A meno di clamorosa prematura caduta della giunta Cialente, all'Aquila si tornerà alle urne per le elezioni amministrative nella primavera del 2017, tra circa un anno e mezzo. Certo, non è domani, ma già tutti ci pensano. Se non i cittadini del capoluogo, alle prese con la particolare quotidianità di una città quantomeno bizzarra, la politica è alle prime manovre, accordi, e soprattutto "sondaggi" per capire quali possono essere gli scenari. D'altronde, si sa, una buona candidatura si prepara con un biennio di anticipo.
Nel centrosinistra le ipotesi sono più di una. Complice il fatto che questa parte politica, guidata dal sindaco Massimo Cialente, abbia governato la città negli ultimi otto difficilissimi anni, se si andasse oggi al voto sarebbe senza dubbio la favorita. Come questo giornale ha già scritto, il nome forte di cui si parla per la successione del pasionario primo cittadino è quello della senatrice democrat Stefania Pezzopane. Con Cialente fuori gioco e Giovanni Lolli vice presidente della Regione, sarebbe l'unica spendibile della triade. Inoltre, qualora dovesse passare la riforma delle Camere, con la scelta di candidarsi a Sindaca potrebbe anche tutelare il suo scranno in Senato. Andiamo infatti verso un Senato non elettivo, e disponibile solo per un paio di abruzzesi, provenienti dalle cariche elettive territoriali. Pezzopane avrebbe già da tempo messo sul piatto del partito romano la sua candidatura, anche se ai nostri microfoni, qualche settimana fa, ha smentito.
Lo strumento con il quale si sceglierà il candidato sindaco del centrosinistra è, probabilmente, quello delle primarie di coalizione. A queste parteciperebbe il presidente di Gran Sasso Acqua Americo Di Benedetto, che non ha mai nascosto la sua volontà di fare il grande passo, facendosi portavoce di istanze di rinnovamento all'interno del Pd aquilano. Su di lui potrebbe puntare "Progetto L'Aquila": il nuovo laboratorio di idee presentato due giorni fa dai giovanilisti del partito, dal segretario cittadino Stefano Albano, al capogruppo in consiglio Stefano Palumbo, fino al capo di gabinetto del Sindaco Mauro Marchetti. Proprio la presenza e l'intervento di quest'ultimo, avrebbe causato qualche mugugno a Villa Gioia, dove comunque Marchetti ricopre un figura assolutamente fiduciaria del Sindaco. Un Cialente che alla presentazione non era stato annunciato, e infatti non si è visto, proprio perché "Progetto L'Aquila" vuole essere uno percorso con l'obiettivo del superamento della triade Cialente-Lolli-Pezzopane. Un'idea cui hanno già fatto l'occhiolino, attraverso comunicati stampa di sostegno, Sinistra e Libertà (Sel) e il consigliere di Rifondazione Enrico Perilli. Il nome per "Progetto L'Aquila" rimane quello di Di Benedetto, anche se lo spostamento leggermente più a sinistra del nuovo cartello potrebbe rappresentare un ostacolo (superabile) per la candidatura di un ex democristiano e centrista come l'ex Sindaco di Acciano. Rimanendo in tema primarie, poi, non nasconde velleità di partecipazione neanche il presidente del consiglio Carlo Benedetti (di estrazione comunista, ma da tempo al Pd), né il consigliere di Sel Giustino Masciocco. Potrebbe spuntare, inoltre, il nome del vice sindaco Nicola Trifuoggi: all'ex magistrato non dispiacerebbe diventare Sindaco, anche se Cialente lo ha appena proposto come presidente del Parco nazionale Gran Sasso Laga.
Nelle ultime settimane nei corridoi del Comune gira anche un'altra voce, fantasiosa quanto stuzzicante: una staffetta tra Cialente e Lolli. Un'opzione che lo stesso Pd sta facendo circolare - non è così inusuale che si facciano girare ipotesi a un anno e mezzo dalle urne, per sondare gli umori - e che vedrebbe il Sindaco come nuovo vice di D'Alfonso, e l'ex parlamentare candidato a sindaco. L'idea, tuttavia, è davvero bizzarra: il presidente della regione Luciano D'Alfonso difficilmente accetterebbe un vice focoso come Cialente, mentre Lolli - nella sua storia politica - pochissime volte si è sottoposto al giudizio degli elettori.
Nel centrodestra le idee sono piuttosto confuse. Riavvicinata con un patto di non belligeranza la diaspora che vedeva contrapposti Forza Italia e le liste in consiglio guidate da Giorgio De Matteis, qualcuno indica che un forte nome e di sintesi sarebbe il manager della Asl 1 Giancarlo Silveri. L'interessato non conferma ma neanche smentisce, avendo già coordinato la lista della provincia dell'Aquila per il Nuovo Centrodestra alle elezioni regionali dello scorso anno. Per il resto, un nome che gira da tempo è quello di Guido Liris, vice coordinatore abruzzese di Forza Italia, un partito che però all'Aquila è ormai pressoché evanescente. Scendono precipitosamente le quotazioni di Carla Mannetti, appena nominata da D'Alfonso coordinatrice della presidenza in Regione. Rimane in auge, invece, la candidatura di Pierluigi Biondi. L'ex sindaco di Villa Sant'Angelo (L'Aquila) è molto apprezzato dalla base elettorale, ma non gode del benestare di tutte le dirigenze. Inoltre, complice il legame di amicizia personale che lo lega a Liris, è difficile che si possa mettere di traverso alla candidatura del medico di Pianola.
Gli altri nomi circolati queste settimane sono quelli dell'avvocato e presidente di Abruzzo Engineering Francesco Carli, che però sembra essersi riavvicinato all'area di centrosinistra, e del commercialista Roberto Marotta. L'ex presidente della Fondazione Carispaq sarebbe un nome pesante su cui puntare, ma sembra che lui non ci voglia nemmeno pensare, nonostante il corteggiamento spietato del centrodestra cittadino fin dai tempi delle elezioni del 2012.
E i civici? Se Biondi potrebbe decidere di scendere in campo con il civismo - di ispirazione destrorsa - dall'altra parte non c'è ancora certezza su quale sarà il futuro. I consiglieri Ettore Di Cesare (Apl) e Vincenzo Vittorini (Lcv) hanno formato da tempo un gruppo unico, ed è scontato che, se si presenteranno, lo faranno insieme. Partono da un complessivo 10% del 2012, che però dovranno riconfermare, ed è tutt'altro che scontato. Con primarie affollate sarebbe vantaggioso per loro partecipare alla gemmazione del centrosinistra, e anche un centrodestra frammentato potrebbe favorire i cartelli civici. Con Di Cesare e Vittorini potrebbe stare anche il battitore libero Angelo Mancini. Non è peregrina neanche l'ipotesi del dialogo con il Movimento 5 Stelle aquilano, in rotta di collisione da tempo con la senatrice Enza Blundo, e che però per il regolamento nazionale del partito di Grillo, non può allearsi con altri simboli. Ci sarebbe poi il soggetto fondato da Pippo Civati, Possibile, presentato proprio due giorni fa nel capoluogo abruzzese. Anche se l'intenzione dichiarata dal nuovo circolo locale è di far l'occhiolino ai civici, Possibile rientra comunque alla perfezione nella dinamica di un'ampia coalizione di centrosinistra.
In tutto questo, a meno di slittamenti, a settembre si voterà per i Consigli territoriali di partecipazione. Una sorta di organo circoscrizionale voluto fortemente (anche in chiave elettorale) dal sindaco Cialente, che vedrà consigli con poteri esclusivamente consultivi, ma con una vocazione di radicamento territoriale. E' chiaro che, leggendo in termini di strategie pre-elettorali, sarà un'ottima arena dove far crescere e conoscere candidati anche perché, come è noto, le elezioni all'Aquila si vincono nelle frazioni.
In tal senso, alcune settimane orsno il Sindaco ha lanciato segnali chiari, attraverso le pagine de Il Messaggero. Nell'intervista, Cialente ha affrontato il tema della sua successione, accennando a una lista civica che lo vedrebbe come candidato consigliere. Il primo cittadino potrebbe allestire una lista forte e politicamente trasversale - sono note le simpatie di Cialente per alcuni personaggi riconducibili al centrodestra cittadino - che potrebbe rovinare la festa ai due schieramenti principali.
Dopo l'estate, dunque, si apriranno ufficialmente le danze.
Le reazioni
Possibile: linea politica chiara e sui territori nulla di scontato
"Egregio direttore,
cogliamo l’occasione dell’articolo apparso sulla sua testata, nel quale siamo citati a proposito delle scelte e degli scenari relativi alle amministrative per il capoluogo, per sottolineare alcuni concetti con i quali Possibile si è presentata in modo chiaro, (ad entrambi i livelli nazionale e territoriali), così come riportato anche dalla video intervista e dal relativo articolo del suo giornale.
Intanto, sgombriamo il campo da un equivoco: Possibile nasce come nuovo soggetto politico, che si pone come obiettivo quello di diventare soggetto unitario di sinistra, dialogando con i soggetti politici, le associazioni ed i movimenti propri di questo ambito, ciascuno con i propri tempi ed i propri modi. Questo è l’obiettivo. Porteremo avanti contenuti e campagne politiche, a partire dalla prossima campagna referendaria su legge elettorale, riforma del lavoro, Sblocca Italia, scuola; reddito minimo, fine vita e legalizzazione della cannabis. Lo faremo con chi vorrà portarle avanti insieme.
Come detto, perciò, oggi è assolutamente prematuro parlare di elezioni ed alleanze: quello che ci interessa è soprattutto portare avanti attività politiche chiaramente connotate, prima di parlare di possibili inserimenti nello scacchiere amministrativo.
Così, facciamo chiarezza su una doppia inesattezza: il comitato aquilano di Possibile non ha “l’intenzione dichiarata di strizzare l’occhio ai civici”, (anche perché quel modo di fare è tipico del presidente del consiglio, cui, come noto, nulla ci ha mai accomunato nella forma e nella sostanza politiche) ma, sulla scia del livello nazionale, dialogherà con i soggetti che naturalmente rientrano nella propria collocazione; né, tanto meno e soprattutto, “Possibile rientra comunque alla perfezione nella dinamica di un'ampia coalizione di centrosinistra”. E lo abbiamo comunicato in modo netto: nulla sarà scontato.
Quando si parla di programmi e di progetti, siamo abituati a discutere nel merito e nei (e sui) contenuti definiti, non su concetti astratti, annunci (che, nel caso di specie, ascoltiamo in alcuni casi da mesi, in altri da anni) o semplici dichiarazioni di intenti. Come evidenziato in precedenza, dialogheremo con chi vorrà dialogare in questo modo, condividendo proposte ed idee; quello che, invece, certamente non faremo è rispondere ad una sorta di generica chiamata alle armi (che peraltro neanche c’è stata).
Per questo, concludendo, prima affronteremo le cose da fare; poi come, con chi e quando. Quello che abbiamo sempre fatto, e che continueremo a fare, è (cercare di) fare le cose bene. Sappiamo che è un modo nuovo, forse, di concepire l’attività politica. Nuovo, ma Possibile".
Pd, Albano e Palumbo: "Progetto L'Aquila è sui contenuti, i nomi seguiranno"
"Le reazioni seguite alla presentazione di 'Progetto L'Aquila', evidenziano ancor di più di quanto ce ne fosse bisogno: da un lato i messaggi di sostegno giunti dagli altri partiti di coalizione e dall'altro i commenti dei media, probabilmente ancora diffidenti sul fatto che dietro questa proposta politica non si nasconde nessun nome attorno al quale costruire un percorso per la successione del sindaco Cialente.
Mettendo in campo 'Progetto L'Aquila' abbiamo inteso lanciare un nuovo modello per fare in modo che il dibattito che ci sarà in città fino alle elezioni del 2017 si concentri sui programmi e sulle idee piuttosto che sui nomi dei possibili candidati. Ne siamo convinti più che mai: 'Progetto L'Aquila' è laboratorio di idee e percorso di lavoro con iniziative pubbliche, piattaforma di apertura alla città che guarda al futuro e al rilancio della nostra L'Aquila.
E' la strada da percorrere senza esitazioni. Sarebbe sbagliato, adesso, oscurarlo con un 'totosindaco' che se soddisfa curiosità e sfama il gossip politico, non fa certo il servizio dei cittadini. Quello su cui dobbiamo concentrarci ora sono i contenuti da elaborare assieme alla città lungo questa marcia collettiva; i nomi delle persone che li interpreteranno verranno dopo, di conseguenza".