"Il sistema politico, imprenditoriale e sociale del comprensorio aquilano non è in grado di competere, in termini di redazione, programmazione e supporto per l'accesso ai fondi comunitari". Come al solito è un Giorgio De Matteis al vetriolo. Il consigliere comunale di L'Aquila Città Aperta ha convocato oggi un incontro con la stampa per chiedere chiarimenti in merito al supporto della Regione Abruzzo sull'utilizzo dei fondi europei per le attività produttive.
Come è noto, i fondi della Comunità Europea sono ormai da anni l'unica speranza di acquisizione di risorse economiche ingenti da parte dei privati e delle amministrazioni locali, strette dalla morsa dall'austerità e dal taglio della spesa pubblica e per gli investimenti da parte del governo centrale.
De Matteis, assieme al consigliere Emanuele Imprudente e al coordinatore di L'Aquila Città Aperta Corrado Ruggeri, ha voluto esplicitare diversi dubbi riguardanti il fil rouge tra l'Abruzzo e i fondi comunitari. Dubbi già sottolineati in occasione della visita di Luciano D'Alfonso in consiglio comunale: "Nella proposta per L'Aquila Capoluogo - ha ribadito De Matteis - vorremmo che fosse sottolineata l'importanza di un polo d'eccellenza nel settore farmaceutico, oltre a un polo fieristico regionale all'Aquila e all'istituzione di una struttura di supporto i fondi comunitari".
Il comprensorio aquilano è notevolmente indietro, rispetto agli altri territori della regione, per quanto riguarda l'acquisizione di risorse comunitarie. Ad esempio, è ultimo nei programmi dedicati alle imprese Intraprendo e Fare impresa 2. In quest'ultimo caso le aziende del capoluogo hanno ricevuto solo il 17% dei fondi totali, rispetto al 31% di quelle del teramano. Ci si chiede, dunque, che fine abbia fatto la struttura regionale a supporto di privati e amministrazioni locali, che sarebbe, secondo l'opposizione aquilana, millantata da D'Alfonso.
C'è inoltre la questione riguardante i miliardi di euro che l'Europa eroga per il programma Horizon 2020: "Qui non c'è nessuno in grado di attrezzarsi per l'acquisizione di queste ingenti risorse - ha sottolineato De Matteis - eppure alcuni pilastri del programma calzano a pennello al cratere sismico, come il settore dell'eccellenza scientifica".
Nel frattempo, ancora non è noto quale sia l'area pilota sulla quale punterà la Regione, tra le quattro macro aree interne individuate come idonee all'acquisizione dei fondi comunitari dedicati [leggi l'approfondimento].
De Matteis ne ha anche per la senatrice del Pd Stefania Pezzopane ("Si facesse valere a Roma, invece di farsi le foto con Paola De Micheli") e per Confindustria Abruzzo rea, secondo il consigliere, di essere colpevolmente assente in tema di accesso delle imprese ai fondi comunitari.
Le richieste dell'opposizione al presidente della regione, invece, sono circostanziate: "A D'Alfonso chiediamo che il polo d'eccellenza farmaceutico venga riconosciuto a livello nazionale - conclude il consigliere di L'Aquila Città Aperta - vorremmo inoltre sapere, al di là delle chiacchiere, quando sarà costituita l'annunciata task force sui fondi europei, e quante imprese in Abruzzo hanno usufruito finora dei fondi di Horizon 2020, visto che diversi bandi sono già scaduti lo scorso anno e nel primo trimestre del 2015".