A notte fonda, il Consiglio comunale ha dato il via libera al bilancio di previsione 2016, giusto in tempo per evitare lo scioglimento dell'assise. Tuttavia, il voto ha lasciato crepe profonde nella maggioranza di centrosinistra che ha approvato un bilancio 'tecnico', a zero, un documento di programmazione economico-finanziaria 'lacrime e sangue', insostenibile per la vita democratica della città, se è vero che destina 0 euro a sociale, sport, cultura, tagliando i pur minimi servizi che ogni Ente dovrebbe garantire ai cittadini. Con la promessa, però, sottoscritta dai sottosegretari Claudio De Vincenti e Paola De Micheli, che il Governo procederà - nelle prossime settimane - all'assegnazione di 16 milioni di euro, con "idoneo provvedimento".
Significa che l'esecutivo, con ogni probabilità nel decreto 'Enti locali' calendarizzato per metà giugno, inserirà una norma 'Salva L'Aquila' che garantirà i milioni necessari a dare respiro ad un bilancio asfittico: non 18 come da richiesta al ribasso del Comune dell'Aquila, rispetto all'anno passato almeno, quando l'esecutivo assicurò 24 milioni, ma nemmeno 12, come si temeva. A quel punto, la Giunta comunale si riunirà d'urgenza per votare un maxi emendamento che sarà, dunque, il vero e proprio bilancio di previsione dell'Ente, che verrà poi discusso in Prima Commissione e in Consiglio comunale per l'approvazione definitiva. Una procedura piuttosto inusuale, se è vero che l'assise civica ha approvato un bilancio 'finto', a volerla dire con parole piuttosto semplici, mostrando incrollabile fiducia nell'esecutivo che, ad oggi, non ha istruito alcun atto ufficiale, inviando solo una lettera di dieci righe e pure piuttosto vaga.
Il centrosinistra cittadino, ed è questa la nota politica, ne è uscito a pezzi. Infatti, il capogruppo di Sinistra Italiana, Giustino Masciocco, e il capogruppo di Rifondazione comunista, Enrico Perilli, pur decidendo di non votare avverso la maggioranza, si sono astenuti e hanno inviato, così, un messaggio chiarissimo. Soltanto 16 i voti favorevoli al documento di programmazione economico-finanziaria, compreso quello del sindaco Massimo Cialente: la maggioranza è appesa ad un filo sottile e, non si dovesse ricomporre la spaccatura con le forze di sinistra della coalizione, sarebbe davvero complicato, per la Giunta, andare avanti fino alla primavera 2017, scadenza naturale della legislatura.
Da stanotte, nulla sarà più come prima. Asternersi rispetto ad un voto così importante, come quello sul documento di programmazione economico-finanziaria, non può che significare una 'rottura' profonda, seppure non definitiva, con il Partito Democratico. Già nelle prossime ore, dunque, si terrà una riunione di maggioranza: arrivati a questo punto, è difficile immaginare una ricomposizione 'indolore' e non si può certo escludere che gli assessori Betty Leone e Fabio Leone siano costretti al passo indietro.
Si tratterebbe di un vero e proprio scossone, in seno alla Giunta guidata da Massimo Cialente, costretta ad un 'rimpasto' assai delicato, e con l'incognita Nicola Trifuoggi che, sino a ieri, sembrava pronto a lasciare a bilancio approvato per dedicarsi alla sua campagna elettorale: al contrario, il vicesindaco avrebbe cambiato idea. Almeno, così si vociferafa stanotte tra i banchi del Consiglio comunale.
Inizieremo a scriverne già nelle prossime ore. Intanto, la maggioranza ha superato uno dei momenti più difficili degli ultimi anni, approvando il bilancio di previsione ed evitando, così, la fine anticipata della legislatura.
Cialente: "Si rischia di far cadere la Giunta senza un motivo politico"
"Sono abituato a fare politica seriamente, non è un caso sia sempre stato libero: anche dopo il terremoto, sono stato un sindaco senza tessera. Credo che compito dell'amministrazione, a L'Aquila, sia pensare alla ricostruzione, alla città, che dovrà essere tra le prime cinquanta d'Europa altrimenti avremmo perso la sfida. Giusto stamane, ho avuto incontri con diversi imprenditori, per cercare di strappare altri posti di lavoro e, se tutto andrà bene, ne porteremo altri cinquanta. E invece, qui trovo una situazione allucinante: non c'è alcun problema politico in maggioranza. Eppure, si rischia di far cadere la Giunta".
Ai microfoni di NewsTown, Massimo Cialente è un fiume in piena. I consiglieri Masciocco e Perilli hanno appena annunciato l'intenzione di asternersi, al momento del voto sul bilancio di previsione, e il primo cittadino non le manda certo a dire. "Credo la nostra sia tra le Giunte più a sinistra d'Italia: abbiamo combattuto battaglie importanti, io ho combattuto battaglie importanti, sapendo che la maggioranza non avrebbe avuto il coraggio di farle perché, a L'Aquila, non si esce mai allo scoperto, e consapevole, tuttavia, che il centrosinistra mi avrebbe sostenuto. Penso alla sanità, ai falsi appalti da 13 milioni per 5 anni che ho denunciato e stoppato. Non abbiamo nulla da rimproverarci e non c'è alcun problema politico".
E dunque? "Il problema è tutto interno a Rifondazione comunista e a Sinistra Italiana, i cui esponenti locali sono in conflitto con la classe dirigente regionale. E' un problema tutt'interno a forze politiche che vivono una fase di grossa sofferenza. E così, si esce dalla maggioranza perché, a L'Aquila, viene Luciano D'Alfonso, si fa cadere una Giunta, perché probabilmente andremo a casa, con il rischio che, stavolta, si tratti davvero di un autogol".
"D'Alfonso viene a L'Aquila perché chiamato - incalza Cialente - è un grande segno d'attenzione; se Renzi viene a L'Aquila è perché c'è attenzione per la città e per la classe dirigente che, credo, sia di livello nazionale. Rischiamo di andare a casa per logiche che nulla hanno a che fare con i lavoratori da riassorbire, con la ricostruzione, perché alcune forze politiche hanno il problema che D'Alfonso venga in città. E' una rottura che non capisco: la politica, per me, è una cosa alta, ho sacrificato la mia vita alla politica e stasera ho deciso che starò qui, che ci sarò", l'affondo. Come a dire: Cialente ha intenzione di restare, seppure impossibilitato a candidarsi per un terzo mandato: che abbia tirato di nuovo fuori dal cassetto l'idea di una lista civica?
Clima teso in Consiglio comunale: violento alterco tra Cialente e De Matteis
Area 'rovente' in consiglio comunale, fin dal pomeriggio.
Un clima piuttosto teso, culminato intorno alle 20:30 - mentre era in corso il dibattito preliminare all'illustrazione del documento da parte dell'assessore Cocciante - con un violento alterco tra il sindaco Cialente e il consigliere d'opposizione Giorgio De Matteis (L'Aquila città aperta). Tra i due sono volate parole grosse e insulti, tanto che Cocciante ha dovuto letteralmente trascinare di forza Cialente fuori dall'aula; al che il presidente del consiglio Carlo Benedetti è stato costretto a interrompere momentaneamente la seduta.
Lo scontro si è acceso dopo che De Matteis, nel suo intervento, aveva fatto riferimento alla delibera di convenzionamento della moglie del primo cittadino con la Asl dell'Aquila. C'è da dire, tuttavia, che qualche minuto prima era stato Cialente a fare allusioni su presunti favoritismi ricevuti da una parente stretta di De Matteis nell'assunzione in una delle società partecipate dal Comune.
La seduta era iniziata nel pomeriggio con l'approvazione, con 18 sì e 11 no, del rendiconto di gestione (bilancio consuntivo) relativo al 2015. Su questo punto, come previsto, non si sono state sorprese, la maggioranza ha votato compatta. L'esercizio finanziario si è chiuso con un avanzo di amministrazione di circa 45 milioni di euro che verranno impiegati per coprire debiti fuori bilancio emergenti, eventuali debiti di società partecipate e per accantonamenti previsti dalla legge. Sono stati eliminati 140 milioni di euro di residui passivi, a seguito di un riaccertamento al 31 dicembre 2015, ed è stato istituito un fondo di svalutazione crediti di 26 milioni di euro.
La votazione è stata preceduta da quella degli atti propeduetici al rendiconto di gestione, vale a dire l'inventario dei beni mobili e immobili di proprietà comunale, i conti degli agenti contabili e il rendiconto di gestione dell'istituzione Centro servizi anziani, ente strumentale del Comune, il cui esercizio si è chiuso con un avanzo di amministrazione di circa 4 milioni di euro.