stato dovrà recuperarli. Il che vorrà dire, per le imprese, la restituzione del 100% (e non più del 40%) delle tasse non versate. Una stangata che non solo metterebbe in ginocchio quel che è rimasto del tessuto economico locale ma che sarebbe oltremodo iniqua perché verrebbe applicata solo per il terremoto dell'Aquila e non per le altre calamità naturali (come l'alluvione del Piemonte del 1994 o il sisma Umbria-Marche del 1997) in seguito alle quali furono previste misure di esenzione fiscale.

Le partite Iva che hanno beneficiato delle agevolazioni tributarie sono, in tutto il Cratere, poco più di 20mila (17mila persone fisiche e 3mila e 500 persone giuridiche), per un totale di 180 milioni di euro (ma se si considerano anche i benefici fiscali di cui hanno goduto i lavoratori dipendenti la cifra lievita a 640 milioni).

L'attenzione del Governo, per il momento, si è focalizzata su 111 imprese (per le quali la lettera parla di "massima priorità", dicitura che non esclude tutte le altre) che hanno ottenuto benefici superiori a 200mila euro (il cosiddetto de minimis), per un totale di 54 milioni di euro.

Sono le aziende più strutturate e con più dipendenti, un lungo elenco di cui fanno parte grandi industrie che hanno sedi e stabilimenti nel comprensorio aquilano, piccole e medie imprese operanti per lo più a livello locale, società a totale o parziale partecipazione pubblica, ex municipalizzate del Comune.

"Pensare di richiedere a imprenditori e professionisti del cratere sismico di restituire le agevolazioni fiscali di cui hanno beneficiato quale contributo per i danni del terremoto mi sembra oltremodo fuori luogo" aveva detto ieri Lolli, nel corso dell'incontro con le imprese interessate tenutosi a palazzo Silone. "E' una circostanza che va assolutamente evitata se non si vuole infliggere un colpo mortale all'intero sistema dell'impresa".

Lolli non ha lesinato critiche anche dure all'amministrazione centrale: "Tutta la procedura è stata demenziale, non è giusto che per errori commessi da funzionari pubblici del ministero a rimetterci siano cittadini e imprese. Ma la nostra contestazione non riguarda solo gli aspetti formali, ovvero il metodo, ma anche il merito: la Ue parla di alterazione della concorrenza, sostiene, cioè, che le aziende aquilane avrebbero ricevuto un vantaggio. Non riesco a capire come si possa anche solo ipotizzare che abbiamo tratto un vantaggio dal terremoto".

Stamane, l'apertura del Governo. "Finalmente, si apre una vera trattativa con l'Unione europea", ha sottolineato la senatrice Stefania Pezzopane. "Un incontro positivo - ha commentato - in cui la delegazione abruzzese ha argomentato l'assurdità e l'ingiustizia delle richieste dell'Unione europea alle imprese locali. Oltre ad aver subito danni diretti a causa del sisma, ci sono stati innumerevoli danni indiretti. Il sottosegretario Gozi, che ringrazio per la sua disponibilità e per l'atteggiamento di apertura, ha chiesto alla Regione di produrre una relazione dettagliata sui danni subiti a causa del terremoto, il calo di produzione, l'aumento della cassa integrazione, l'abbattimento dei consumi. A fronte di questa relazione, il governo si è impegnato ad aprire un confronto con l'Unione europea. Da Roma - conclude Pezzopane - continuerò a seguire la vicenda e mantenere alta l'attenzione del governo su una vicenda assurda, che riusciremo a superare grazie alla nostra determinazione".

Soddisfatti anche il sindaco Massimo Cialente e l'assessore alla ricostruzione, Pietro Di Stefano. "Il Governo – ha dichiarato il primo cittadino – ha messo a disposizione i propri tecnici ai fini della stesura del dossier che dovremo inviare in Europa, a sostegno di quanto abbiamo rappresentato al sottosegretario Gozi riguardo alla restituzione delle tasse, a suo tempo sospese, da parte delle attività produttive del territorio. Abbiamo infatti incassato il pieno sostegno riguardo a questa materia e a quella, ugualmente importante, relativa ai vincoli di finanza imposti al nostro Paese dall’Europa attraverso il Fiscal Compact e al limite del 3 per cento nel rapporto tra deficit e Pil. Trovo assurdo, infatti, - ha proseguito Cialente – che la città dell’Aquila, in virtù di queste cosiddette regole di disciplina fiscale, non possa accedere, per la ricostruzione, a un finanziamento tramite la Cassa Depositi e Prestiti o a un mutuo bancario. La questione va assolutamente rinegoziata per i territori colpiti da calamità naturali. Questa battaglia – ha concluso Cialente – è fondamentale ai fini del rispetto del cronoprogramma e, dunque, per una ricostruzione che avvenga in tempi certi e contingentati. L’appoggio e il sostegno del Governo, dunque, costituiscono per noi un elemento di vitale importanza".

"Al Governo – ha sottolineato l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano – abbiamo spiegato la dimensione, anche economica, di quello che è accaduto e abbiamo rappresentato i danni, non solo materiali, ma anche in termini di competitività, subiti dalle attività produttive. Per queste ragioni non si può chiedere, a chi ha già affrontato tante difficoltà e che continua a lottare per sopravvivere, una restituzione in toto delle tasse sospese a seguito del sisma. Una situazione – ha aggiunto Di Stefano – che riguarda anche le aziende comunali, ulteriormente penalizzate dal fatto di avere un rapporto esclusivo, in termini di commesse, con l’ente locale. Del resto la Legge 77, quella sul terremoto, parla chiaro in termini di sostegno alle Attività produttive. Un’altra buona notizia – ha concluso l’assessore – riguarda i fondi per la ricostruzione, dal momento che il Governo ci ha rassicurato sul fatto che, entro la fine del 2014, arriveranno ulteriori finanziamenti, a dare ancora ossigeno e nuovo impulso ai cantieri".

 

Ultima modifica il Mercoledì, 10 Settembre 2014 13:08

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