Venerdì, 08 Gennaio 2016 04:23

Sanità, ecco il piano di riorganizzazione degli ospedali abruzzesi

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Quattro Dea (dipartimenti di emergenza e accettazione) di primo livello, con funzioni di hub, nei quattro capoluoghi di provincia; tre Dea di primo livello con funzioni di spoke (centri ospedalieri periferici “a media intensità di intervento”) ad Avezzano, Lanciano e Vasto; quattro ospedali di base sedi di pronto soccorso (Sulmona, Atri, S. Omero e Giulianova); due presidi ospedalieri per zone disagiate (Castel di Sangro e Penne).

Ne avevamo già scritto su NewsTown, nel settembre scorso: sono queste le principali novità contenute nel piano di riorganizzazione della rete ospedaliera che la giunta regionale presenterà, nelle prossime settimane, al ministero della Salute.

Una riforma che si adegua alle nuove leggi nazionali – in particolare al decreto 70 del 2015 che ha imposto alle Regioni nuovi, più severi standard per l'organizzazione delle reti ospedaliere - e  ridisegna in modo significativo la mappa dell'assistenza sanitaria abruzzese.

I contenuti del dossier, ancora top secret, sono stati anticipati ieri, in esclusiva, da Lilli Mandara sul suo blog Maperò.

Stando a queste prime indiscrezioni, in Abruzzo non ci sarà, almeno per il momento, nessun presidio ospedaliero di secondo livello (si definiscono di secondo livello gli ospedali che hanno un bacino di utenza tra 600 mila e 1 milione 200 mila abitanti e offrono le cure migliori in quanto dotati di funzioni e reparti a più alta qualificazione e specializzazione).

Gli ospedali di primo livello (quelli con bacino di utenza tra i 150 e i 300 mila abitanti) saranno, come detto, sette: quattro (L'Aquila, Chieti, Teramo e Pescara) con funzioni di hub; altri tre (Avezzano, Vasto e Lanciano) con funzioni di spoke.

Considerando che il nuovo piano individua tre macro rami - una rete dell'ictus cerebrale, una dell'emergenza cardiologica e una del trauma grave - nei quattro ospedali con funzioni da hub ci saranno cardiologia più Utic e Emodinamica, mentre ad Avezzano, Sulmona, Lanciano, Vasto e Giulianova avranno le sole Utic.

Per quanto riguarda gli ictus cerebrali, invece, ci saranno gli stroke di primo livello (Avezzano, Sulmona, Chieti, Lanciano, Vasto, Teramo) e quelli di secondo livello (L’Aquila e Pescara ).

I centri specialistici per i traumi, infine, saranno collocati, oltre che nei Dea di primo livello sede di hub (L’Aquila, Teramo, Pescara, Chieti) e nei Dea di primo livello sede di spoke (Avezzano, Lanciano, Vasto) anche nei presidi di pronto soccorso per i traumi (Sulmona, Giulianova, Atri, S.Omero).

Per ciò che concerne le discipline specialistiche, afferma sempre Maperò, “la Ginecologia con l’Ostetricia e anche la Pediatria saranno negli ospedali dove vengono conservati i punti nascita; la Nefrologia abilitata al trapianto di rene sarà probabilmente collocata all’Aquila, che sarà sede anche di Emodialisi. Medicina nucleare, reumatologia, microbiologia e Virologia resteranno nei presidi ospedalieri in cui già esistono. La Psichiatria sarà attivata nei presidi di Chieti e Avezzano e l’Otorinolaringoiatria a Lanciano”.

Oltre a quelli già citati, altri poli ospedalieri saranno localizzati a Ortona (che sarà qualificato come polo ospedaliero di Chieti “dedicato però all’attività ospedaliera “in elezione-programmata” di senologia e ginecologia oncologica, procreazione assistita, protesi ortopedica”), Atessa e Popoli.

Mentre a Pescina, Casoli, Atessa, Guardiagrele, Tagliacozzo, Gissi sono previsti sei ospedali di comunità dotati di punti di primo intervento, hospice e Rsa.

 

Ultima modifica il Sabato, 09 Gennaio 2016 03:56

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