Giovedì, 26 Maggio 2016 21:56

Maggioranza, crisi risolta: Cialente non ritira deleghe ad assessori di 'sinistra'

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La crisi di maggioranza aperta dai capigruppo di 'Sinistra Italiana' e 'Rifondazione comunista', Giustino Masciocco ed Enrico Perilli, che, lunedì scorso, hanno deciso di astenersi al momento del voto sul bilancio di previsione del Comune dell'Aquila, può dirsi già superata.

Non ancora risolta, certo, non è scoppiata la 'pace' a dirla in parole povere: si può parlare, tuttavia, di una sorta di 'tregua', almeno fino ad ottobre, quando il voto sul referendum costituzionale molto dirà degli equilibri politici a livello nazionale e, dunque, locale.

Al termine del vertice di maggioranza convocato dal Partito Democratico, il sindaco Massimo Cialente ha deciso di non ritirare le deleghe agli assessori espressione dei partiti di 'sinistra', Betty Leone e Fabio Pelini. Ha pesato, senza dubbio, la riunione del Pd tenutasi mercoledì sera: i democrat, infatti, hanno chiesto con forza al primo cittadino di non consumare la rottura, seppure Cialente fosse furioso, l'indomani del Consiglio comunale.

D'altra parte, il segretario del Pd cittadino, Stefano Albano, aveva ribadito a NewsTown la volontà di rinnovare il patto di centrosinistra in vista delle elezioni della primavera 2017, e pure Giustino Masciocco, ai nostri microfoni, aveva chiarito che 'Sinistra Italiana' e 'Rifondazione comunista' non avrebbero chiesto altro che un maggior coinvolgimento nelle scelte che attengono al futuro della città. E proprio su questo, si 'misurerà' la tenuta della coalizione, nei prossimi mesi.

I partiti a sinistra del Pd, infatti, hanno strappato la promessa di un maggior protagonismo ai tavoli che contano. "Dimostrate con i fatti che tenete all'unità politica del centrosinistra", la sfida lanciata da 'Si' e 'Rifondazione'; sfida raccolta dal Pd che, così, ha garantito la tenuta della coalizione ulivista, prerogativa alla proposta di rinnovare un patto politico che dovrebbe portare, nei prossimi mesi, alla stesura di un programma di governo e, quindi, alla scelta del candidato sindaco che dovrà passare necessariamente dalle primarie.

A patto che l'esperienza aquilana - come detto - resti impermeabile agli scossoni che il referendum di ottobre potrebbe scatenare.

Tutti contenti, insomma. Anche il sindaco Massimo Cialente che, pur avendo dovuto ingoiare un rospo indigesto - l'astensione al bilancio non l'ha ancora mandata gù, in effetti - tiene salda la sua maggioranza, strappando l'impegno delle forze di sinistra ad attenersi al programma di mandato. Al prossimo voto 'in libertà', insomma, come accaduto, nei mesi scorsi, sul piano di sviluppo del Gran Sasso - per ricordare soltanto un caso tra gli altri - il primo cittadino si sentirebbe libero di rompere il patto di coalizione.

 

Ultima modifica il Giovedì, 26 Maggio 2016 22:12

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