Un capo chiave, ornato dal tipico 'Giglio aquilano' che si ritrova nelle facciate dei palazzi ricostruiti dopo il sisma del '700.
Ance Abruzzo ha scelto un tipico elemento rinascimentale, rappresentativo del territorio, come simbolo del 'Fondo Etico Ricostruzione' presentato stamane, con una partecipata conferenza stampa. Attorno al tavolo, i padroni di casa: Gianni Frattale, presidente Ance L'Aquila, Angelo De Cesare, presidente Ance Chieti e vice presidente Ance nazionale, e Enrico Ricci, presidente Ance Abruzzo. Con loro, il coordinatore dei sindaci del cratere Emilio Nusca, il titolare dell'Usrc Paolo Esposito, il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso e Giovanni Legnini, vice presidente del Consiglio superiore della Magistratura.
"Tra mille difficoltà, siamo tutti impegnati nel processo di ricostruzione, per ridare nuova vita alla città e ai centri minori colpiti, nel rispetto della memoria, della tradizione e della cultura", ha sottolineato Gianni Frattale. "La ricostruzione non può essere solo fisica e limitata al patrimonio edilizio: anzi, deve riconnettere, con altrettanta attenzione e progettualità, il tessuto sociale per superare lo smarrimento e la disgregazione che, qui più che altrove, sono aggravati dalla sofferenza economica".
E' per questo che le Ance provinciali hanno inteso promuovere la costituzione del 'Fondo Etico', con l'adesione delle imprese impegnate nella ricostruzione. Anche se - è stato sottolineato - "l'Ance L'Aquila, dal terremoto ad oggi, ha già messo in moto quasi 3milioni e 800mila euro che molte delle imprese hanno destinato alla cultura, allo sport e al sociale".
"Il fondo etico - ha spiegato Enrico Ricci - avrà come finalità lo sviluppo di azioni a favore dei territori colpiti dal sisma. In particolare, si propone di contribuire alla realizzazione di opere utili alla comunità".
Il meccanismo è semplice: "Le imprese operanti nella ricostruzione ed aderenti al Fondo (non tutte evidentemente, ndr) devolveranno una percentuale degli importi parametrata ai lavori pubblici e privati che andranno ad eseguire, in una quota di almeno lo 0.2%. In via prioritaria, i fondi saranno corrisposti nell'area dove svolgeranno i lavori, che sia L'Aquila o uno dei comuni del cratere".
Ance non gestirà direttamente i fondi, piuttosto sovrintenderà: infatti, verrà costituito un Comitato che avrà un emerito Presidente e che sarà chiamato ad una valutazione approfondita delle reali esigenze delle comunità e della potenzialità dei progetti che verranno proposti, nell'ambito della cultura, dello sport e del sociale.
"E' una bella operazione, una iniziativa intelligente che serve a ricostituire un patrimonio di fiducia, di sentiment positivo", ha commentato il presidente Luciano D'Alfonso. "Bene fanno le imprese dell'edilizia abruzzese, per fare in modo che si costituisca anche uno spazio di risorse per alimentare la vita sociale e culturale e, come ci ha insegnato Adam Smith, per fare in modo che chiunque possa ri-partecipare con fiducia al proprio futuro. Sono un grande incoraggiatore del progetto, tanto è vero che ci impegneremo ad istituire la figura di un tutor che verifichi, faciliti e incoraggi, facendo in modo che davvero accada quanto oggetto di un vero e proprio concordato morale tra le imprese".
Un lavoro che dovrà essere svolto insieme, ha incalzato D'Alfonso, "una quota riguarda le istituzioni, una quota le imprese che hanno raccolto ricchezza. C'è una responsabilità sociale d'impresa che riguarda anche coloro i quali producono nel proprio privato ricchezza e benessere. In America, in Europa, ovunque oramai si sta diffondendo questo ulteriore profilo di responsabilità: mi complimento con l'attuale presidenza dell'Ance, e con tutti gli associati, perché hanno saputo riempire un vuoto. E' bello che si stabilisca questo patto per fare in modo che la condizione di benessere riguardi tutti".
Evidentemente, l'occasione è stata utile anche per fare il punto sullo stato del processo di ricostruzione dell'Aquila e dei Comuni del cratere che verranno interessati dal progetto dell'Ance. "All'idea di un Fondo Etico che impegnasse le imprese a devolvere una parte della ricchezza prodotta in progetti utili alle comunità e, in particolare, ai piccoli Comuni del cratere, ai sindaci che con senso etico dell'attività e del ruolo istituzionale svolgono ogni giorno un grandissimo lavoro, avevano già pensato i tavoli di coordinamento", ha ricordato Emilio Nusca.
Parola poi al titolare dell'Ufficio speciale per la ricostruzione del Cratere, Paolo Esposito, che ha disegnato lo stato dell'arte. "Per quel che riguarda la ricostruzione privata, sono in istruttoria 644milioni di Euro per 2394 progetti. Altri 620milioni sono stati ammessi a contributo, con finanziamento diretto. Al 17 novembre, nel cratere sono aperti 758 cantieri, e 3619 abitazioni sono tornate agibili".
Per la ricostruzione pubblica, invece, "ci sono risorse complessive pari a 126.5milioni sul triennio 2013-2015: 77milioni impegnati per finanziare 159 progetti, 49.5milioni programmati invece per il finanziamento dei PdR e per l'attuazione delle opere pubbliche all'interno dei Piano di Ricostruzione. Ad oggi, ai Comuni sono stati trasferiti quasi 3milioni di euro per il pagamento dei lavori eseguiti".
La macchina 'gira', insomma, seppur tra mille difficoltà, dovute in particolare - lo hanno sottolineato tutti gli intervenuti - alla vacanza della governance e all'impasse sulla Legge per la ricostruzione a cui stava lavorando Giovanni Legnini prima della nomina a vice presidente del Csm. "Questa fase di passaggio la vivo con una qualche preoccupazione che accomuna tutti, ma anche con iniziativa sollecitatoria che sto dispiegando anch'io", ha spiegato Giovanni Legnini a NewsTown. "Occorre ricostituire subito l'articolazione della governance e procedere. Per fortuna, abbiamo un quadro finanziario più tranquillizzante, proiettato nel tempo. Ora, occorre provvedere subito alle nomine, approvare la legge che avevamo predisposto: il Governo lo sa, sono convinto che presto lo farà".
Incalzato sui motivi dei ritardi dell'esecutivo, Legnini non ha inteso alimentare polemiche: "Non può chiederlo a me, non rappresento più il Governo". Sulla Legge per la ricostruzione, invece, è chiaro: "Il testo di legge è pronto da due mesi, da quando ho lasciato l'incarico di Governo. L'ho trasmesso alla Presidenza del Consiglio, ai parlamentari: bisogna dare impulso al procedimento legislativo, o su iniziativa del Governo o su iniziativa del Parlamento. E bisogna farlo in fretta: il quadro di regole e di risoluzione dei problemi irrisolti che sono affrontati con quel testo sono una urgenza per L'Aquila e per l'Abruzzo. Mi auguro che il Governo e il Parlamento procedano presto: siamo durante la sessione bilancio, ed è molto complicato in pendenza della Legge di stabilità introdurre temi ulteriori ma spero che a Gennaio si dia un impulso deciso".