"Ho detto chiaramente che non avrei accettato di essere legato ad alcuna formazione partitica e, di conseguenza, non vedo perché dovrei partecipare alle primarie di coalizione di partiti cui non appartengo e cui non voglio iscrivermi".
Le interviste che Nicola Trifuoggi rilascia alla giornalista Matilde Albani regalano sempre interessanti spunti di riflessione.
E' successo anche stavolta. Di ritorno da una crociera a Cuba, il vicesindaco del Comune dell'Aquila ha risposto, con qualche settimana di ritardo in realtà, all'invito che il sindaco Massimo Cialente aveva deciso di rivolgergli. "Se Trifuoggi è davvero intenzionato a candidarsi alla carica di sindaco - le parole di Cialente - partecipi alle primarie del centrosinistra".
L'ex magistrato, però, non ha alcuna intenzione di confrontarsi con le primarie. E lo ha ribadito a Matilde Albani. "La mia è stata una sorta di provocazione - ha tenuto a precisare - una manifestazione di disponibilità eventuale alla candidatura, anche se manca ancora più di un anno alle elezioni, un tempo lunghissimo per me che sono digiuno di politica".
Trifuoggi, tuttavia, non sembra affatto digiuno dalla politica, anzi: la sua 'discesa in campo', altro che provocazione, ha messo in subbuglio il mondo politico aquilano. E preoccupato, assai, il Partito Democratico: ecco spiegato l'invito del sindaco Cialente a partecipare alle primarie, respinto però dall'ex magistrato, conscio che non avrebbe alcuna possibilità di vincerle. "Non devo contrattare con nessuno", ha sottolineato Trifuoggi. "La mia posizione non è contrattabile, è chiarissima. Purtroppo, sono stato mal riferito: qualora dovessi decidere di candidarmi, lo farei con una lista civica fatta di persone perbene. Non ho mai parlato di una lista d'ispirazione centrista: le persone perbene, infatti, non sono né di sinistra, né di destra, né di centro. Sono persone perbene, appunto, qualsiasi sia la loro ideologia".
Una lista di persone perbene, senza orientamenti politici, che potrebbe raccogliere il sostegno dei centristi, di una parte almeno dell'elettorato deluso di centrosinistra e pure di esponenti di quel centrodestra che, ad oggi, pare davvero lontano dall'individuare una candidatura credibile. Non è un caso che sia stato Giorgio De Matteis ad avvicinare il vicesindaco Trifuoggi, e non è un mistero che alcuni esponenti di centrodestra si siano già riuniti per discutere di un eventuale sostegno all'ex magistrato. Che potrebbe ripercorrere, così, proprio l'esperienza di De Matteis candidato, alle passate elezioni, con una lista civica, slegata dai partiti, seppure di chiara ispirazione di centrodestra.
Trifuoggi, al contrario, rifiuta qualsiasi 'etichetta' politica, e questo, evidentemente, potrebbe avvantaggiarlo. Ed in effetti, l'ex magistrato sta costruendo una candidatura di rottura, di levatura 'tecnica' più che politica: si presenta come l'uomo della legalità, un saggio 'prestato' alle bassezze della politica locale.
“Ho ricevuto un attacco un poco astioso dal Pd – sottolinea ai microfoni di Matilde Albani - comprensibile, se vogliamo. C'è chi ha detto che la città non ha bisogno di saggi né di salvatori della patria [chiaro il riferimento all'intervista rilasciata a NewsTown dal segretario cittadino Stefano Albano, ndr]: una affermazione pericolosa, perché di saggi ci sarebbe sempre tanto bisogno. E perché chi parla dimentica – o forse ignora – che venni chiamato proprio come salvatore della patria: se non avessi accettato la carica di vicesindaco sarebbe caduta la giunta Cialente, sarebbe arrivato un commissario e la ricostruzione si sarebbe bloccata”.
Più chiaro di così. Dunque, l'affondo: “Non intendo iscrivermi a partiti politici anche perché, per la mia esperienza quotidiana, sto vedendo quanto sia difficile, anche per un sindaco forte, trattare con le varie segreterie, con i capricci, le richieste di assessorati e incarichi. Non vorrei scendere al livello delle contrattazioni spicciole per dare una giornata o un mese di ossigeno ad una giunta eventualmente asfittica”.
Chissà che Trifuoggi non si riferisca proprio alla giunta Cialente, che dice di aver salvato, e ai rimpasti degli ultimi mesi. D'altra parte, a quanto è dato sapere, non dovrebbe avere altre esperienze politiche quotidiane se non a Palazzo Fibbioni.