"Altro che deliri di onnipotenza. Quello che si è visto oggi in aula è stato un delirio di maleducazione da parte dei Cinque Stelle".
Il consiglieri regionali del Pd Sandro Mariani, Camillo D'Alessandro, Luciano Monticelli, Silvio Paolucci, Alberto Balducci e Pierpaolo Pietrucci hanno commentato così, in una conferenza stampa, la contestazione messa in atto dagli esponenti del Movimento 5 Stelle, che in mattinata avevano occupato i banchi della giunta in segno di protesta contro la maggioranza, accusata di aver presentato un bilancio poco trasparente e privo dei capitoli di spesa.
"Non era mai accaduto" ha affermato Camillo D'Alessandro "in tutta la storia del consiglio regionale, che cinque persone impedissero a una maggioranza democraticamente eletta di iniziare la seduta".
Secondo D'Alessandro, quello dei Cinque Stelle è stato "un tentativo violento di strumentalizzare le istituzioni a propio uso e consumo. Hanno cercato deliberatamente lo scontro per poi mettere su internet le proprie immagini sacrificali di vittime della democrazia".
"Se oggi è accaduto questo" ha rintuzzato D'Alessandro "domani a cos'altro assisteremo? La scusa della scomparsa dei capitoli di bilancio è una menzogna: la Regione si è dovuta adeguare a una nuova legge nazionale che ha imposto nuove regole per la stesura dei bilanci".
Concetto, quest'ultimo, ribadito anche dall'assessore Silvio Paolucci: "La documentazione allegata al bilancio è esattamente quella presentata da tutte le Regioni italiane, così come prevede il decreto legislativo 118 del 2011. Tanto è vero che in caso contrario ci sarebbe stato il parere negativo di tutti gli uffici legislativi, che ci avrebbero chiesto delle integrazioni. cosa che non è avvenuta. Il nuovo ordinamento contabile prevede uno schema di armonizzazione contabile totalmente diverso dal passato. E' una riforma voluta per armonizzare, per motivi di trasparenza, i bilanci delle regioni a quelli degli enti locali. Se prima c'erano i capitoli di spesa, oggi ci sono le missioni e i programmi. Ma c'è sempre l'elenco delle leggi rifinanziate. La legge finanziaria regionale non può che recepire esclusivamente il rifinanziamento o meno delle leggi esistenti."
In merito ai contenuti del bilancio, rispondendo alle accuse critiche mosse non solo dai Cinque Stelle ma anche dal centrodestra, Paolucci ha precisato: "Non c'è stato, in questi 18 mesi, nessun provvedimento di questo governo regionale che abbia aumentato le tasse o l'indebitamento. Questo governo si è caricato di alcune precise responsabilità. Anzitutto, quella di rispondere alle richieste della Corte dei Conti sulla riduzione del disavanzo. Gli accantonamenti di 77,5 milioni di euro sono un dato di fatto. Non si può dire, come è avvenuto nei sei anni precedenti, che si sono ridotte le tasse perché erano scaduti dei mutui quando poi non è stato ammortizzato un solo centesimo dei 712 milioni che ammortizziamo noi tra dieci e trent'anni".
"Nonostante gli accantonamenti e il non aumento delle tasse" ha proseguito Paolucci "abbiamo sostenuto e alimentato due grandi spese: i trasporti, per cui abbiamo stanziato 43 milioni, e il sociale, i cui fondi continuano a essere garantiti".
"Erano 11 anni" ha concluso l'assessore "che non si facevano gli accertamenti dei residui. Perché è di 700 milioni l'ammortamento che noi andiamo a scrivere in bilancio? Perché 170, contrariamente a quanto viene dichiarato dal centrodestra, sono un'anticipazione di liquidità da iscrivere a trent'anni, come previsto dal decreto Salva Regioni. I 100 milioni di mutuo che abbiamo portato avanti per abbattere la quota da ammortizzare da 6 a 12 anni sono il frutto di un lavoro identico allo spirito del legislatore nazionale che, con il Sava Regioni, ha portato a trent'anni il dl 35. Noi abbiamo portato a trent'anni il mutuo da 100 milioni. Poi ci sono i 429 milioni di euro ammortizzati a 7 anni dietro il quale, però, c'è un accertamento dei residui, cosa che non si è fatta dal 2004 al 2014".