"L'Aquila ha la possibilità di ricominciare, e di raccontarsi come una città che tra dieci anni sarà punto di riferimento nel mondo. Può diventarlo, se è capace di avere uno sguardo che si apre: ricostruzione oggi, con tecnologie innovative e attenzione all'ambiente, e un modello di gestione domani, capace di guardare alla cultura come qualcosa che non attiene ai musei e alla memoria, non soltanto almeno, ma come la chiave di sviluppo economico dei prossimi cinquant'anni. Sono convinto che l'elemento identitario e culturale sarà uno straordinario asset, in futuro: per questo, credo che l'Italia, e L'Aquila che è città d'arte e cultura, avranno uno straordinario futuro".
Parole di Matteo Renzi.
Il presidente del Consiglio è tornato all'Aquila [leggi la cronaca della giornata], è la terza volta in pochi mesi, per apporre la sua firma sul Masterplan per l'Abruzzo che abbiamo raccontato nelle settimane passate [leggi l'approfondimento]. Il documento di programmazione prevede la realizzazione di 77 interventi, sul territorio regionale, con l'impegno di 1.5 miliardi di euro. A raccontarli, il governatore Luciano D'Alfonso che non ha mancato di ringraziare Renzi "per quanto sta realizzando" e di elogiarne la capacità di riforma, in particolare della pubblica amministrazione: "apprezzo molto il decreto Madia", ha riconosciuto.
L'intervista a Luciano D'Alfonso
Masterplan, gli interventi previsti per la provincia dell'Aquila
Matteo Renzi: "Colgo e scopro una passione per il progetto concreto"
"E' abbastanza difficile, per me, nascondere il sentimento di grande partecipazione che mi prende quando Luciano D'Alfonso elenca gli interventi previsti nel Masterplan", ha sottolineato il Presidente del Consiglio. "Colgo e ci scopro una passione per il progetto concreto che è, a mio avviso, entusiasmante. Non ho la conoscenza precisa e puntuale del vostro straordinario territorio ma riconosco, nella passione e nella cura del singolo progetto, un coinvolgimento che è lo stesso che mi ha portato a fare il sindaco e l'amministratore".
Il Masterplan è strumento capace di tenere insieme l'infinitamente piccolo con l'infinitamente grande, ha ribadito Renzi. "Ogni sindaco ne ha prova, ogni giorno: la città non è un semplice agglomerato di priorità amministrative, ha una dimensione spirituale, in senso laico, e così la Regione".
Ed eccolo, l'infinitamente grande di Renzi che si rispecchia, poi, nell'infinitamente piccolo dei 77 interventi previsti nel documento di programmazione, "operazioni attese da decenni".
"Stiamo vivendo un tempo particolarissimo: se 8 mesi fa, la prima volta che sono venuto qui a L'Aquila, mi avessero chiesto di scommettere un euro sull'investitura di Donald Trump a candidato repubblicano in vista delle elezioni americane, non l'avrei fatto. E' accaduto un fatto incredibile, negli Stati Uniti: e anche in Europa sta avvenendo qualcosa di profondamente diverso rispetto alle aspettative di qualche mese fa. Se mi avessero detto - ad esempio - che, in Austria, i candidati del partito popolare e del partito socialista sarebbero rimasti fuori dal ballottaggio alle elezioni, non ci avrei creduto. E invece, la dimensione politica è caratterizzata, oggi, dalla paura: viviamo di paure, non di coraggio, e diventa naturale, così, che a simboleggiarci sia un muro e non una piazza".
E' su questo - ribadisce Renzi - che si sta concentrando l'azione dell'esecutivo: "Stiamo cercando di fare una rivoluzione più grande di una riforma costituzionale o di una riforma della pubblica amministrazione. La grande riforma che abbiamo in mente è la riforma del sentimento personale della classe dirigente e dei cittadini, che possano riscoprirsi comunità e non soltanto agglomerato indistinto di persone". L'infinitamente piccolo, appunto. "Le parole di Luciano D'Alfonso, il Masterplan - per come è stato presentato - mi consentono di collegare la puntualità dei singoli interventi previsti con la visione d'insieme che ci contraddistingue, una visione di coraggio e non di paura, di comunità e non ghettizzante. Questa visione necessita, però, di una concretezza e di una puntualità degli impegni che ciascuno di noi assume: se facciamo soltanto grandi discorsi filosofici, senza rendere concreti gli impegni che ci prefissiamo, non saremo in grado di cambiare verso. Non serviranno a niente, i grandi discorsi, se continueremo ad avere un sistema politico e amministrativo incapace di dare risposte. La migliore alleata della paura, infatti, è la disaffezione verso la classe dirigente".
Dobbiamo essere vincenti, l'appello di Renzi, e per farlo "dobbiamo essere capaci di darci obiettivi, concreti e puntuali, di darci dei tempi per realizzarli e, soprattutto, di rispettarli. La cultura che dobbiamo riscoprire è quella dei territori, l'orgoglio di ritrovare le nostre radici, le nostre bellezze, di rendere le nostre piazze aperte e capaci di vita: questo significa comunità, questo ci differenzia da chi vive di paure".
Per questo, è importante lo strumento del Masterplan che ha fissato obiettivi precisi e puntuali che dovranno essere realizzati nei tempi stabiliti. "Settantasette interventi concreti che disegnano una idea di Regione e di comunità", ha concluso Renzi. "L'impegno di tutti, adesso, è vigilare affinché vengano davvero realizzate. Voi abrussesi siete un popolo orgoglioso e tenace, spero che misurerete i risultati e li pretenderete, con la vostra tenacia e il vostro coraggio. Il punto vero è che c'è un cambio di passo: prima, i soldi venivano spesi in modo abbastanza disorganizzato e non organico. Adesso, il principio è mettersi insieme, discutere, controllarci reciprocamente, e credo sia davvero un fatto positivo e rivoluzionario".