Domenica, 29 Gennaio 2017 19:06

Moretti: "Sembra essere in esaurimento la piccola sequenza sismica che ha interessato la faglia di Monte Pettino"

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"Sembra essere in esaurimento la piccola sequenza sismica che, negli ultimi due giorni, ha interessato il sottosuolo aquilano in corrispondenza di quella che oramai viene chiamata, non troppo propriamente, la faglia di Monte Pettino”

A dirlo è il geologo ed esperto sismologo Antonio Moretti; le scosse di lieve entità che, tra giovedì e venerdì, hanno gettato la città nel panico - ha spiegato a NewsTown - "sono eventi normalissimi che, in altre situazioni, non avrebbero allarmato nessuno; tuttavia, come spiegato nei giorni scorsi, avrebbero potuto preludere ad una scossa di maggiore entità anche se ben al di sotto di quella fatidica “magnitudo 5” che, nel contesto geologico appenninico, segna la soglia del danno. Purtroppo, nella difficile situazione psicologica in cui versa la città, anche una scossa minore avrebbe comunque generato allarme e panico, in particolare nei luoghi affollati".

Per questo, Moretti è convinto che il sindaco Cialente abbia avuto buoni motivi per sospendere le attività didattiche fino a martedì; "in linea di massima, gli allarmi sismici si danno per tre giorni: statisticamente infatti, un evento importante arriva entro 3 giorni dalla scossa che può essere interpretata, a torto od a ragione, come premonitrice. In altre parole, più passa il tempo e più diminuisce la pericolosità che la struttura sismogenetica si attivi".

E d'altra parte, "stiamo parlando di una struttura 'minore', non in grado di sprigionare, dunque, una scossa di forte energia; in questi mesi, si sono messe in movimento strutture ben più rilevanti, fasce sismogenetiche lunghe anche 20 km e profonde 10, che interessano centinaia di km3 di volume crostale".

Cosa aveva preoccupato, dunque? "Le forme di onda delle varie scosse che si erano susseguite nell'area di Coppito erano praticamente identiche, a dire che la sorgente era esattamente la stessa; verosimilmente, si è trattato di una asperità, cioè un punto di maggiore resistenza su di una superficie più ampia sottoposta a sforzo, come se un chiodo tenesse ferma una tavola più grande".

Elementi caratteristici dei foreshock che, come detto, avrebbero potuto preludere ad una scossa maggiore, oppure all'esaurirsi dei fenomeni nell'arco di qualche giorno, come si presume stia accadendo. "Domani, in base allo sviluppo della sequenza, potremo avere maggiori elementi per valutare l’evolversi della situazione ed agire di conseguenza", ha sottolineato Moretti. "Questo, naturalmente, non toglie nulla all’opportunità di verificare una volta per tutte, secondo parametri standard, la risposta sismica degli edifici scolastici".

"Detto da muratore e non da ingegnere modellista - ha infine ribadito il geologo - a mio parere, la struttura del 6 aprile ha spinto su Amatrice che, a sua volta, ha spinto su Visso e Norcia; poi, l'onda di stress si è invertita e Norcia ha spinto su Montereale che, ora, sta spingendo sull'aquilano che, per fortuna. ha ben poco da dare a livello di energia elastica".

Ultima modifica il Lunedì, 30 Gennaio 2017 22:28

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