Martedì, 05 Maggio 2015 17:50

Usra, ecco la nuova organizzazione: intervista a Raniero Fabrizi

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Alla metà di aprile, è stato azzerato il livello dei coordinatori dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila e il nuovo titolare, Raniero Fabrizi, ha revocato l’incarico a tutti i coordinatori selezionati, all'epoca, con un bando pubblico istruito da Paolo Aielli.

"Una scelta immotivata", hanno denunciato i coordinatori. "Fermo restando il fatto che va certamente riconosciuto a ogni direttore il diritto di riorganizzarsi il proprio ufficio, anche sostituendo il personale (soprattutto se di livello dirigenziale), l’apparente volontà di configurare l’USRA come mero ufficio tecnico alle dipendenze del comune desta alcune preoccupazioni", hanno inteso segnalare Paolo Angeletti, Alberto Cherubini, Roberto De Marco, Georg Josef Frisch e Vincenzo Petrini con una lettera inviata al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, alla sottosegretaria Paola De Micheli, al direttore della struttura tecnica di missione Giampiero Marchesi, a Luciano D'Alfonso, Massimo Cialente e Raniero Fabrizi.

Per questo, come ultimo atto del loro lavoro, i coordinatori hanno redatto una relazione sulla qualità e sulle garanzie della ricostruzione, richiamando l'attenzione dell'amministrazione Centrale sullo scenario di una ricostruzione che nelle intenzioni - hanno spiegato - "si vorrebbe più spedita e che nella realtà invece rischia non solo di non esserlo, ma anche di incorrere in una pericolosa dequalificazione del processo nel suo insieme".

Quella di L’Aquila doveva essere una ricostruzione eccezionale "anche solo perché riguarda un'intera città e per questo, opportunamente, all’Ufficio a cui veniva attribuita tanta responsabilità erano stati affidati anche compiti diversi di quelli della mera ricostruzione del patrimonio edilizio. Compiti che avrebbero potuto restituire un quadro d’insieme in grado di documentare come la necessaria urgenza di soddisfare le esigenze della popolazione poteva realizzarsi senza alcun compromesso con la qualità dell’intervento. Insomma, doveva essere, anche se scontando i limiti irrisolvibili di un avvio molto difficile, una ricostruzione da porre a riferimento, dalla quale attingere nuove esperienze utili a un paese dai terremoti ricorrenti. Oggi, si rischia invece di percorrere la strada di una ricostruzione inerziale che si esaurisce solo nel trovare la strada più spedita per corrispondere ai proprietari un contributo, che in realtà tale non è, poiché va anche oltre un totale indennizzo, e che rischia comunque di non garantire la qualità che proprio una città come L’Aquila meritava".

Affermazioni su cui riflettere, evidentemente. E che hanno avuto il pregio di sollevare questioni fondamentali per la ricostruzione della città. Ne abbiamo parlato con il titolare dell'Ufficio speciale, l'ingegner Raniero Fabrizi che, ai microfoni di NewsTown, ha inteso ridimensionare la vicenda.

"Ho iniziato e concluso un procedimento di riorganizzazione dell'ufficio", ha spiegato. "Le figure di coordinamento sono state affidate a funzionari tecnici dell'Usra che hanno acquisito, nel tempo, una loro esperienza. Dunque, lo scioglimento dei contratti è stato quasi un atto obbligato, anche per una valutazione economica".

In altre parole, non c'era più necessità dei coordinatori.

"Esatto".

Gli ex coordinatori, però, hanno paventato il rischio che la ricostruzione incorra in una pericolosa dequalificazione del processo, se dovesse esaurirsi solo nel trovare la strada più spedita per corrispondere ai proprietari un contributo.

"Non voglio entrare in polemica. I coordinatori sono stati presenti in ufficio fino al 10 aprile: mi sembra difficile che in questi venti giorni ci sia stato un tale decadimento. E non ci saranno rischi per il futuro: a mio parere, l'affermazione è assolutamente priva di qualunque riscontro. I funzionari che lavorano in ufficio sono preparati, attenti e analizzano le pratiche con attenzione. L'hanno fatto fino ad ora, e continueranno a farlo. Il fatto che non ci siano più le figure dei coordinatori non incide sulle modalità con cui vengono trattate le istruttorie. Se poi viene lamentata una maggiore collaborazione dell'ufficio con il Comune dell'Aquila, mi sembra davvero una osservazione priva di senso: avendo sempre lavorato con la Pubblica amministrazione, il principio che ho imparato a praticare è della massima collaborazione con le amministrazioni, ferme restando le competenze di ciascuno. Non significa un appiattimento: ognuno svolge il proprio compito ma nella massima collaborazione".

Idee chiare, insomma.

"Mi lasci aggiungere che, nella nuova organizzazione, è prevista l'istruzione di un Comitato tecnico giuridico, a costo zero, composto da personalità istituzionali che potranno garantire sul lavoro dell'ufficio".

Quando si potranno vedere i primi effetti della riorganizzazione dell'ufficio nel senso di una maggiore concretezza?

"Già al Salone della ricostruzione, saremo in grado di presentare qualche numero interessante. Intanto, le posso dire che ci stiamo concentrando sulle pratiche delle frazioni, oltre che su quelle del centro storico. Stanno uscendo le ultime istruttorie parte seconda dell'asse centrale, praticamente terminate per quel che ci riguarda, e stiamo trattando le schede parametriche dei comparti prioritari delle tredici frazioni, per avviarli a progetto".

Il sindaco Cialente non ha mancato di lamentare, in queste settimane, le difficoltà dovute al poco personale a disposizione della ricostruzione. Condivide?

"Dipende dal programma che ci poniamo: se vogliamo che sia compatibile con le risorse economiche che il Governo sta mettendo a disposizione, serve sicuramente maggior personale".

Intende garantire anche maggior trasparenza? Ad oggi, è difficile per i cittadini avere dati verificati e coerenti.

"Di nuovo, invito a partecipare al Salone della ricostruzione. Alcuni funzionari dell'ufficio saranno a disposizione per rendere di facile fruizione il sistema web-gis, istruito proprio per garantire la massima trasparenza dei processi di ricostruzione, aggregato per aggregato. Forse, manca un sistema che sia più immediato, per un uso maggiormente consapevole".

E più completo, senza dubbio. Per dire, non ci sono dati attendibili sullo stato della ricostruzione pubblica.

"E' un altro aspetto. Svolgiamo una attività di monitoraggio per conto della Presidenza del Consiglio che si sta avviando e implementando in queste settimane, per il tramite della Struttura tecnica di missione. Penso che a breve avremo un quadro completo. Intanto, ci stiamo concentrando sulla ricostruzione privata: man mano che arriveranno i dati da Roma, implementeremo il sistema per la ricostruzione pubblica. Non abbiamo trovato i mezzi adeguati per farlo".

Nei mesi scorsi, ci sono state polemiche anche pesanti tra l'amministrazione comunale e l'Ufficio speciale. Senza entrare nel merito, quali criticità ha riscontrato al suo arrivo e su quali difficoltà si sta maggiormente concentrando?

"Assolutamente non riverso le difficoltà sulla precedente gestione. Di certo, abbiamo trovato un gran numero di pratiche da evadere. E difficoltà sono venute anche dalla complessità della normativa che regolamenta i processi, tra vecchia e nuova procedura. Anche questo comporta dei problemi per l'ufficio".

Ultima modifica il Giovedì, 07 Maggio 2015 09:42

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