Mercoledì, 14 Ottobre 2015 10:16

L'Aquila, lavoratori e Fiom alle aziende: "Applicate le regole pre Jobs Act"

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I lavoratori e il sindacato Fiom-Cgil chiedono che per gli ammortizzatori sociali vengano applicate le norme in deroga al Jobs Act. E' questo in sunto il contenuto di una lettera che i lavoratori e il sindacato dei metalmeccanici della provincia dell'Aquila hanno consegnato oggi al prefetto del capoluogo abruzzese, dopo un presidio sotto la sede aquilana, volto a "sensibilizzare il Governo rispetto alle difficoltà incontrate dal nostro territorio con l'entrata in vigore delle nuove disposizioni del Jobs Act sugli ammortizzatori sociali".

"L'applicazione delle nuove norme sugli ammortizzatori sociali entrate in vigore il 24 settembre 2015 - cita la nota di Fiom - con l'introduzione di restrizioni in termini di tempi di utilizzo degli strumenti e di integrazione salariale e con l'aumento dei costi a carico delle imprese, rischia di compromettere seriamente la tenuta occupazionale e sociale della nostra provincia al punto di condizionarne lo sviluppo economico".
 
"In considerazione di queste difficoltà - si conclude - l'appello dei lavoratori è volto a chiedere la possibilità per tutte quelle aziende della nostra provincia che hanno avviato un percorso di gestione della crisi precedentemente all'entrata in vigore delle nuove disposizioni del Jobs Act sugli ammortizzatori sociali".

La nota di Fiom-Cgil provincia dell'Aquila

Di seguito il documento che la FIOM-CGIL della Provincia di L'Aquila ha  consegnato al Prefetto.
 
A partire dal 2008 la nostra provincia è stata colpita da una profonda crisi alla quale nel 2009 si sono sommate le enormi difficoltà legate all'evento sismico che ha colpito il nostro territorio compromettendo ulteriormente le attività produttive.
 
Ricordiamo che per fronteggiare l'eccezionale contingenza lavorativa del post terremoto non sono stati messi in campo da parte delle Istituzioni strumenti straordinari, ma si è potuto fare ricorso solo agli ammortizzatori sociali ordinari, vale a dire CIGO, CIGS e Contratti di Solidarietà , esattamente come  per qualsiasi azienda italiana in crisi.
 
Nonostante tutto, grazie al sindacato e alla disponibilità di molte aziende, l'utilizzo accorto di questi strumenti ordinari ha consentito di preservare un tessuto industriale già fortemente compromesso dalla crisi, con poche, seppur gravissime, eccezioni.
 
Attraverso il sostegno degli ammortizzatori sociali in questi anni alcune importanti realtà industriali della nostra provincia sono riuscite a riposizionarsi sul mercato, mentre altre ancora oggi sono in una condizione di precario equilibrio, ma con possibilità concrete di uscita dalla crisi.
 
L'applicazione delle nuove norme sugli ammortizzatori sociali entrate in vigore il 24 settembre 2015, con l'introduzione di restrizioni in termini di tempi di utilizzo degli strumenti e di integrazione salariale e con l'aumento dei costi a carico delle imprese, rischia di compromettere seriamente la tenuta occupazionale e sociale della nostra provincia al punto di condizionarne lo sviluppo economico.
 
In considerazione di queste difficoltà l'appello dei Lavoratori è volto a chiedere la possibilità per tutte quelle aziende della nostra provincia che hanno avviato un percorso di gestione della crisi precedentemente all'entrata in vigore delle nuove disposizioni del Jobs Act sugli ammortizzatori sociali, di poter continuare ad applicare le regole previgenti, secondo quanto previsto dalle norme transitorie del decreto legge le quali prevedono deroghe in situazioni che comportino notevoli ricadute occupazionali.

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