"L'Aquila sarà una ridente città di 80-90 mila abitanti, non ne vorrei di più, con uno dei centri storici più belli d'Europa, completamente pedonale, una città smart, con la fibra ottica sin dentro le case, collegata al comprensorio con la metropolitana di superficie, attraversata da piste ciclabili con biciclette a pedalata assistita. Una città che vivrà di industria in settori strategici come il chimico-farmaceutico, lo spazio, le energie rinnovabili, con un data center intorno a cui nascerà una filiera interessante, e che vivrà di cultura, turismi e di servizi di altissima qualità".
E' L'Aquila del 2030, immaginata dal sindaco Massimo Cialente ai microfoni di 'Mente Locale', spazio di approfondimento politico, culturale e sociale curato dalla redazione di NewsTown, in onda ogni mercoledì, alle 16:15, su Radio L'Aquila 1.
Cialente è un fiume in piena: poco importa se i vertici locali del suo partito, il Partito Democratico, hanno voluto fargli presente che disegnare la città del futuro non spetta più a lui e che c'è un Progetto L'Aquila, seppure ancora nel cassetto. "In politica - risponde il primo cittadino - ti mette da parte l'opinione pubblica, ti mettono da parte gli elettori, le persone con cui ti incontri e ti confronti, nessun altro".
Elezioni amministrative del 2017: "Lolli ha un'idea di città"
"Il puzzle ce l'ho in testa da tempo", aggiunge il primo cittadino. Una visione di città che condivide con Giovanni Lolli. "Condividiamo un'idea, su cui stiamo lavorando. E sulle idee si vincono le primarie: fammi sapere cosa pensi, convincimi, questo è il segreto, basta con la storia del voto ai giovani o ai vecchi. La gente ti premia se hai una idea concreta di futuro".
Lolli, dunque, sarebbe il candidato giusto alle prossime amministrative. Ma guai a parlare di ticket, di scambio di poltrone, con l'attuale vice presidente della Giunta regionale a Palazzo Fibbioni e Cialente all'Emiciclo. "Non vado in posti dove non sono eletto: credo fermamente nel rapporto con i cittadini". Non starà a casa, però: "Se avrò la possibilità di combattere ancora qualche battaglia politica, lo farò. Sono stato deputato e ho lavorato molto: l'ho fatto, però, come lo fanno il 90% dei deputati italiani, che se non ci sono fa lo stesso. Ora, sarebbe diverso: qui a L'Aquila, ho visto i limiti del sistema paese".
Bertolaso rinunci alla prescrizione, ma fu vittima di fuoco amico
Sistema paese che, a L'Aquila, ha avuto il volto di Silvio Berlusconi e Guido Bertolaso. "La prescrizione sarebbe una vergogna: se Bertolaso vuole candidarsi a sindaco di Roma, deve essere al di sopra di ogni sospetto". Rinunci alla prescrizione dunque, ma la solidarietà che Cialente mostrò pubblicamente all'allora capo della Protezione civile, coinvolto nello scandalo giudiziario che finì per travolgerlo, non la rinnega. Anzi.
"Bertolaso è rimasto colpito da fuoco amico: in quel febbraio 2010, L'Aquila rimase schiacciata nello scontro tra Berlusconi e Tremonti, fu un colpo durissimo per la ricostruzione. Rimanemmo senza soldi, al Mef ci hanno odiato per anni, e forse un po' ci odiano ancora, il nome dell'Aquila, a Roma, non si poteva più pronunciare, si consumò una vera e propria vendetta sulla città. Mi chiedo e vi chiedo: è possibile che, da allora, non si è ancora riusciti a celebrare il processo?".
Sanità: in Asl, un cerchio magico intorno a Silveri
Dunque, Cialente torna a parlare di sanità, a qualche giorno dalla discussa nomina di Rinaldo Tordera al vertice dell'azienda sanitaria locale. "Si è detto che ci voleva un medico, un professionista che conoscesse il mondo della sanità: per la scelta dei precedenti manager, però, non si era mai posto il problema. Mi domando: cosa ci sarebbe, esattamente, da conoscere? Il manager di un'azienda dovrebbe conoscere i bilanci e leggere i report del controllo di gestione: il controllo è stato fatto, e se sì, è stato fatto bene o male? Se il report del controllo di gestione è stato fatto bene, il manager - con poco tempo - è in grado di avere una radiografia completa dell'azienda. A meno che non si debba pensare che ci sono notizie che dovevano restare tra pochi intimi".
Il sindaco dell'Aquila parla senza mezzi termini di 'cerchio magico' intorno a Silveri che, fino ad ora, avrebbe gestito l'azienda sanitaria e che, quindi, ha lavorato per assicurarsi continuità. Un cerchio magico che ha creato confusione tra i medici. "Ancora devono spiegarmi l'appalto pubblicato e, poi, ritirato, sui presidi ortopedici, un bando sovrastimato di 7 milioni di euro, devo spiegarmi le continue consulenze, la questione dei camici in affitto, i soldi buttati. Sugli obiettivi che dovrebbero essere di un'azienda sanitaria, e penso all'abbattimento delle liste d'attesa, alla mancanza cronica di posti letto nei reparti, ai carichi di lavoro richiesti ai medici - questioni che ho provato a sollevare in questi anni - nessuno si è mai confrontato. Quando ho parlato di mobilità attiva e passiva, sono rimasti tutti in silenzio. Il presidente dell'Ordine dei Medici non l'ho mai sentito prendere parola, se non per attaccarmi perché avrei offeso i colleghi indicando un manager come direttore generale: quali interessi ci sono, cosa c'è da nascondere?".
"L'assessore Silvio Paolucci è un amico - aggiunge Cialente - lo stimo molto, ma deve incartare e portare a casa la conferenza stampa tenuta, ieri, dal sindacato Anaao con Cisl e Uil: i sindacati erano seduti al tavolo con Mascitelli, quando si decideva la spartizione delle unità operative complesse. I vari Grimaldi, De Angelis, Giorgi, avevano trovato un accordo: hanno detto basta, però, quando è saltato il tavolo con la nomina di Tordera. Il sindacato fa la sua parte, è giusto così, bada all'interesse corporativo. A sciogliere i nodi, però, deve essere la politica: spero che l'assessore Paolucci e Luciano D'Alfonso capiscano che, senza politica, si rischia lo spappolamento della Regione".
E l'indirizzo politico è chiarissimo: si deve andare verso il doppio ospedale di secondo livello, con la 'fusione' tra L'Aquila e Teramo e tra Chieti e Pescara.
Valzer di poltrone? Ho messo in ordine i conti delle partecipate
Ci lavorerà Rinaldo Tordera che ha lasciato l'incarico da amministratore unico in Asm ad Agostino Del Re che, a sua volta, fino a ieri era al vertice di Ama: sarà sostituito da Francesco Rosettini, già all'Accademia dell'Immagine, incarico che, in realtà, non ha mai potuto espletare.
Un incredibile giro di valzer, lo hanno definito Ettore Di Cesare e Vincenzo Vittorini, "complici del centrodestra", risponde Cialente, "perché non hanno voluto, come gli altri consiglieri d'opposizione e qualcuno di maggioranza, andare fino in fondo con la commissione d'inchiesta che avevo chiesto vagliasse l'attività delle aziende partecipate, dal 1994 ad oggi. Sono stati zitti, d'accordo con la destra che non ha voluto far luce dove ha inzuppato il biscotto per anni".
In Asm non serve un amministratore che capisca di rifiuti: "piuttosto, serve un amministratore capace di portare i bilanci in pareggio. Nessuno mette in evidenza, e lo capisco, che Asm, Ama e Afm, quest'anno, chiuderanno i bilanci in attivo. Ho impiegato 8 anni per mettere apposto le cose, per salvare le partecipate dallo sterco nel quale erano state buttate". E Rinaldo Tordera, ribadisce il sindaco, ha portato in attivo l'Asm. Altro che rifiuti. "Pochi giorni fa, ho indetto un nuovo bando per raccogliere le manifestazioni d'interesse di professionisti che vogliano fare l'amministratore unico. E questo perché c'è una stupida legge che impedisce a chi è in pensione di poter ricoprire il ruolo: non ho molta scelta, sono pochi i nominabili anche perché preferisco scegliere persone a me affini politicamente. La differenza tra centrodestra e centrosinistra è ancora sostanziale, almeno per me".
Ecco le facilitazioni per le attività che vogliano tornare in centro
Cialente spiega, infine, le facilitazioni che si sono discusse ieri, nel corso di un incontro a Palazzo Fibbioni, per il rientro delle attività produttive, commerciali, artigianali, nel centro storico della città e delle frazioni. "Abbiamo individuato due categorie, le attività che rientrano in centro e quelle che hanno deciso ora di investire: le prime potranno beneficiare dell'80% dell'investimento in conto capitale, attraverso il de minimis, e potranno gestirlo anche con il credito d'imposta; gli altri, invece, godranno del 70%. Con una indicazione chiara: i pub e i bar saranno in fondo alle graduatorie, ce ne sono fin troppi. Istruiremo un bando europeo, retroattivo di due anni: per chi è già rientrato, sono previste facilitazioni per la ristrutturazione dei locali. Inoltre, stiamo lavorando ad un meccanismo che permetterà di calmierare i prezzi degli immobili: chi affitta con un canone a crescere, per i prossimi tre anni, potrà scalcolarsi le spese. Chi deciderà di non affittare invece, o affitterà a prezzo pieno, pagherà il massimo di Tasi e Tari".