E' stato approvato alla Camera, su proposta del deputato del Partito Democratico Antonio Castricone, l'emendamento all'articolo 3 del Decreto enti locali, quello che eviterebbe il colossale aumento della Tassa sui rifiuti (Tari) per il Comune dell'Aquila.
Se verrà approvato anche la prossima settimana al Senato - dove sarà posta la fiducia da parte del governo Renzi - verranno dunque definitivamente soppresse, dopo la conversione in legge, le parole "afferenti agli esercizi precedenti al 2016". Come abbiamo più volte raccontato [leggi gli articoli], il Decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale contiene un errore clamoroso, per quanto riguarda la possibilità di impiego del contributo straordinario del governo al Comune dell'Aquila (16 milioni di euro).
Lo "sbaglio", che costa al momento all'ente comunale circa 3 milioni di euro, riguarda la copertura finanziaria del contratto di servizio del Comune con la municipalizzata Asm.
Alla Camera, poi, è stato approvato anche un altro importante emendamento dell'articolo 3 del Decreto enti locali, sempre su proposta di Castricone: è stato innalzato da 1,5 milioni a 2,5 milioni di euro il contributo straordinario per i comuni del cratere sismico abruzzese, motivato dalle minori entrate e maggiori uscite nel post-terremoto.
Sono stati infine approvati altri due emendamenti che concernono la ricostruzione dell'Aquila: uno prevede che il Comune si sostituisca al privato inadempiente, nell'ambito della ricostruzione privata ("Decorso inutilmente tale termine il comune si sostituisce al privato inadempiente e, previa occupazione temporanea degli immobili, affida, con i procedimenti in essere per la ricostruzione privata, la progettazione e l'esecuzione dei lavori, in danno del privato per quanto concerne i maggiori oneri"); l'altro, più tecnico e suggerito dall'assessore comunale alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, riguarda le abitazioni che non vengono ricostruite, in seguito ai cittadini che fanno richiesta di "abitazione equivalente", ossia del cosiddetto "patrimonio non ricostruibile".
Quello che non è passato alla Camera, e che quindi viene per il momento accantonato, è l'emendamento relativo al rimborso per chi aveva un'attività produttiva in centro prima del sisma del 2009. Ad oggi, è stato riconosciuto un rimborso di 80mila euro per chi sette anni fa ha subito danni alla propria attività produttiva, con una "discriminazione" tra abitazione principale e luogo di lavoro, che l'emendamento mirava ad equiparare. Il costo per lo Stato (circa 15 milioni) non ha convinto il Parlamento, che ha bocciato l'emendamento.
"Ci riproveremo prossimamente - promette a old.news-town.it la senatrice aquilana del Pd Stefania Pezzopane - martedì gli emendamenti approderanno in Commissione al Senato e tra mercoledì e giovedì dovremmo approvarlo".
C'è però il rischio dello slittamento della votazione di una settimana. Andando a finire ai primi di agosto, infatti, si supererebbe il termine, perentorio, del 31 luglio, data entro la quale il Comune deve perentoriamente approvare l'assestamento di bilancio, con l'eventuale aumento della Tari: "Non ci sono ammende né penali, io sono abbastanza tranquilla per questo, non credo che la Prefettura sciolga il Comune per uno sforamento di tre giorni", assicura Pezzopane.