Venerdì, 09 Agosto 2013 10:06

Salute mentale: l'omicidio di Popoli e la nuova struttura di cura-reclusione voluta dalla Regione

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Non conosco i particolari della vicenda criminosa che vede protagonista un uomo di Popoli che ha ucciso il padre, non conosco la diagnosi sulla stessa persona, né tanto meno il progetto terapeutico per cui il parricida sarebbe in carico al Dipartimento di Salute Mentale di Pescara, attraverso il Centro di Salute Mentale di Tocco Casauria.

Ciò che mi colpisce è la disinvoltura con la quale su certa stampa, in questi giorni, si parli di gesto di follia associando il crimine al fatto che l'omicida sia in cura presso un centro di salute mentale, secondo un binomio malattia mentale-reato tanto frequente quanto non dimostrato né dimostrabile. Riguardo poi all'affidamento al padre, in quanto incapace di intendere e volere, sembra alquanto strano oltre che non percorribile giuridicamente né "clinicamente".

L'affidamento di persona incapace di intendere e volere, e quindi giudicata pericolosa socialmente, viene deciso dal Magistrato a seguito di certificazione psichiatrica e, conseguentemente, di misura di sicurezza disposta dal Giudice per persona rea e non punibile in base al "Codice Rocco" per infermità mentale. Questa persona ha commesso un grave crimine e per questo deve essere giudicata e deve scontare una condanna.

C'è poca educazione, in realtà, sull'argomento. Non stupisce, dunque, quanto riportato dal quotidiano Il Centro mercoledi 7 agosto: la notizia dell'accordo fra la Regione Abruzzo e la Regione Molise per la costruzione di una struttura di cura-reclusione da utilizzare per i prossimi dimessi dall'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa. Le dimissioni, per legge, dovranno completarsi il 31 marzo 2014, con la chiusura definitiva degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, "vergogna nazionale per un paese appena civile" (parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano).

I cittadini abruzzesi attualmente ristretti nell'OPG di Aversa sono nove, i cittadini molisani sono tre, non tutti hanno la "pericolosità sociale" e la Regione Abruzzo, con delibera neanche passata in Consiglio, decide comunque di impegnare 4 milioni e 400mila euro per ristrutturare, a Ripa Teatina, un Eco-mostro di migliaia di metri quadri, parzialmente pericolante e collocato in una collina isolata, piuttosto che utilizzare i fondi per le strutture dei Dipartimenti di salute Mentale, per quei Centri di Salute Mentale che versano in condizioni di degrado nelle mura e negli arredi, con personale sanitario numericamente insufficiente, che tengono aperto a stento l'ambulatorio per massimo 6 ore al giorno con chiusura il sabato e la domenica, con attività minimali sul territorio.

Il Centro di Salute Mentale di Tocco Casauria lavora nelle condizioni descritte e con gli orari di apertura neanche sulle dodici ore, quando invece la Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio Sanitario Nazionale raccomanda Centri di Salute Mentale h24, aperti quindi nelle 24 ore di tutti i giorni dell'anno, per un servizio di salute mentale che curi le persone con progetti personalizzati e che non abbandoni i pazienti nei giorni festivi, che non fornisca solo risposte ambulatoriali su appuntamento e talvolta solo farmacologiche.

Il Presidente della Regione e l'Assessore alla Sanità propongono e propagandano un Mini-Manicomio dove rinchiudere le persone e dove aumentare l'offerta di posti per determinare l'aumento della domanda. In tal senso, come Comitato StopOpg e come Forum Salute Mentale, abbiamo presentato documenti e richieste alla Regione, ricevendo risposte volutamente confuse mentre si decide di costruire in Abruzzo un nuovo Manicomio.

Alessandro Sirolli - Referente "StopOpg" per l'Abruzzo

Ultima modifica il Venerdì, 09 Agosto 2013 12:06

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