Lunedì, 20 Marzo 2017 13:44

Silveri rompe gli indugi: sarà il candidato sindaco di 'Riscatto Popolare'

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"L'assemblea dell'associazione 'Riscatto Popolare', che mi onoro di presiedere, ha reiterato l'invito a candidarmi per l'elezione a sindaco dell'Aquila nella imminente campagna elettorale; nella consapevolezza della disastrosa situazione della nostra città, ho accetto l'invito allo scopo di offrire agli aquilani la possibilità di scegliere una persona di salda formazione manageriale, maturata sia nel settore provato che in quello pubblico".

Con questo parole, Giancarlo Silveri ha annunciato la sua 'discesa in campo', in vista delle amministrative di giugno. "Ritengo doveroso impegnarmi perché la città risorga - ha aggiunto - e voglio combattere personalismi, egoismi e ragioni di partito che, sino ad ora, hanno avuto la meglio sugli atteggiamenti responsabili e costruttivi di quanti vogliono misurarsi con coraggio, capacità e determinazione per il bene dell'Aquila e del suo territorio".

Eccolo, il punto: l'ex manager Asl spiega di aver chiesto in modo pubblico alle forze partitiche e civiche della città che vogliano porsi in contrapposizione al Partito Democratico di aggregarsi "intorno ad un progetto politico", senza "prefigurare ruoli e indicare candidature", dando vita ad una "squadra di governo" con metodi e regole chiare; "evidentemente, la proposta non è stata gradita e non possiamo certo permetterci di aspettare gli ultimi giorni utili, per decidere".

Come anticipato stamane, insomma, si prefigurano almeno tre candidature d'area [Leggi qui], con lo spezzettamento del fronte di centrodestra che non potrà che favorire la coalizione civico-progressista. "E' un problema? Chiedetelo alle forze di centrodestra", la risposta di Silveri, che ha tenuto a ribadire la natura "civica" del movimento che lo sosterrà. "D'altra parte, "non credo che i partiti politici abbiano la capacità di trovare la sintesi per risolvere i problemi della città, frenati da personalismi, egoismi, vecchie ruggini e antipatie, dal protagonisto di 'vecchie glorie' che pensano ancora di poter guidare certi processi. Per quel che ci riguarda, pensiamo di poter rappresentare le istanze di una comunità che ragiona".

In questo senso, "metto a disposizione le mie competenze, maturate in anni di impegno manageriale pubblico e privato, e non c'è alcuna preclusione alle forze civiche o partitiche che vogliano condividere il percorso con 'Riscatto popolare': ora, però, c'è un candidato sindaco che, chi vorrà, potrà sostenere".

Una candidatura 'civica', appunto; e a chi ricorda a Silveri dei suoi incarichi da assessore comunale della Giunta Tempesta e da manager Asl, soprattutto, a valle di volontà politiche, la replica è chiaro: "non sono mai stato iscritto ad un partito, soltanto alla Democrazia Cristiana; in Giunta, l'allora sindaco dell'Aquila mi chiamò a sei mesi dalle elezioni, a seguito della decisione dell'assessore al Bilancio di dimettersi. Accettai per prestare un servizio alla città. Alla Asl, mi vollero, invece, per rappresentare L'Aquila, visto che non c'erano personalità politiche espressione del territorio in Giunta regionale. In entrambi i casi, comunque, si è trattato del riconoscimento delle mie qualità manageriali, e non di indicazioni venute da segreterie di partito: e quelle stesse qualità manageriali, oggi, metto a disposizione dell'Aquila".

Città moribonda, l'ha definita Silveri: "chi l'ha governata in questi anni, non ha saputo trovare le soluzioni ai problemi che andavano emergendo. Si è badato, solo e soltanto, alla ricostruzione fisica, e ci mancherebbe, senza pensare, però, al tessuto socio economico disgregato, senza domandarsi, mai, di cosa avrebbero vissuto i cittadini che stavano tornando nelle abitazioni ricostruite. Penso al Prg: che senso avrebbe, stante la ricostruzione avviata, se non fosse preceduto da un serio studio sociale, economico e demografico?".

Silveri evidenzia altre criticità non risolte: "La ricostruzione delle frazioni è ferma al palo, la vicenda della sicurezza sismica degli edifici scolastici è scandalosa, uno dei possibili volani dell'economia, il Gran Sasso, è imbrigliato in vincoli quasi insuperabili, posti da Giunte regionali dove sedevano noti esponenti politici cittadini che sono ancora sulle scene (chiaro il riferimento alla senatrice Stefania Pezzopane, assessora regionale tra il 1995 e il 2000, gli anni in cui vennero disegnati i confini delle aree Sic), l'imprenditoria locale che resiste è stata abbandonata, con imprese e maestranze del territorio che sono persino escluse dai processi di ricostruzione, per non dire delle piccole imprese agricole, artigianali, industriali, commerciali e tecnologiche. Inutile fare una elencazione dei problemi - però - vorremmo iniziare a proporre soluzioni", sottolinea l'ex manager Asl che, così, ha annunciato per i primi giorni di aprile "la presentazione dei contenuti del nostro programma per L'Aquila".

Accanto a lui, l'ex sindaco dell'Aquila e Senatore della Repubblica Enzo Lombardi, che ha spiegato non sarà tra i candidati - "per scelta e nella consapevolezza che si è fatto il mio tempo, ma intendo 'rompere ancora le scatole' perché L'Aquila è agonizzante" - l'ex sindaco di Poggio Picenze Nicola Menna e Luigi Di Luzio che, al contrario, ha lasciato intendere di essere pronto a candidarsi.

La lista è in via di definizione, ha aggiunto Silveri, "e speriamo possa essere composta per metà da donne"; intanto, è stato presentato il logo, con Castello stilizzato su fondo bianco. In conclusione, una mano tesa ai salviniani e al movimento 'L'Aquila futura' che fa riferimento ai fratelli Santangelo: "ci siamo confrontati con loro, in questi giorni, e abbiamo condiviso diversi aspetti programmatici; tornerà utile per il futuro, qualunque sia il ruolo che ciascuno di noi si vedrà assegnato dal voto dei cittadini". Anche con loro, però, non si è trovata una sintesi, "per ragioni di partito - di nuovo - che non permettono, evidentemente, convergenze".

Ultima modifica il Martedì, 21 Marzo 2017 09:16

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