Mercoledì, 28 Giugno 2017 16:18

Ballottaggi, elezioni politiche e i sottili equilibri del centrosinistra: in Regione, e sui territori (L'Aquila compresa)

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"Tra rinvii e discussioni inutili il Consiglio è ostaggio di un non-governo che singhiozza dentro e fuori dall’aula e che trasuda debolezza strutturale e amministrativa. L’assenza del presidente D’Alfonso dimostra che la debacle amministrativa del Partito Democratico deve aver inferto il colpo di grazia. Se chi governa la regione ha altro a cui pensare, se l’obiettivo è solo accomodarsi su poltrone più grandi e più comode, si faccia da parte e lasci governare noi".

Parole di Sara Marcozzi (M5S) che, ieri, ha messo in evidenza le difficoltà della maggioranza di centrosinistra, 'costretta' a rinviare il Consiglio regionale. E' evidente che le sconfitte ai ballottaggi - a L'Aquila e Avezzano, soprattutto - hanno lasciato il segno. "Adesso si tratta di decodificare la ragione di questa sconfitta, di capire il perché, che cosa non ha funzionato e trovare la soluzione - aveva dichiarato Luciano D'Alfonso a qualche ora dalla chiusura delle urne - perché la democrazia è fatta così, si vince e si perde. A me piace vincere sempre, ma quando si perde bisogna interrogarsi sulle ragioni della sconfitta. Per esempio, porrò un tema al mio partito, di ritrovare una radicalità di fronte ai problemi che la cittadinanza pone".

In realtà, il risultato delle urne ha soltanto accellerato movimenti già avviati verso le elezioni politiche.

Gli assessori Andrea Gerosolimo e Donato Di Matteo stanno lanciando un'associazione politico culturale, 'Abruzzo Insieme', che dovrebbe includere anche Mario Olivieri, Lorenzo Berardinetti e Maurizio Di Nicola. Di Matteo di fatto è in rotta col PD, e potrebbe confluire in Articolo 1; Gerosolimo, invece, si sta ritagliando un suo spazio in vista delle prossime Politiche. Per il momento, l'obiettivo è presentare la mozione di sfiducia al presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, chiusa nel cassetto da mesi; non è affatto un caso che Gerosolimo, ad Avezzano, si sia speso in prima persona per far vincere il candidato civico di centrodestra, Gabriele De Angelis, che ha sconfitto l'uscente Gianni Di Pangrazio, fratello di Giuseppe. Anche a Sulmona, l'anno passato, l'assessore regionale era stato il regista della vittoria di Annamaria Casini, candidata civica capace di 'spazzare' via il Partito Democratico.

Insomma, le amministrative stanno smuovendo equilibri già instabili del centrosinistra non solo in assise regionale, ma sui territori. Ed in particolare, in provincia dell'Aquila.

Come noto, stante il sistema elettorale attuale, l'Abruzzo potrà esprimere un solo senatore, e la battaglia, dunque, si disputerà nei territori più abitati, tra le province di Chieti e Pescara. Alla Camera, invece, con i due collegi plurinominali a capilista bloccati, alla nostra Regione spetteranno 12 deputati, 6 per il collegio L'Aquila/Teramo e 6 per quello Chieti/Pescara.

Stando al nostro collegio, le forze politiche presenteranno un capolista, catapultato da Roma, e cinque candidati, due per la provincia di Teramo - un uomo e una donna -  e tre per la provincia dell'Aquila: uno per l'aquilano, uno per la Valle Peligna e uno per la Marsica. Ed è chiaro che, in seno al Partito Democratico in particolare, le amministrative stanno rimescolando le carte in tavola.

In Marsica, la strada sembrava 'spianata' per Giuseppe Di Pangrazio: la sconfitta del fratello Gianni, oltre al fuoco incrociato dei consiglieri dissidenti in Regione, però, sta complicando, e non poco, il cammino del Presidente. In Valle Peligna, si sta muovendo con decisione Gerosolimo, come detto, che conquistata Avezzano, dopo essersi preso Sulmona, ha messo le mani sulla Saca, la società che gestisce il ciclo integrato delle acque da Secinaro a Pescasseroli e fino ad Ateleta, facendo nominare il fedelissimo Luigi Di Loreto, e ora vuole 'occupare' anche il Cogesa, la partecipata da sessanta soci-Comuni che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti da Sulmona e fino alle porte dell'Aquila. Gerosolimo ha imposto la candidatura di Vincenzo Margiotta (molto impegnato nella campagna elettorale di Pratola, con la candidata dell'assessore regionale) e, in questi minuti, è in corso un'assemblea dei soci infuocata per la nomina del presidente; i dem della Valle Peligna, da Pratola a Raiano, da Corfinio a Vittorito, da Pacentro a Sulmona sottolineano come l’elezione del presidente del Cogesa sia "prerogativa esclusiva dei sindaci dei Comuni soci e non può essere tollerata alcuna ingerenza esterna, come quella dell’assessore regionale Gerosolimo che, con un colpo di mano, mira ad imporre un proprio uomo alla guida del Consorzio, con un’operazione che porterà a disgregare la tradizionale condivisione con la quale i Comuni hanno sempre scelto gli amministratori della società". E un gruppo di 38 sindaci - capitanati dal primo cittadino di Acciano, Fabio Camilli, vicinissimo ad Americo Di Benedetto - ha presentato un documento che chiede di rinviare la nomina di un mese. Sta di fatto che Gerosolimo si sta muovendo in modo militare, ed è evidente che le sue mire di politica nazionale incideranno sugli equilibri regionali. Con grande imbarazzo per il Pd. 

L'Aquila, infine: se fino a ieri, tra i democratici, era data per scontata la candidatura di Stefania Pezzopane, a seguito della rovinosa sconfitta elettorale di Americo Di Benedetto gli equilibri sono completamente saltati. Il Partito è spaccato, tra dichiarazioni di facciata e sospetti interni; gli esponenti più vicini al presidente uscente della GSA, sentendosi vittime di una sorta di complotto e imputando la sconfitta elettorale, anche e soprattutto, alla 'vecchia triade', vorrebbero che fosse l'ex sindaco di Acciano a correre per un posto alla Camera e la richiesta, a quanto si è potuto apprendere, sarebbe arrivata sui tavoli romani. Trovando terreno fertile: Renzi, infatti, si è detto convinto che l'unica soluzione per rilanciare il PD è "darsi un profilo netto come partito, tornando alle origini" e, cioé, alla prima rottamazione, anche a costo di nuove uscite verso sinistra; in particolare, nel centro Sud.

Voci, al momento: sta di fatto che anche Pierpaolo Pietrucci che, saltasse Di Pangrazio da Presidente del Consiglio regionale, potrebbe aspirare allo scranno più alto dell'Emiciclo, non ha mancato di sottolineare come la debacle elettorale sia imputabile alla timida risposta data dal centrosinistra alla richiesta di rinnovamento che veniva dall'elettorato.

Sarà un'estate bollente, e non solo per l'ondata di afa che attanaglia l'Abruzzo.

 

Ultima modifica il Mercoledì, 28 Giugno 2017 17:27

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