Si è discusso di prevenzione del rischio sismico e ricostruzione, di sicurezza e futuro nel dibattito d'apertura della Festa dell'Unità, al Parco del Castello dell'Aquila. Attorno al tavolo, il sindaco Massimo Cialente, la senatrice Stefania Pezzopane, il presidente di Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso e il collega marchigiano Luca Ceriscioli, il segretario regionale democrat Marco Rapino.
"Sono un po' emozionato perché, da quando sono segretario cittadino, questo è l'evento più importante che abbiamo organizzato", ha sottolineato Stefano Albano in apertura dei lavori. "Non si tratta della canonica Festa dell'Unità: abbiamo deciso di occuparci, infatti, di prevenzione sismica e ricostruzione, e il Partito Democratico ha riconosciuto l'appuntamento come nazionale, su questi temi. D'altra parte, si tratta di argomenti cari a noi aquilani, fin dai tempi della raccolta firme per la legge d'iniziativa popolare".
In questo senso, il terremoto del 24 agosto scorso "ha segnato un prima ed un dopo", ha aggiunto Albano. "Finalmente, si sta strutturando un dibattito nazionale informato e la comunità aquilana può dare un contributo importante". Il Governo Renzi - ha rivendicato il segretario cittadino - è sulla buona strada, con il progetto 'Casa Italia', "ma si può fare di più: è necessaria una vera e propria battaglia culturale, che abbia gambe e respiro. Dire oggi che lo Stato dovrà accantonare risorse per una pianificazione pluriennale di messa in sicurezza del territorio non è affatto scontato, ma siamo certi che un lavoro di questo tipo, fatto per tempo, non possa rappresentare un risparmio anche economico, sul lungo periodo?". Albano non si riferisce solo alla ricostruzione pubblica, anzi: "Penso anche all'edilizia privata, a sgravi fiscali per chi decida di adeguare sismicamente l'abitazione".
Dunque, il contributo che la ricostruzione aquilana potrà offrire al più ampito dibattito nazionale: "Non esistono modelli di ricostruzione, ogni tragedia ha una sua peculiarità. Tuttavia, esistono buone pratiche: l'intuizione straordinaria di destinare il 4% dei fondi per la ricostruzione allo sviluppo economico, ad esempio, andrebbe inserita subito tra le misure di una legge quadro di cui il Paese ha estremamente bisogno, per non ricominciare ogni volta daccapo".
Oltre ad essere la festa nazionale Pd sui temi della prevenzione dal rischio sismico, l'appuntamento aquilano è anche la festa regionale del partito "e l'avevamo stabilito da tempo", ha ricordato il segretario regionale Marco Rapino. Che ha spiegato: "Volevamo mostrare che questa città ha un rappresentanza istituzionale consolidata e un giovane gruppo dirigente che ha voglia di fare politica e tiene alti i valori della nostra comunità".
A L'Aquila, c'è qualità e capacità di entrare nel merito delle questioni, ha detto Rapino. "E' accaduto qualcosa di straordinario, in città: la riscoperta del partito come luogo di confronto e discussione. In questo senso, il 'Progetto L'Aquila' affronta le grandi questioni, regionali e nazionali, che passano di qui appesantite per restituirle ad un più ampio dibattito. La ricostruzione è un miracolo del Pd abruzzese, dobbiamo rivendicarlo con orgoglio. E con lo stesso orgoglio, dobbiamo condurre la campagna elettorale che abbiamo davanti". Gli eventi sono propedeutici alle scelte: "Spero che in questi giorni emergano soluzioni e si lancino messaggi al Paese sul tema della prevenzione del rischio sismico".
"Possiamo e dobbiamo parlare di questi temi", ha aggiunto la senatrice Stefania Pezzopane. "Possiamo farlo perché abbiamo saputo mettere i problemi al centro, non le nostre individualità, affrontando scogli che sembravano insormontabili. Se non l'avessimo fatto, non avremmo 100 gru che volteggiano sul centro storico, non avremmo la dignità per parlare della nostra esperienza. Che invece può dare molto, al Paese". Pezzopane ha distribuito il disegno di legge sulla ricostruzione a sua firma, depositato in Senato il 10 giugno 2015: "Abbiamo affrontato l'emergenza senza una legge, e ancora non c'è", ha voluto ricordare al pubblico presente. "Se è vero che il 75% delle norme siamo riusciti a piazzarle in altri provvedimenti, è vero anche che, su alcune questioni, abbiamo perso molto tempo". La senatrice democrat fa riferimento, in particolare, alla ricostruzione delle seconde case, "al centro dell'agenda politica, a seguito del terremoto del 24 agosto: ci abbiamo messo 5 anni per ottenere il provvedimento sul cratere". In altre parole, "sarebbe importante che alcuni risultati, ottenuti a L'Aquila, venissero adottati immediatamente per il terremoto che ha colpito tra il Lazio e le Marche, e penso anch'io al 4% dei fondi per la ricostruzione da destinare allo sviluppo economico".
Renzi ha preso un impegno, "e gli voglio credere", ha ribadito Pezzopane. "Lavorerò al suo fianco per rendere realtà il provvedimento 'Casa Italia': ci vorranno più generazioni, dice qualcuno, ed è vero, ma iniziamo subito". Poi, la senatrice spiega che, in Legge di Stabilità, si sta lavorando al così detto 'Sisma bonus', "una specie di eco-bonus per incentivare i privati a dotarsi del fascicolo di fabbricato, fino al 50% della spesa".
E' la battaglia del sindaco Massimo Cialente che, in mattinata, era stato a Milano, ospite del convegno organizzato dal Politecnico per la presentazione di una proposta di 'fascicolo di fabbricato' istruito dal Collegio Nazionale dei Periti Industriali. "Casa Italia è un ottimo progetto - ha detto Cialente - ma come si porta avanti una vera opera di prevenzione?", si è chiesto. "Ebbene, è necessaria una diagnosi sullo stato del patrimonio edilizio, pubblico e privato, e parlo anche di infrastrutture. Non essendo obbligatorio il 'fascicolo del fabbricato', su quali parametri si dovrebbe decidere del livello di vulnerabilità di edifici pubblici e privati? Sta finalmente nascendo una nuova consapevolezza dell'ineludibile necessità di fare prevenzione e mettere in sicurezza il costruito", ha aggiunto il primo cittadino. "Ma sarà uno scontro politico nazionale che vedrà il confronto tra diversi interessi: ricordo che la Corte Costituzionale ha bocciato le diverse leggi regionali che avevano istruito l'obbligo di fascicolo per i fabbricati, e per due motivi: il primo, perché sarebbe materia concorrente Stato-Regioni; il secondo, perché - ha stabilito la Corte - non si può chiedere al privato di sobbarcarsi delle spese per l'acquisizione di dati che dovrebbero essere patrimonio di tutti, non ci sarebbe sufficiente ricaduta sociale. Vi rendete conto, di cosa stiamo parlando?".
Per gli ultimi terremoti, da L'Aquila all'Emilia fino al sisma del 24 agosto scorso, "spederemo, a conti fatti, circa 35 miliardi di euro", ha ribadito Cialente. "Stando ai calcoli più pessimistici, per mettere in sicurezza il Paese ci vorrebbero tra gli 80 e i 100 miliardi: vuol dire che abbiamo bruciato in 7 anni circa un terzo del necessario a mettere al riparo il costruito dal rischio sismico".
Dunque, il primo cittadino ha inviato il Presidente della Regione Marche a seguire il modello L'Aquila, per la ricostruzione, "che ci ha permesso di far tornare a casa 45 mila sfollati in 5 anni, con i lavori oramai conclusi nelle periferie, e ben avviati in centro storico seppure siano iniziati soltanto nel marzo 2013, e pretendendo, tuttavia, alcune norme sul tetto massimo di progetti per i professionisti e sulle white list delle imprese in particolare, che l'allora ministro Fabrizio Barca non ebbe il coraggio di introdurre"; ha annunciato, inoltre, la prossima convocazione degli 'Stati generali della ricostruzione' così da chiarire, una volta per tutte, "i motivi dei ritardi che, al momento, non permettono all'assessore Pietro Di Stefano di chiudere il 17esimo elenco".
A fare un raffronto tra il dopo terremoto aquilano e i giorni che sono seguiti al sisma del 24 agosto, ha pensato il governatore Luciano D'Alfonso. "Qui, ogni risultato conseguito si è dovuto conquistare con il conflitto sociale: la dimensione commissariale è stata spesso vissuta contro, con un dato di lontananza. La svolta è arrivata con il ministro Barca e con il recupero del protagonismo della realtà comunale", ha ricordato. "Oggi, il cambio di passo mi sembra evidente: le procedure vengono assunte ascoltanto gli Enti locali, Comuni, Province e Regioni. All'indomani del sisma, il Consiglio dei Ministri ha sagomato il numero dei comuni cui concedere il rinvio degli obblighi fiscali con un concordato amministrativo; a 70 ore dall'evento, si è pensato subito alle esigenze dell'economia agricola, dialogando con il livello locale".
Si sta disegnando un vestito su misura del territorio, ha aggiunto il Presidente di Regione Abruzzo. "A metà ottobre, arriverà il decreto legge che, vi annuncio, ha già stimato le risorse occorrenti per la ricostruzione in 5 miliardi di euro. Qui, la certezza delle risorse è arrivata soltanto con il Governo Renzi, a sei anni dal sisma. Ed è prevista la ricostruzione delle seconde case".
Cultura della priorità che, a L'Aquila, non c'è mai stata, ha concluso il governatore. "La politica non è forse il luogo dove si impara ad andare in anticipo? La squadra al lavoro per il recente terremoto, è pronta ad un testo unico per la gestione delle calamità naturali, e L'Aquila avrà molto da dire, avendo combattuto a mani nude per lungo tempo".
L'intervista a Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche