"Con le elezioni comunali della prossima primavera, il referendum costituzionale non c'entra proprio nulla".
Parola di Stefania Pezzopane che, ai microfoni di NewsTown, commenta così un articolo pubblicato, giusto ieri, da 'Il Centro', che ha prefigurato la possibile candidatura a sindaco della senatrice se, il 4 dicembre prossimo, dovesse prevalere il Si. In quel caso, Pezzopane potrebbe tornare a Palazzo Madama da sindaco dell'Aquila, ha spiegato la collega Angela Baglioni. E, d'altronde, questo giornale parlava dell'eventualità del doppio ruolo della parlamentare dem in Senato e Comune già due anni fa [leggi l'articolo], come anche nel 2015.
"Lavoro perché vinca il Si", ribadisce la senatrice democrat. "Questa riforma l'ho votata e non sono abituata ad essere schizofrenica, come purtroppo accade ad altri. Voterò Sì convintamente e, fino all'ultimo giorno, farò campagna per il Si. Le amministrative comunali, però, hanno un altro percorso, su cui peraltro si incontrano forze politiche che operano per il Sì, come il Partito Democratico [seppure anche a L'Aquila sia nato il comitato democrat per il No, ndr], e forze politiche che, al contrario, voteranno No. Fatto il referendum - ha assicurato Pezzopane - si continuerà ad essere alleati per un'azione positiva di Governo cittadino".
Nessun timore, dunque, di possibili spaccature, in seno alla coalizione 'ulivista' che, fino ad oggi, ha amministrato la città. Nessun timore che il referendum costituzionale possa smazzare le carte sulla tavola del centrosinistra cittadino.
Pezzopane riconosce che "fare il Sindaco dell'Aquila sarebbe un tale onore per tutti che nessuno di noi può dire di no", aggiunge però che una sua candidatura "non è oggi all'ordine del giorno". Tanto più con la motivazione di tornare in Senato da primo cittadino: "In Senato ci sto, e sto facendo di tutto per cambiarlo, farlo diventare altro. La mia ambizione non è tornare a Palazzo Madama: piuttosto, è fare la parlamentare e, dovesse passare la riforma, il vero parlamentare sarà alla Camera dei Deputati. Sono comunque gratificata si faccia il mio nome nel dibattito politico, essendo un'aquilana e un'operatrice politica istituzionale della città. D'altra parte, non mi sono mai tirata indietro: continuo a battermi per L'Aquila, e sto preparando gli emendamenti al Decreto terremoto anche per inserire questioni che riguardano il nostro territorio".
Tuttavia, non sembra una vera e propria chiusura all'ipotesi di una candidatura. "Non è oggi all'ordine del giorno", dice la senatrice. Potrebbe esserlo domani? Chissà. "L'unica cosa che posso dire con certezza - ribadisce Pezzopane ai nostri microfoni - è che il candidato sarà scelto attraverso le primarie".
La senatrice condivide l'orientamento emerso nel corso della riunione democrat del 9 ottobre scorso, arrivare cioé alle primarie di coalizione con un nome unico. "Penso che il dibattito interno al Partito debba filtrare le diverse esigenze, contemperare l'aspettativa individuale con le necessità e le migliori opportunità di vittoria. Sono d'accordo, insomma, con quanto emerso nel corso della discussione, cui non ho partecipato per la contemporanea direzione nazionale del Pd. E' un atteggiamento corretto anche verso le altre forze politiche che, in questa maniera, parteciperebbero a consultazioni vere, non drogate dal dibattito interno del Partito Democratico".
Se Pezzopane non chiude completamente ad una sua candidatura, d'altra parte ribadisce la convinzione che "Giovanni Lolli possa essere la figura giusta per unire le forze, le diverse anime". E non concorda affatto con chi, anche dentro il suo stesso partito, teme che la candidatura di Lolli possa rappresentare un indebolimento dell'Aquila dentro gli equilibri politici regionali.
"Credo che la cosa più importante, per il Pd e per il centrosinistra, sia continuare il prezioso lavoro fatto in questa città con l'amministrazione attiva", spiega a NewsTown. "Dunque, l'obiettivo principale è continuare l'azione di governo: L'Aquila non può permettersi, nei prossimi 5 anni, una fase incerta, di transizione. Di incertezze ne abbiamo avute abbastanza, negli anni passati: ora, cominciamo ad avere certezze, e quindi dobbiamo scegliere una guida sicura, autorevole".
Lolli, insomma, "anche perché - continua Pezzopane - la postazione che ricopre in Regione, seppure di sicuro rilievo, non può essere certo paragonata all'importanza di una elezione a sindaco dell'Aquila che, nel prossimo quinquennio, si avvierà al completamento della ricostruzione. Si devono mescolare, però, le scelte e le aspettative individuali con il bene generale della città e con la necessità di raccogliere consenso".
Detto questo, aggiunge, "dentro il Pd di figure che possano dare una guida certa ne abbiamo diverse, anche attraversando più generazioni perché, nel tempo, abbiamo saputo investire su giovani che, oggi, svolgono incarichi importanti, in Regione, al Consorzio Gran Sasso Acqua e altrove". Come a regalare una 'carezza', chissà quanto sincera, a Pierpaolo Pietrucci e Americo Di Benedetto.
"E' evidente che il candidato dovrà avere tante e diverse caratteristiche, e sicuramente troveremo colui che meglio, in questo momento, potrà svolgere il ruolo di sindaco della città. Fermo restando che il Pd dell'Aquila ha postazioni di un certo rilievo anche ad altri rilievi istituzionali e che queste postazioni lavorano, pur nelle differenze, in grande sinergia: è la nostra forza, che in altre zone della Regione ci invidiano".
La quadra si troverà, insomma. "Ricordo con piacere che anche al momento della candidatura di Massimo Cialente al secondo mandato, candidatura che doveva essere oggettiva per Statuto, abbiamo discusso e organizzato comunque le primarie: discutere, far partecipare le persone alle scelte, promuovere le primarie, è già un passaggio fondamentale per vincere, aiuta la vittoria non la comprime. Per questo, guardo a questa fase con la massima apertura. Al momento, il Pd è impegnato sul referendum e il centrosinistra ha posizioni diverse: sarebbe un errore mettersi oggi a scegliere il candidato, condizionandolo, magari, ad altre logiche che con le amministrative c'entrano nulla. Subito dopo il 4 dicembre, prenderemo le nostre decisioni. Ripeto: dobbiamo scegliere il sindaco dell'Aquila, null'altro, e già questa è una scelta impegnativa e difficile per la missione che avrà il primo cittadino nei prossimi cinque anni".